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La crisi delle riviste musicali

Ultimo Aggiornamento: 30/06/2010 15:56
24/03/2005 18:35
 
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Sante Gaiardoni
Se la musica in Italia non vende,il fatto si ripercuote anche sui giornali e sulle riviste musicali:ha chiuso Tutto,una delle piu' celebri ,ha momentaneamente chiuso Musica!,l'allegato settimanale di Repubblica ed il Mucchio Selvaggio,da settimanale,e' ritornato alla sua vecchia tradizione mensile,tutto dovuto ai costi.Del resto ,sappiamo benissimo che in Italia si legge molto poco,figurarsi se si leggono riviste musicali!


"Aspettero'ancora qualche anno per sentirmi dire:sei grande!"
25/03/2005 21:24
 
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Re:

Scritto da: clopat 24/03/2005 18.35
Se la musica in Italia non vende,il fatto si ripercuote anche sui giornali e sulle riviste musicali:ha chiuso Tutto,una delle piu' celebri ,ha momentaneamente chiuso Musica!,l'allegato settimanale di Repubblica ed il Mucchio Selvaggio,da settimanale,e' ritornato alla sua vecchia tradizione mensile,tutto dovuto ai costi.Del resto ,sappiamo benissimo che in Italia si legge molto poco,figurarsi se si leggono riviste musicali!



Peccato[SM=x520489]
22/09/2008 13:41
 
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Dovrebbe esserci ancora qualcosina ma poco. Ho visto il "Buscadero" e "Rockerilla", ma davvero non so come facciano a resistere. Poi c'è "Raro!", ma questo si rivolge più che a un pubblico di appassionati di musica a quello sicuramente meno ampio dei collezionisti di dischi.
22/09/2008 21:46
 
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Sinceramente, non mi sembra una gran perdita. Fino alla fine degli anni '80 ho letto il Mucchio, ma allora aveva un senso. Oggi l'unico scopo di chi 'scrive' sulle riviste musicali mi sembra quello di dare sfogo al proprio ego, tramite un insopportabile gergo per iniziati. Inoltre, una volta i giornali avevano una propria linea, dicevano 'qui c'è il bello, qui c'è il brutto'; oggi mi sembra tutto un gran calderone indistinto, dove tutti sono belli e bravi, l'importante è 'fare parte del movimento', e il primo idiota che mette insieme due suoni sconnessi rischia di venir definito 'genio'...


- Pensi che un uomo possa cambiare il suo destino?
- Penso che un uomo fa quello che può, finché il suo destino non si rivela.
(L'ultimo samurai)
22/09/2008 22:14
 
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Non ho letto le recenti uscite di "Rockerilla" e del "Buscadero", però penso che il gergo da iniziati ci fosse anche negli anni settanta/ottanta. In fondo il pubblico di queste riviste è sempre stato un pubblico di nicchia, conoscitore (o che vuol conoscere) le avanguardie della musica rock.
Un linguaggio più terra terra uno magari poteva attenderselo da un "Ciao 2001", la cui vocazione era diciamo così "promiscua". In quanto le pagine di quel settimanale ospitavano artisti molto diversi fra loro, a volte molto commerciali a volte drammaticamente d'elite. "Velvet" era difficile da leggere, come "Hi! Folks" e molte altre cose.
Poi, al di là della singola pubblicazione, poteva capitare che un giornalista ci tenesse a darsi questo alone di iniziato, di unico conoscitore, "per avere più carisma e sintomatico mistero". Magari le cose di cui scriveva neanche gli piacevano...
28/09/2008 19:55
 
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Acquisto regolarmente il Buscadero e Raro !,e' vero che non esiste nessuna rivista che parli di musica in modo completo,sono tutti specializzati,dal rock americano all'undergrond,dal Heavy Metal(mi sembra che ci siano diverse riviste sul genere)al dark (un po' passato di moda,ma pur sempre in auge).Sono d'accordo che i giornalisti non siano piu' quelli di una volta,che erano molto piu' critici e spesso affossavano i dischi(Claudio Lolli su Ciao 2001 fu spesso stroncato),oggi,soprattutto,per i dischi italiani si e' molto buonisti,forse per non inimicarsi le major e non si dice che gli ultimi dischi,per esempio,di Mina e di Celentano,fanno schifo.


"Aspettero'ancora qualche anno per sentirmi dire:sei grande!"
29/09/2008 07:49
 
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Un critico che strapazzava un artista negli anni settanta/ottanta si prendeva una bella responsabilità, l'ho sentito dire per "Ciao 2001" e per i giornalisti che facevano capo a questa testata. Poteva capitare che, dopo la stroncatura, ti contattasse lo stesso artista il quale desiderava spiegazioni in merito. Poi allora c'erano le case discografiche, strutturalmente ben più importanti di adesso, che potevano non gradire il comportamento e magari attuare delle ritorsioni. Per esempio: non mandare più dischi e in tal modo non consentire (o quantomeno rendere più difficile) il diritto di critica al giornalista. Insomma: è vero quel che dice Clopat a proposito del "farsi dei nemici".
Poi, altra cosa importante, la politica aveva un ruolo decisivo. La semplice stroncatura "artistica", un fatto eminentemente personale, poteva assumere i contorni del politico militante. Non si può tacere il fatto che spesso le opere dei nostri più importanti cantautori sono state giudicate attraverso lo specchietto deformante della politica. A questo tipo di professione faceva da contraltare il giornalismo di Gherardo Gentili di "Sorrisi & Canzoni", per il quale tutti i dischi recensiti erano belli (o che recensiva soltanto i dischi che gli sembravano belli) e in particolar modo quelli di Mina.
23/01/2009 19:23
 
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Chi scriveva per Musica! di Repubblica si è diviso tra XL (rivista, dal mio punto di vista, illeggibile) e Alias (allegato del sabato con Il Manifesto).
Per il resto, di riviste musicali ce ne sono ancora parecchie.
Jam, Suono, Rumore, Blow Up, L'isola che non c'era, RockSound, RockStar, Rolling Stones e via dicendo.
E' che purtroppo, per restare sul mercato, spesso si devono "(s)vendere" al mercato...
E comunque, le prime 5 che ho citato, le consiglierei.
24/01/2009 00:12
 
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Vampirus terribilis
Re:
clopat, 28/09/2008 19.55:

Acquisto regolarmente il Buscadero e Raro !,e' vero che non esiste nessuna rivista che parli di musica in modo completo,sono tutti specializzati,dal rock americano all'undergrond,dal Heavy Metal(mi sembra che ci siano diverse riviste sul genere)al dark (un po' passato di moda,ma pur sempre in auge).Sono d'accordo che i giornalisti non siano piu' quelli di una volta,che erano molto piu' critici e spesso affossavano i dischi(Claudio Lolli su Ciao 2001 fu spesso stroncato),oggi,soprattutto,per i dischi italiani si e' molto buonisti,forse per non inimicarsi le major e non si dice che gli ultimi dischi,per esempio,di Mina e di Celentano,fanno schifo.




le riviste metal sopravvivono.... [SM=x520516]
ma va detto che l'appassionato di metal lo è per sempre, per cui, per pochi che siano, spazi da un' età che va dai 20 ai 50 o 60 anni.....

lunga vita ll'Hm !!!!! [SM=x520506] [SM=x520506] [SM=x520506] [SM=x520506] [SM=x520506] [SM=x520506] [SM=x520506] [SM=x520506] [SM=x520506] [SM=x520506] [SM=x520506]


Io sono niente: senza vita, senza anima, odiato e temuto. Sono morto per tutta l'umanità. Ascoltatemi: io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula
-------------------------------


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24/01/2009 10:32
 
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Forse c'è qualche novità nel settore, perchè mi è capitato di vedere in edicola i primi due numeri di una pubblicazione intitolata "Take off". Non ho capito quale sia il bacino di vendita, ma credo si rivolga comunque agli amanti della musica d'avanguardia. Il primo numero è uno special sul "Rocky Horror Picture Show". Solo che mi pare costi otto euro, che per conto mio è un'enormità...
Dietro il numero più recente di "Raro!", viene pubblicizzata un'altra rivista sull'argomento della musica italiana. Si chiama "Emozioni", ma in edicola ancora non l'ho vista...
24/01/2009 13:26
 
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Martino Mio
Re:
domiix, 24/01/2009 10.32:


Dietro il numero più recente di "Raro!", viene pubblicizzata un'altra rivista sull'argomento della musica italiana. Si chiama "Emozioni", ma in edicola ancora non l'ho vista...



Io l'ho visto stamattina, però abbraccia un lasso di tempo troppo vasto per i miei gusti e quindi non l'ho preso.
Ho anche smesso di prendere "Raro!": ultimamente gli errori e le imprecisioni sono diventati troppi per una rivista specializzata.

[SM=x520499]



Se la Fabbrica Italiana Automobili Torino si chiama FIAT,
perché la Federazione Italiana Consorzi Agrari si chiama Federconsorzi?
26/03/2009 23:49
 
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Ho acquistato un paio di copie di entrambe le riviste sulla musica italiana di cui abbiamo parlato, "Emozioni" e "Musica Leggera". Di entrambe è apprezzabile la vocazione all'approfondimento, non necessariamente di carattere discografico (e pertanto di interesse collezionistico). Entrambe sembrano rivolte ad un pubblico di appassionati, ma non soltanto a quelli fissati con il vinile come nel caso di "Raro!".
L'approfondimento più riuscito, anche perchè risultante dalle numerose interviste, mi sembra quello di "Musica Leggera", che non a caso proviene dall'editore "Coniglio", già ben conosciuto per le sue pubblicazioni ai numerosi fans del genere. Queste interviste sono volte a mettere in luce ogni aspetto, anche quello marginale e sconosciuto, del personaggio in questione e quel che ne risulta è un ritratto estremamente completo.
Un pò meno riuscita, ma più o meno sulla stessa linea, la rivista "Emozioni". Che nel primo numero dedica forse un pò troppo spazio a Giorgia, risultando alla fine un tantino prolissa, e un intero articolo a tale/i "The Niro" che non so fino a quanto lo meritino, ma se non altro ha il merito di aver rintracciato la celeberrima Sara, che fu corista di Battisti e cantante della "Numero Uno".
28/03/2009 17:46
 
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Martino Mio
Alla fine una copia di "Emozioni" l'ho presa anch'io, più che altro proprio per l'interessante articolo su Sara.
Comunque, "Io vivrò (senza te)" di Marcella non è tratta dal secondo album di Marcella ma dal primo.
Stamane, contrariato da questa ennesima imprecisione, non ho preso il numero di questo mese, sebbene ci siano dei fotogrammi interessanti tratti dal programma "La compagnia stabile della canzone" che ritraggono Mia Martini.
Meglio, sicuramente, la rivista della Coniglio che questo mese, come ho già avuto occasione di dire, propone delle fotografie interessantissime (e bellissime) di Loredana Bertè.
Il difetto è che è scritta con un carattere davvero molto piccolo e io faccio fatica a leggere. Però ho sempre la mia lente [SM=x520505]

[SM=x520499]



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27/05/2009 09:23
 
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Di "Musica leggera" trovo estremamente interessante la ricerca effettuata fra personaggi che normalmente agiscono dietro le quinte, ma la cui opera rimane poi alla base dei successi o degli insuccessi di quelli che invece hanno il nome scritto più in grande sulla copertina del disco... Un esempio è l'intervista ai collaboratori americani di Battisti nell'album "Images" o anche quella a Morricone, che è un grande ma che nei primi anni sessanta arrangiava le canzoni di Gianni Meccia...
Con prodotti di questo genere, se solo vengono accolti per come meritano, forse possiamo dire che la parola "crisi" (almeno settorialmente) ce la siamo lasciata alle spalle.
29/06/2010 12:44
 
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Io ogni tanto prendo ancora il Buscadero, che tratta il genere di musica che piace a me (per intenderci Van Morrison, Waits, Lucinda Williams, N.Young, Dylan, Lou Reed, Los Lobos, insomma ci siamo capiti).

Negli ultimi anni poi la sezione ristampe si arricchisce sempre di piu' di dischi leggendari degli anni d'oro, recensiti da ottimi giornalisti , Caru' in testa.

E' una rivista che resiste, certo grazie all'impegno di Caru' e dei suoi stretti collaboratori, lunga vita a loro [SM=x520499]


30/06/2010 15:56
 
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Re:
DoctorStrange, 29/06/2010 12.44:

Io ogni tanto prendo ancora il Buscadero, che tratta il genere di musica che piace a me (per intenderci Van Morrison, Waits, Lucinda Williams, N.Young, Dylan, Lou Reed, Los Lobos, insomma ci siamo capiti).

Negli ultimi anni poi la sezione ristampe si arricchisce sempre di piu' di dischi leggendari degli anni d'oro, recensiti da ottimi giornalisti , Caru' in testa.

E' una rivista che resiste, certo grazie all'impegno di Caru' e dei suoi stretti collaboratori, lunga vita a loro [SM=x520499]



La compero anch'io,anche perche' tratta della musica che amo,senza hip hop,techno e donne scosciate e svestite




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