Lo Hobbit - di J.R.R. Tolkien

E' essenzialmente la spiegazione da parte di Gandalf di come fu organizzata l'avventura di Bilbo narrata nello Hobbit. Originariamente il testo doveva far parte dell'Appendice A del Signore degli Anelli; tuttavia prima della pubblicazione esso fu tolto per motivi di spazio. Una versione della Cerca di Erebor è stata pubblicata nei Racconti incompiuti(versione C), mentre ne Lo Hobbit annotato(quello che ho io) c'è la versione completa del testo B. Per chi non ci avesse capito nulla , si parla di testo A, B e C a seconda delle fonti: il figlio Christopher attinse da testi dattiloscritti ed altre stesure del padre per poter pubblicare in seguito il materiale rimasto appunto "incompiuto".

Nel caso specifico, e senza nulla togliere alla piacere della lettura, si racconta di come Gandalf incontrò casualmente il nano Thorin Scudodiquercia (protagonista nello Hobbit) a Brea (chi ha visto il primo film di Peter Jackson conosce il luogo) e di come quest'ultimo gli narrasse la sua storia ed il desiderio di vendetta nei confronti del drago Smaug.

Brevemente:

Gandalf: "Quando mi imbattei in Thorin sapevo già da tempo che Sauron era ricomparso e mi aspettavo che ben presto si rivelasse. Sapevo che stava preparando una guerra su vasta scala, e nella mia mente mi misi a perlustrare tutti i territori. la domanda più impellente era: quale sarebbe stata la sua prima mossa? ........(segue racconto)......Il suo potere cresceva rapidamente e se avesse inviato in quella direzione un contingente numeroso, l'unico ostacolo tra questo e i passi delle montagne del Nord sarebbero stati i Nani dei Colli Ferrosi e i superstiti degli Uomini della Valle che vivevano al limite della Desolazione di Smaug....e Sauron avrebbe potuto utilizzare il drago con terribile efficacia"......

In pratica Smaug era una minaccia perchè possibile e futuro strumento di distruzione di Sauron. Gandalf mette sull'avviso Thorin: niente eserciti organizzati, nulla che potesse mettere in allarme le sentinelle dell'Oscuro Signore. Soltanto un consiglio, pena il fallimento: un'azione ardita, disperata, con pochissime persone fidate e basata sulla segretezza. Per un piano assurdo, una soluzione assurda: "Portate con voi uno Hobbit! Probabilmente Smaug non ha mai sentito parlare degli Hobbit, e certamente non ne ha mai sentito l'odore"

A questo punto seguono vivaci e vibranti discussioni tra Thorin e Gandalf, al limite dell'offensivo: il nano aveva scarsissima stima degli Hobbit poichè li considerava ridicoli ed inutili e si sentiva preso per i fondelli. Alla fine, seppur a malincuore, Thorin accettò. Rimaneva un problema: arruolare un Hobbit. La scelta cadde su Bilbo perchè Gandalf già l'aveva incontrato e ne aveva avuto un'ottima impressione: benestante e scapolo (quindi "libero"), con un pizzico di Tuc ed una solida base del tipo più flemmatico, un Baggins. Scapolo, quindi, ma Gandalf intuì che egli voleva rimanere "libero" per qualche motivo più profondo che lui stesso non riusciva a capire o piuttosto a riconoscere, perchè lo spaventava. Tutto il tempo egli desiderava esser libero di partire appena ne avesse avuto l'occasione, o quando fosse riuscito a trovare il coraggio di farlo.

[Modificato da Tidus forever 09/09/2005 13.09]