"La donna in bianco" è il tipico sceneggiato che piace o non piace, con poco spazio per i compromessi. Come avevo anticipato, ha un andamento lento, disteso, e un'impostazione quasi teatrale (cosa resa esplicita dalla sigla iniziale, in cui si vede appunto un palcoscenico). Tra le altre particolarità ci sono le riprese interamente in studio, con fondali palesemente finti, e la presenza quasi costante della musica di sottofondo, che conferisce all'insieme un carattere astratto e surreale. Anche la recitazione è poco realistica, ma è perfettamente in tono con l'armosfera vagamente irreale dello sceneggiato. Capisco che tutto questo possa non piacere o lasciare perplessi, ma io non sono d'accordo. Se 'La Pietra di Luna' era palloso e basta, qui vedo invece una storia abbastanza avvincente e personaggi interessanti, ma è soprattutto la particolare atmosfera - secondo me - a rendere così bello questo sceneggiato.
Poi si sa, de gustibus...
- Pensi che un uomo possa cambiare il suo destino?
- Penso che un uomo fa quello che può, finché il suo destino non si rivela.
(L'ultimo samurai)