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Lavorare stanca!

Ultimo Aggiornamento: 17/01/2005 22:38
07/10/2004 00:32
 
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Devo aprire questo topic perchè l'argomento mi sta a cuore.
Parliamo del lavoro e di cosa avete fatto per raggiungerlo, in termini sia di studio che di ricerca del proprio posto di lavoro, nonchè dei problemi attuali per mantenerlo (sob!) e del futuro (cosa ci aspetta?).
Personalmente la vedo nerissima, e ho già capito che se sarò molto ma molto fortunata potrò sperare forse in qualche lavoretto simil co.co.co.
L'Inps sembra destinata a morire, e con lei le nostre pensioni.
Che si fa?
[SM=x520491]
07/10/2004 07:48
 
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Guardiano del faro

Sante Gaiardoni
Pet,pensavo fosse un topic su Pavese..il lavoro..io sto autoconvincendomi che il lavoro non dovrebbe esistere..perche' si lavora?Perche' quando c'e' una crisi economica a pagare sono sempre e solo le classi piu' deboli?E perche' quando le cose vanno,invece,bene ,sempre quelle classi non hanno nulla in attivo?Perche' un hobby o qualcosa che ci piace veramente non puo' essere il nostro eventuale lavoro?
Scusate lo sfogo e ,forse, l'Ot
A proposito cos'e' 'sta storia che l'Inps si frega il nostro Tfr?

[Modificato da clopat 07/10/2004 18.54]



"Aspettero'ancora qualche anno per sentirmi dire:sei grande!"
07/10/2004 15:48
 
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Naufrago
Cara Pet girl, quanto ti capisco e condivido il tuo pensiero.
Hai centrato il problema, non c'è futuro.
Nessuno ti propone più dei contratti seri. Io lavoro con un contratto co.co.co. (coccodè) che ora chiamano "contratti a progetto" ma sono precisi identici.
Non sono previste ferie (infatti io le ho saltate), nessuna garanzia, niente di niente.
Ormai la mia visione è molto pessimistica. Parecchie volte ho visto la mia vecchiaia (sempre che ci arrivi) sotto un ponte.
Non credo che riuscirò a mettere da parte il classico gruzzoletto come hanno fatto i miei, anche perchè ad aggravare la situazione c'è questo stramaledettissimo euro che ,secondo me, è stata una vera catastrofe.
Nel mio futuro immaginario, vedo l'Italia alla stregua dei paesi poveri, perchè le famiglie, non è retorica, non arrivano più alla fine del mese.
E' una brutta situazione e sinceramente non vedo vie di uscita.

[SM=x520528] gina
07/10/2004 16:57
 
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Guardiano del faro

Vampirus terribilis
E' proprio così, leggevo un rapporto di come sarà l'italia dei prossimi anni (miracoli a parte).
Il divario tra ricchi e poveri sta aumentando e l'euro provocherà una maggior spaccatura.
Ci saranno pochi "eletti" che vedranno aumentare il gruzzolo a discapito di un sempre maggior numero di persone che cadranno nella fascia di reddito più basso.
Difficilmente sopravviverà la cosiddetta classe media.
Lo stato potrà intervenire sempre meno per ciò che riguarda previdenza, sanità e così via.
In poche parole abbiamo davanti un bel periodo !![SM=x520489] [SM=x520489] [SM=x520570]


Io sono niente: senza vita, senza anima, odiato e temuto. Sono morto per tutta l'umanità. Ascoltatemi: io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula
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07/10/2004 17:26
 
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Naufrago
Topic da niente, questo, eh?

Riguardo il mio lavoro, finora mi posso considerare fortunato. Sono quasi venticinque anni che lavoro nel mondo dell'informatica, con ruoli sempre diversi e tutto sommato interessanti. Ho iniziato che avevo vent'anni e ho fatto gli ultimi due anni di università mentre lavoravo, studiando dalle sei di sera fino a mezzanotte e dimenticandomi cos'era uscire la sera, tranne che nel weekend. Insomma, l'ho presa di petto dal principio e posso dire che complessivamente mi è andata bene. Va bene anche adesso, se uno accetta di dover viaggiare molto e di lavorare dalle 9 del mattino, ora di Roma, alle 5 del pomeriggio, ora di Dallas! L'importante è ritagliarsi qualche piccolo spazio, fisico e mentale, per svagarsi ogni tanto: e devo dare atto a tutti voi che, in questo, un forum di amici come Vicolo Stretto fa la sua bella parte!

Se invece parliamo del futuro, sinceramente non so cosa dire. Mi accorgo che sono entrato in quella fase in cui tendo non tanto a progredire, ma a mantenere le posizioni. In tutto il mondo le aziende licenziano: io non sono mai stato toccato nemmeno di striscio da questo fenomeno, ma prima o poi lo sarò. Non ho idea se avrò un'alternativa, o dovrò inventarmi qualcosa. Per il momento, da bravo meridionale fatalista, cerco di non pensarci: poi vedremo cosa succede. Ah: nella pensione non ci credo granché.

Allargando il discorso, ci sarebbe tanto da dire sui guasti provocati dal capitalismo selvaggio degli ultimi decenni. Cito solo un aspetto, che mi sta particolarmente a cuore: la competitività intesa solo come riduzione dei prezzi di vendita, e quindi dei costi interni, anziché come ricerca di una migliore qualità dei prodotti. E' chiaro che una sana lotta agli sprechi è giusta e corretta, ma la riduzione indiscriminata dei costi di lavorazione a scapito della qualità è ormai una costante in tutti i settori di mercato. L'idea che la qualità non sia così importante si va facendo strada sempre più, e anche i clienti cominciano ad essere rassegnati. Qualunque cosa funziona peggio rispetto ad anni fa: i servizi telefonici sono più attraenti ma anche più scadenti, le auto sono più sofisticate ma si guastano prima, il software... beh, lasciamo stare. L'importante è che si riducano i costi, e quindi si taglino i posti di lavoro, o si portino delle attività nei centri offshore (India, Filippine, ecc.). E alla fine, chi paga i guasti di questo modello sono le persone che lavorano.

Il tutto giustificato da una formula che non sopporto più: "valore per gli azionisti".

Sapessi come fermare tutto questo, non esiterei un istante. Ma non lo so, e credo non lo sappia nessuno. Ecco perché non si può essere ottimisti su ciò che succederà nei prossimi anni.

[Modificato da Nick the Toll 07/10/2004 17.30]




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Nell'amor le parole non contano
conta la musica

(Roberto Benigni - "Quanto t'ho amato")



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07/10/2004 21:54
 
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Gambe in spalla e un mezzo chilo di CV nella borsa, oggi mi sono fatta il giro di un pò di agenzie interinali. Ho riempito moduli, parlato (a volte) con segretarie mediamente distaccate, e quando è andata bene ho ricevuto consigli per indirizzarmi verso agenzie di lavoro più specialistiche.
Dopo ventotto anni di lavoro svolto per 12/14 ore su 24, di cui sei anni senza contributi, ho raggiunto una qualifica medio-alta, ma pare non interessare a nessuno. Non ho studiato ma ho fatto una gavetta che oggi spezzerebbe le gambe al più volenteroso dei giovani.
La finanziaria dell'Ikea non ha accettato la mia richiesta di acquisto a rate. Non riuscirò a comprare la mia casa (vendita del patrimonio immobiliare dello stato) perchè non posso accedere ad un mutuo. Ora come ora non potrei acquistare neanche uno stupido televisore. E mi considero fortunata perchè non ho figli che mi chiedono l'ultimo zainetto alla moda o la retta del doposcuola da pagare.
Ho avuto colleghi che mai e poi mai avrebbero immaginato che un giorno si sarebbero trovati per strada, forti delle loro esperienze e competenze, e invece vagano per agenzie come la sottoscritta.
L'unica cosa certa è che fino al 31 dicembre i prezzi negli ipermercati non aumenteranno...[SM=x520570]
13/01/2005 11:56
 
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Riporto un articolo preso da repubblica.it di oggi. Meditate gente, meditate[SM=x520501]

L'Eurispes ha effettuato un'indagine per il Rapporto Italia 2005
Il presidente Fara: "La flessibilità vale solo per gli imprenditori"
Atipici: precari fino ai 40 anni
di ROSARIA AMATO

ROMA - Rimangono precari anche alle soglie dei 40 anni, non riescono ad avere un mutuo ma spesso neanche una casa in affitto, non se la sentono di mettere al mondo figli, non possono fare sciopero, non hanno tutele sindacali, non vanno mai in malattia anche se poi soffrono di mille malanni psicosomatici, sono pessimisti sul proprio futuro: sono i lavoratori atipici, secondo una ricerca effettuata dall'Eurispes per il Rapporto Italia 2005, che verrà presentato a Roma il 28 gennaio.
"La flessibilità purtroppo - osserva Gian Maria Fara, presidente dell'Eurispes - in Italia è stata interpretata soltanto come possibilità per l'imprenditore di modificare in qualsiasi momento le condizioni del rapporto di lavoro (e quindi anche le modalità di cessazione del rapporto di lavoro) con il proprio dipendente e non come strumento in grado di rendere flessibile l'organizzazione stessa del lavoro".
Il campione. L'indagine è stata effettuata dall'Eurispes su un campione rappresentativo di 446 lavoratori atipici di età compresa tra i 18 e i 39 anni. Il 27,9 per cento degli intervistati lavora 'a progetto', il 22,9 per cento ha un contratto occasionale, il 20,9 per cento è un collaboratore coordinato e continuativo (il co.co.co. è stato abrogato due mesi fa, e sostituito dalla collaborazione a progetto, ma si applica ancora nella Pubblica Amministrazione e nel caso in cui il contratto non sia ancora scaduto), il 13,2 per cento ha un contratto di tipo subordinato a tempo parziale, l'8,5 per cento lavora tramite agenzie interinali e il 5,4 per cento tramite contratto d'inserimento. Il 55,9 per cento degli intervistati è in possesso di master o specializzazione post-laurea, l'83,2 per cento ha una laurea.
L'aticipicità si cristallizza. L'ingresso nel mondo del lavoro con un contratto 'flessibile' tende a cristallizzarsi, tanto che per il 67,8 per cento delle persone tra i 33 e i 39 anni l'atipicità ha assunto un carattere permanente. Per pochi fortunati il lavoro flessibile si limita ad essere un'opportunità di primo inserimento lavorativo: il 56,6 per cento degli intervistati ha lavorato sempre da atipico per un periodo compreso tra i tre i cinque anni, il 67,4 per cento per oltre un quinquennio e il 51,4 per cento da oltre 10 anni.
Atipicità apparente. L'aticipicità del contratto è solo apparente: nella maggior parte dei casi si tratta di rapporti di lavoro subordinato mascherati, soprattutto per i collaboratori. Infatti tra i co.co.co. il 78,5 per cento lavora per un unico datore di lavoro, il 73,1 per cento svolge un lavoro a tempo pieno e al 71 per cento viene richiesta una presenza quotidiana. Solo il 12,9 per cento gestisce in modo del tutto autonomo i modi e i tempi del proprio lavoro.
Stipendi bassi. Gli stipendi sono in media bassi, soprattutto per le donne: oltre i tre quarti dei lavoratori atipici percepisce una retribuzione mensile che non supera i 1.000 euro netti (la percentuale cambia a seconda del sesso: si tratta dell'82,9 per cento delle donne e del 67,9 per cento degli uomini). In effetti però il 30 per cento delle donne non va oltre i 400 euro mensili, contro il 20,2 per cento degli uomini. Solo il 17,1 per cento degli uomini e il 15 per cento delle donne percepisce tra i 1000 e i 1400 euro al mese. I due terzi degli intervistati (65,9 per cento) dichiarano di essere poco o per niente soddisfatti del trattamento economico: si dichiara molto soddisfatto appena il 4,7 per cento.
Mancanza di tutela. Essere atipici significa non poter effettuare scelte di vita importanti: lo denuncia il 76,3 per cento delle donne e il 52,8 per cento degli uomini. E' un aspetto che si fa sentire di più con l'età (pesa al 74,7 per cento di coloro che hanno tra i 33 e i 39 anni). Il 90,5 per cento delle donne e l'83,9 per cento degli uomini ritiene che il diritto alla maternità sia poco o per niente garantito. Non ci si stupisce dunque che la stragrande maggioranza del campione (l'89,7 per cento) sia celibe o nubile: solo il 6,5 per cento degli intervistati ha uno (3,4 per cento) o più figli (3,1 per cento).
Nessun diritto. Per l'81,6 per cento degli intervistati non è tutelato il diritto alla malattia. Oltre il 90 per cento degli intervistati si sente poco o per nulla tutelato rispetto al diritto di sciopero. L'87,9 per cento lamenta la mancanza del diritto alla formazione.
La casa: niente mutuo, difficoltà per l'affitto. Il 71,3 per cento degli intervistati afferma che il fatto di essere un lavoratore atipico ha influito molto (51,8 per cento) o abbastanza (19,5 per cento) sulla possibilità di avere un mutuo per comprare una casa. Ma per il 58,8 per cento ha condizionato negativamente perfino la possibilità di prendere in affitto un appartamento.
Ansia, depressione, malattie psicosomatiche. La maggior parte delle donne lamenta stati di ansia (52,5 per cento, contro il 37,7 degli uomini) dovuti alla preoccupazione per la mancanza di stabilità nel proprio lavoro. Il 36,7 per cento del segmento più maturo del campione (33-39 anni) è soggetto a stati depressivi frequenti (28,7 per cento) o continui (8 per cento). Il 59,6 per cento soffre almeno qualche volta di disturbi gastro-intestinali, il 55,8 per cento di di dolori muscolari, il 55,3 per cento di emicranie e mal di testa, il 45,5 per cento di stanchezza cronica, il 40,2 per cento di disturbi della vista, il 38,8 per cento di problemi cutanei, il 37,2 per cento di inappetenza e debolezza. Il 16,3 per cento accusa disturbi sessuali, alimentari (15,9 per cento) e il 18 per cento soffre di attacchi di panico, tra questi ultimi il 6,1 per cento in modo frequente o continuo.
La pensione. Tra le donne il 37,5 per cento ritiene che quando smetterà di lavorare non avrà una pensione, mentre il 34 per cento pensa che comunque questa non sarà sufficiente a garantire una vecchiaia dignitosa. In totale il 63,7 per cento del campione ritiene che comunque la pensione che avrà a fine lavoro sarà insufficiente a garantire un livello di vita dignitoso o non ci sarà affatto. Non a caso il 34,5 per cento vorrebbe garantirsi una pensione integrativa ma non riesce a provvedervi, perché non ne ha i mezzi.
Il futuro? Pessimo. Il 52,2 per cento delle donne immagina il proprio futuro economico mediocre o pessimo. Stessa percezione per il 59,8 per cento degli intervistati di età compresa tra i 33 e i 39 anni, e per il 59,5 per cento di coloro che vantano un'esperienza lavorativa ultradecennale.

13/01/2005 13:14
 
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Mavaffffffff!!
Re:

Scritto da: Petgirl 13/01/2005 11.56
...e per il 59,5 per cento di coloro che vantano un'esperienza lavorativa ultradecennale.



Rientro in questa categoria e sono completamente d'accordo. Oggi come oggi il mio ruolino vale zero.

[SM=x520499]


--------------------------------------------------
"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
--------------------------------------------------
17/01/2005 14:18
 
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tutto vero... e la cosa peggiore è che si pensa che i lavoratori autonomi o a contratto prendano un sacco di soldi... io so solo che oggi, da "lavoratrice autonoma" (traduttrice free-lance, in realtà lavoratrice a cottimo per le agenzie di traduzione), guadagno meno di quanto prendevo 11 anni fa da impiegata... a cosa sia servita la laurea, non lo so!

Ci si è riempita la bocca con il discorso della flessibilità per puri motivi elettorali... la verità è che la flessibilità viene richiesta solo dalla parte del lavoratore e che chi ne parla così tanto si guarda bene dal farla applicare a sè o ai suoi familiari...
e comunque la fregatura è cominciata dai contratti formazione lavoro, che hanno precluso l'assunzione agli ultratrentacinquenni e consentito il licenziamento senza problemi delle persone assunte con questa formula, sostituite da altre disposte a tutto pur di lavorare.
E vogliamo poi parlare dei compensi, sempre più al ribasso, tranne che per talune privilegiate categorie??? [SM=g27812]
17/01/2005 21:37
 
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Aggiornamento: la società Autostrade si è rifiutata di darmi il Telepass perchè per averlo ci vuole una busta paga, e io non ce l'ho. Ragazzi, ho detto il TELEPASS, non l'acquisto a rate di uno yacht...[SM=x520570]
Ma che se ne vadano tutti a fare in c@@@!
[SM=x520570]
17/01/2005 21:51
 
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Re:

Scritto da: Petgirl 17/01/2005 21.37
Aggiornamento: la società Autostrade si è rifiutata di darmi il Telepass perchè per averlo ci vuole una busta paga, e io non ce l'ho. Ragazzi, ho detto il TELEPASS, non l'acquisto a rate di uno yacht...[SM=x520570]
Ma che se ne vadano tutti a fare in c@@@!
[SM=x520570]



Petgirl, non ho parole... [SM=x520557]
17/01/2005 22:04
 
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Re: Re:

Scritto da: maured 17/01/2005 21.51
Petgirl, non ho parole... [SM=x520557]


Io invece di parole ce ne ho tante, ma tante.....[SM=x520570]
17/01/2005 22:38
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: Petgirl 17/01/2005 22.04

Io invece di parole ce ne ho tante, ma tante.....[SM=x520570]



eh per quelle non basterebbe il forum!!! [SM=g27826]
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