Riemergo alle ferie montane dove mi sono cacciato per dire la mia intorno a questo sceneggiato (od originale che sia).
Sono riuscito a vedere solo la seconda puntata, e spero che a Settembre Rocco rimetta a disposizione la prima
(e forse la terza, se la programmazione del DVDR non è andata).
Mi è piaciuto molto la voce narrante che riepilogava la prima puntata: un vero tuffo indietro negli anni della mia memoria bambina: qualcuno sa dirmi chi sia?
Belle e d'effetto le musiche, come già gli amici che mi hanno preceduto hanno ricordato. Il commento musicale è di sicuro effetto, anche se non mi sembra originalissimo (il maestro ha copiato se stesso, chissà).
Il resto è di una banalità sconcertante, a cominciare dal titolo: il punto di vista di
Illa che non è creduta. Vabbé, ce ne faremo una ragione, ma farci sopra tre puntate mi sembra eccessivo
.
Comunque, scherzi (?) a parte, un lavoro lontanissimo dagli
standard del Daniele D'Anza che apprezzo e ammiro, anche se i primi anni '80 autorizzavano una cosa così: lineare se non addirittura piana, con colpi di scena soffocati dalla cattiva sceneggiatura, il tutto condito da una cifra interpretativa decisamente bassa (diamo la sufficienza ad Albertini per il nome e all'attore che interpreta il giudice perché di peggio non si poteva fare). Tuttavia anch'io mi riservo la valutazione finale. Quando trasmettono la terza parte?
Saluti a tutti.
RobertoC
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Dove finisce la ragione comincia un territorio che non ci appartiene, nel quale siamo intrusi: una terra di regole che non conosciamo, dove si parla una lingua misteriosa e dove le nostre logiche non sono utilizzabili in alcun modo.
Noi in questo territorio possiamo solo subire il mistero, che, anziché disvelarsi, si fa sempre più impenetrabile.
Io non so dire se questa sia una pena o un premio. Io non so dire nulla, ma so che questo luogo (...) non dev’essere in alcun modo cercato né in alcun modo trovato.
“Voci notturne”, 1995, epilogo.