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Fiordaliso

Ultimo Aggiornamento: 06/10/2004 19:25
25/09/2004 19:05
 
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Martino Mio
Fiordaliso (Marina).

Piacentina, avviata agli studi musicali da un padre batterista (è diplomata in canto e pianoforte al conservatorio di Piacenza), inizia prestissimo una lunga gavetta prima nelle sale da ballo, quindi nei piano bar, dove raffina il suo repertorio specializzandosi nell’interpretazione delle canzoni di Luigi Tenco.
Infine in lunghe tournée (siamo nel 1976) negli Emirati Arabi: esperienza, quest’ultima, che darà in seguito occasioni alla stampa rosa per imbastire fantasiose storie sul suo passato di concubina nell’harem di un non meglio identificato sceicco.
La sua ascesa professionale inizia nel 1981 con la vittoria al concorso per voci nuove di Castrocaro, titolo che le consente di diritto di accedere al Festival di Sanremo del 1982.
Vi partecipa con il brano “Una sporca poesia” (tra gli autori anche Zucchero) che, se non le vale la finale, le fa vincere il premio della critica tra i giovani.
L’anno seguente è di nuovo sul palco dell’Ariston con “Oramai”. La canzone si presta perfettamente a mettere in luce la sua potente vocalità “blues” e Fiordaliso riesce ad imporsi come una delle poche rivelazioni della manifestazione. Esce il primo album che porta il suo nome che, pur registrando un discreto successo di pubblico, non le permette una vita artistica sufficientemente autonoma da poter rinunciare alle boccate di popolarità assicurate dalle presenze festivaliere. Nel 1984, infatti, esplode il successo di “Non voglio mica la luna” ed esce un album con lo stesso titolo.
Nel 1985 è la volta di “Il mio angelo”, dedicata al figlio Sebastiano e dell’album “A ciascuno la sua donna”, dove la cantante interpreta brani inediti scritti per lei, tra gli altri, da Vasco Rossi, Enrico Ruggeri, Fabio Concato, oltre alle solite solfe del suo produttore ed autore Enzo Malepasso.
Verso la fine del 1985, dopo una lunga tournée nei Paesi del Sud America, dove “Non voglio mica la luna” spopola, esce l’album “Dal vivo per il mondo”, un reportage della sua attività live (dove dimostra di avere davvero talento) in questi Paesi e nell’allora Unione Sovietica. L’album contiene anche il successivo singolo “Sola no, io non ci sto”, curiosamente nella versione spagnola.
“Fatti miei” è il brano che la cantante emiliana propone a Sanremo 1986, ma ormai è rimasta prigioniera della “sua luna” e stenta ad imporsi.
Seguono due partecipazioni “disastrose” a Sanremo con due brani di Toto Cutugno, suo nuovo produttore, che la fa passare alla EMI. Si tratta di “Per noi” e “Se non avessi te”, dove forse Fiordaliso dà il peggio di sé. Le canzoni sono estremamente banali, mielosamente sdolcinate, tipiche della produzione Cutugno anni Ottanta (e anche dopo).
Nel 1990 esce l’album “La vita si balla”, che raccoglie tiepidi riscontri. E’ a Sanremo del 1991 che Fiordaliso riconquista un poco di popolarità (e credibilità) con il bel brano “Il mare più grande che c’è (I love you man)”, ben arrangiato da Fio Zanotti ed eseguito in coppia con Laura Branigan.
Nel 1992 partecipa con scarso successo al Cantagiro, prodotta dai Pooh, con i brani “Questa vita cosa vuole da me” e “Dimmelo tu perché” ma non riesce a raggiungere la finale.
Se ne perdono poi le tracce: solo in Italia, però, perché Fiordaliso è molto popolare in Spagna e nei Paesi dell’America del Sud.
Partecipa sporadicamente a gare televisive, ma tutto sommato la sua attività è prevalentemente all’estero.
Torna a Sanremo nel 2002 con il brano “Accidenti a te” e si azzuffa con una giornalista nel Dopofestival perché viene accusata di aver portato un brano che ricorda molto le telenovelas di scarsa produzione. Il brano è il singolo trainante dell’album che contiene i suoi successi in nuove (bruttissime) versioni.
Nel 2004 una piccola etichetta quale la NAR dà alle stampe quello che era un album previsto in uscita già nel 1998: “Come si fa” che contiene due inediti nel 1997 scritti per lei dal figlio Sebastiano (“Come si fa” e “Ahi ahi ahi”), la reincisione di brani di repertorio quali “Il mare più grande che c’è”, “Fatti miei”, “Non voglio mica la luna”, “Cosa ti farei”, “Il mio angelo” e “Una sporca poesia”. Questa volta le versioni sono tutte ottime, comprese quelle personali di “Sei bellissima” , “Dedicato” e “Il mare d’inverno” di Loredana Bertè, “La mia banda suona il rock” di Ivano Fossati e, soprattutto, la più decorosa versione finora sentita di “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini.
L’album, venduto a basso prezzo (8 Euro) è prodotto niente meno che da Alberto Radium, con ottimi strumentisti.
Fiordaliso è rimasta prigioniera del successo di “Non voglio mica la luna” ed è stata etichettata come interprete di facili successi commerciali (le canzoni di Cutugno non scherzano, ma non va dimenticata “Li-be-llu-la”, canzone davvero tremenda).
E’ stata utilizzata da produttori e case discografiche che ne hanno stravolto l’immagine positiva che aveva dato con “Oramai”.
Peccato, adesso che Fiordaliso ha trovato la sua strada di grande interprete, nessuno la ascolta più.[SM=x520489]

[SM=x520497]











Se la Fabbrica Italiana Automobili Torino si chiama FIAT,
perché la Federazione Italiana Consorzi Agrari si chiama Federconsorzi?
27/09/2004 17:53
 
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Martino Mio
Discografia
Bene, vedo ache anche questo topic riscuote mooolto interesse, ed allora ecco qua un tentativo di discografia di Fiordaliso.
Comincio con una raccolta del periodo EMI.
La cosa interessante di queste raccolte denominate "Made in Italy" è il prezzo (6,90 Euro) e il fatto che i brani sono tutti originali.

Il CD dedicato a Fiordaliso raccoglie questi brani:

La vita si balla
Uno spazio senza fine
Sola
Ma dov'è la mia anima
Che ora è
Vado via da te
Dietro lo specchio
L'uomo che vorrei
Dimmelo tu perché
Questa vita cosa vuole da me
Fantasma
Cosa mai farò
Il portico di Dio
Il mare più grande che c'è (I love you man)
Saprai (con Roby Facchinetti).

[SM=x520497]

[Modificato da New Redarrow 27/09/2004 17.54]



Se la Fabbrica Italiana Automobili Torino si chiama FIAT,
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27/09/2004 21:10
 
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Naufrago
Sinceramente, a me Fiordaliso piace parecchio. Mi sembra una persona sincera, senza troppe fisime. Ha avuto il suo periodo cotugnesco, come altri artisti afflitti dalla stessa calamità, ma quando ne è uscita ha offerto al pubblico delle buone canzoni. Quella che io preferisco è "Il mare più grande che c'è", che ha un riff di pianoforte veramente bello (Fio Zanotti non è l'ultimo arrivato).

Dal vivo mi sembra piuttosto brava. Recentemente l'ho seguita in TV in "Music Farm", quella specie di reality in cui cantnti più o meno famosi si sfidavano a colpi di cover dal vivo. Fiordaliso era sempre una delle più brave: ricordo diverse sue ottime esibizioni, fra le quali una eccellente versione di "Light my fire" dei Doors. Rispetto ai suoi esordi, la voce è (quasi) la stessa; come donna, invece, è molto più bella adesso! [SM=x520496]

[Modificato da Nick the Toll 27/09/2004 21.11]




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Nell'amor le parole non contano
conta la musica

(Roberto Benigni - "Quanto t'ho amato")



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29/09/2004 16:07
 
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Martino Mio
Raccolta
Nel 1995 la BMG-Ricordi, nella serie "Orizzonte" ha pubblicato un CD dal titolo "I Grandi Successi":
Non voglio mica la luna
Una sporca poesia
Li-be-llu-la
Sola non ci sto
Il mio angelo
No more
Che altro c'è
La nave bianca
Fatti miei
Oramai
I giorni dell'addio
All'improvviso
Sarà così
Oltre il cielo
Freddo di dicembre
Legnano-Spotorno.

In mezzo a tanta commercialità e banalità, si possono tuttavia trovare alcuni brani degno di nota.
"No more" è un brano di Enrico Ruggeri, "Oltre il cielo" è di Zucchero, "Freddo di dicembre" di Dario Baldan Bembo e "Legnano-Spotorno" di Fabio Concato.
Tutti questi brani sono tratti dall'album "A ciascuno la sua donna", già citato nelle note iniziali.

[SM=x520497]


Se la Fabbrica Italiana Automobili Torino si chiama FIAT,
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05/10/2004 17:54
 
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Naufrago
Nanu nanu
Mi perdonerà se ci legge ma devo dire che personalmente non mi è mai piaciuta più di tanto.
Pensare che questa cantante è stata in qualche occasione definita la "nuova Mina" francamente mi fa pensar male della salute mentale di chi dice queste cose...
A "Music Farm" l'ho trovata sempre la solita vecchia popsinger, quella che tenta di supplire con gli urlacci e la sguaiatezza alla mancanza di autentiche doti canore.
Più che la "nuova MIna" potremmo definirla la "nuova Anna Oxa", anche quest'ultima cantante non eccezionale e come la bella Marina da Piacenza non assistita neanche da un repertorio eccezionale.
Due tre belle canzoni però le ha fatte, anche se non sono le più conosciute...
06/10/2004 19:25
 
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Sante Gaiardoni
Sottoscrivo tutto cio' che ha scritto Domiix,sia su Fiordaliso,cantante decisamente modesta,sia su Anna Oxa,di cui salverei solo qualche canzone dei suoi primi album


"Aspettero'ancora qualche anno per sentirmi dire:sei grande!"
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