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Ate'Logo,Mister No!

Ultimo Aggiornamento: 26/02/2008 21:19
09/12/2006 18:54
 
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Sante Gaiardoni
E cosi' finiscono anche le avventure di Mister No,infatti con l'albo di dicembre,n.379,gia' in edicola,Guido Nolitta(cioe' Sergio Bonelli)manda in pensione Jerry Drake,dopo 31 anni di onorata carriera.
Ho letto poche volte Mister No,pero' ricordo i primi numeri,perche' un mio amico li aveva acquistati nel lontano 1975,sicuramente il personaggio era un po' rivoluzionario e figlio degli anni'70,una sorta di Zagor,piu' scanzonato e donnaiolo(in questo precursore di Dylan Dog),ex-pilota che negli anni'50 si era rifatto una vita a Manaus,fra Ballantines,donnine e musica(la sua preferita era"My funny Valentine"),con un altro reduce , l'amico Esse- Esse.
Peccato,era un personaggio interessante,mentre ,ormai i fumetti(e quelli della Bonelli,in particolare)sono tutti stereotipati.
Puxa vida!


"Aspettero'ancora qualche anno per sentirmi dire:sei grande!"
01/01/2007 12:47
 
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Mavaffffffff!!
Ferale notizia, pur trattandosi di un fumetto [SM=x520578]

Da ragazzino leggevo Tex e mi colpì molto come fu pubblicizzato nelle sue pagine "Mister No": irriverente, dongiovanni, ubriacone, simpatico, bugiardo ecc..Ero abituato ad un eroe tutto d'un pezzo! Mi meravigliai che "Casa Bonelli" si concentrasse su un personaggio così particolare! Quando la serie arrivò al numero 13 mi capitò per sbaglio tra le mani quell'albo, "Rio Negro", e lo lessi. La storia raccontava di un certo Dana Winter, un simpatico pianista jazz di colore dal nome femminile; purtroppo per lui i clienti del night-club dove si esibisce si aspettavano una bella cantante e Mister No ha il suo bel da fare per salvare Dana dalla furia degli avventori [SM=x520505]
E' proprio in questo albo che Mister No incontra Patricia, una bellissima archeologa dalle curve mozzafiato, impegnata nella ricerca di alcune rovine maya nella giungla amazzonica. Sarà stato per la simpatia di Mister No, per la presenza di una bella ragazza e di un pizzico di erotismo, per l'avventura ambientata nel bel mezzo della foresta amazzonica, tra trappole e trabocchetti.....saranno state tutte queste cose, ma quell'episodio mi rimase proprio impresso.Il personaggio "Mister No" mi piacque per la sua originalità, molto diverso dagli eroi dei fumetti che mi era capitato di leggere; non continuai a leggerlo perchè all'epoca ero impegnato a collezionare tutti gli arretrati di Tex ed il mio budget di ragazzino non me lo consentiva [SM=x520490]
In seguito, con le ristampe, mi sono riletto i primi 30 numeri ed era mia intenzione continuare la raccolta: però, come spesso accade a chi non ha molto spazio in casa, ho dovuto scegliere di interromperne la lettura in quanto già collezionista di Tex e Ken Parker (ed ora anche di Julia, giunta al 100° numero). Certo, avrei potuto comperarlo mensilmente, leggerlo e poi buttarlo, ma sarebbe stato più forte di me ed alla fine il "buttato fuori" sarei stato io [SM=x520505]

Ed eccoci qui a "celebrarne" la fine, anche se la Bonelli ci ha abituato agli specials più disparati (che personalmente ritengo ridicoli). Posso capire l'amarezza degli appassionati di Mister No, ma questo è l'attuale "leit motiv" del classico mondo del fumetto, probabilmente un genere destinato più ai nostalgici collezionisti che alle nuove generazioni di lettori.
Anche Tex è morto da un pezzo e campa soltanto perchè "tira" ancora, anche grazie ai disperati malinconici come il sottoscritto, che non si arrendono mai, nemmeno di fronte all'evidente ed inesorabile declino. Non conosco la qualità della saga di "Mister No", ma forse proprio Tex, oggi, meriterebbe un "de profundis".

[SM=x520499]


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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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26/02/2008 21:19
 
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Naufrago
Mister No ha per me rappresentato la svolta della Bonelli a metà anni 70. Avete detto bene di come si trattasse di un fumetto un po atipico, meno scontato e glorioso. Facente emergere caratterizzazioni dei personaggi che prima non si erano viste. Il luogo ove si svolgono le sue avventure non è più il tradizionale ambiente western o comunque Nord americano, ma uno spazio tutto nuovo come appunto l'Amazzonia. E poi Mister No si svolge come tempi molto vicino ai giorni nostri, e cioè durante gli anni 50. Ci sono le automobili, i telefoni e qualche televisore.

Oserei dire che il Mister No degli esordi deve comunque molto al fratello maggiore Zagor, e solo un po più avanti definisce una sua propria identità e spirito connotativo. In questo gioca un ruolo fondamentale il buon Guido Nolitta, sceneggiatore di gran parte dei primi albi, con una struttura narrativa e avventuristica simile alle più belle storie di Zagor di metà anni 70.

Col tempo il personaggio si stempera. In alcune parti a mio modesto avviso gira attorno a se stesso producendo un po di noia. Alla Bonelli cercano di darne una nuova impronta, facendo tanta leva sugli aspetti psicologici e sentimentali del personaggio. Un po come i nuovi eroi alla Dylan Dog.
Vengono prodotte ancora buone storie, utilizzando come Bonelli sa fare, l'espediente del viaggio in qualche luogo mai prima visitato dall'eroe. I tempi però sono molto cambiati e credo che Mister No fosse talmente inflazionato che, accanto al calo delle vendite, ha finito per non interessare più, in un periodo in cui nella panoramica fumettistica dominano le allucinazioni extrasensoriali, i poteri della mente e le proiezioni futuristiche. A chi interessano più i viaggi in aereo di Jerry Drake? Le sue scazzottate o le sue battaglie in difesa degli Indios?

Ed ecco che quindi ha chiuso, apparendo solo semestralmente in albi voluminosi, ma rimanendo nel cuore di chi ci è affezionato.
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