Sincronicità?

Allora, a nessuno è mai capitato di ascoltare, dire o fare qualcosa che poi "casualmente" si ripresenta a breve, magari nell'arco della stessa giornata?
In questi ultimi 2/3 anni, mi sono archiviato in mp3 quasi tutti i cd che possiedo, che poi ascolto in macchina nel tragitto casa/lavoro - lavoro/casa.
Ebbene, in questi anni mi è capitato molto spesso, di ascoltare un brano che poi PUNTUALMENTE viene ritrasmesso per radio (che ascolto sul lavoro).
Parlo di brani dei 70/80 e quindi cose che oggi, per radio (Rai Radio 2), difficilmente trasmettono. Come dicevo la frequenza con cui accadono queste coincidenze è piuttosto alta.
Oppure, mi è capitato di ricordarmi di un vecchio film, che poi la sera stessa è stato trasmesso in tv. O un'altra mattina, di svegliarmi con "Maledetta Primavera" in testa, che poi canticchiava tranquillamente la Pivetti in apertura del suo programma radiofonico.
Non credo di essere veggente, ma ho sentito parlare della teoria della sincronicità.
Che ne dite?

ps
Avete visto il video di Fabri Fibra, quello con le ballerine con il volto bianco e le x su occhi e bocca? Ci credete se vi dico che qualche mese prima che uscisse il video, avevo pensato ad un racconto in cui il protagonista scopre di avere il volto allo stesso modo? Qualche anno fa raccoglievo materiale per scrivere una storia sulla vita di Cecco D'Ascoli (Francesco Stabili, noto dottore, scienziato e alchimista del '400) e che ti scopro? Che di lì a qualche mese dopo, girano il film su di lui!!!! Mi pare però che non sia mai stato proiettato...

[Modificato da Ragno Nero 03/04/2007 12.59]

Mi e' capitato diverse volte,poco tempo fa pensavo che film sull'Inquisizione ce ne sonono stati veramente pochi ,mi ricordo giusto una serie tv e "Il grande inquisitore"con Vincent Price ed ecco che sta per uscire un film sull'argomento con Natalie Portman.Mi accade anche di pensare a qualche persona che non rivedo da tempo e poi incontrarla,per caso,tra la folla..

Miliardi di volte.
Ormai mi ci diverto.

A volte sfiora la telepatia.
Una volta mi capitò di andare a fare un impianto telefonico a casa della zia di una carissima amica. Non so come mai, mi venne in mente la canzone di Milva "Creola" e nella testa mi risuonava il ritornello. Bene: questa signora di lì a poco cominciò a canticchiarla. Ho sobbalzato. Io sono sicuro di non averla neanche accennata.

Altre volte mi è capitato di aver pensato intensamente a qualcosa e puntualmente vedermela presentata su "un vassoio d'argento" poco tempo dopo.
E, come per le esperienze di Ragno, si va da una canzone, ad un'idea od un progetto.

E a che conclusioni siete giunti?

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Scritto da: Ragno Nero 03/04/2007 21.47
E a che conclusioni siete giunti?

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Dipende...
Allora, in casi come quello della zia della mia amica che ha fischiettato la canzone che avevo in mente, credo sia stato una sorta di contatto "telepatico".
Ti è mai capitato di pensare ad una persona ed eccola che ti chiama al telefono? A me spessissimo, in particolare con una mia carissima amica. I "cortocircuiti telepatici" con lei si sprecano.

Le altre volte, tipo canzoni alla radio o cose che avvengono dopo averle in qualche modo pensate o desiderate, le classifico come una coincidenza, fortissima, ma semplice e pura coincidenza. (mi rifiuto di credere di avere un potere talmente forte da condizionare la scelta dell'addetto alla tracklist di una radio).
Inoltre, se avessi potuto prevedere bene il futuro, mi sarei comprato i DVD de "Il Prigioniero" in edicola, invece di svenarmi da Ricordi a 35€ il DVD esattamente 15 gg prima della loro uscita in versione economica...<_<

Aggiungerei un'altra cosa.
Poichè ho notato che spessissimo mi capitano occasioni di previsione azzeccatissima, ho cercato di farci caso più spesso.
Ho notato che sono un tipo estremamente sensibile a cogliere particolari dell'ambiente, anche insignificanti, che riesce ad elaborarli in maniera da poter prevedere in che modo si evolverà la situazione.
In altre parole, a parte casi eclatanti, dove il contatto con la persona è impossibile, e quindi non c'è modo di "barare", spesso la sensazione di sapere cosa succederà è data proprio dall'aver colto questi particolari ed ad averli assemblati bene come le tessere di un puzzle...

[Modificato da Fiore de Campo 03/04/2007 22.05]

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Scritto da: Fiore de Campo 03/04/2007 22.03

In altre parole, a parte casi eclatanti, dove il contatto con la persona è impossibile, e quindi non c'è modo di "barare", spesso la sensazione di sapere cosa succederà è data proprio dall'aver colto questi particolari ed ad averli assemblati bene come le tessere di un puzzle...

[Modificato da Fiore de Campo 03/04/2007 22.05]

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Bingo! sono convinta che buona parte del "merito" di queste sincronicità apparentemente casuali sia dovuta proprio ad un'opera di raccolta involontaria di dati che poi miracolosamente si uniscono e danno vita a queste impressionanti coincidenze.

Siamo tutti convinti di avere pensieri assolutamente unici ed originali ma evidentemente gli stessi pensieri passano per la testa anche di altre persone (che magari sono state esposte a stimoli simili ai nostri) per cui non è così impossibile che la canzone che fischiettiamo la mattina sia la stessa che ha fischiettato anche il DJ che l'ha passata in radio due ore più tardi...

A me succede invece un caso curioso di sincronicità con l'orologio del computer...
mi capita spesso di stare su fino a tardi davanti al monitor (a giocare... ebbene si!) e ad un certo punto decido di guardare che ora è. Notate bene che nel gioco in questione per guardare l'ora devo obbligatoriamente passare col mouse sopra un certo punto.

9 volte su 10 ci passo sopra alle 0:07

Che sia un segnale? In fondo in fondo sono James Bond???

Io, più banalmente, ricordo solo la sincronicità con mia moglie.
Spessissimo ci chiamiamo in contemporanea, al cellulare.

bellissimo argomento.
posto qui il testo tratto da wikipedia per avere un'idea esatta di cosa sia la sincronicità e da chi è stata sviluppata...

...oggi con i passi da gigante della fisica quantistica, la sincronicità è ormai espressione scientifica...

L'ipotesi del principio di sincronicità
Fenomeni di "coincidenze significative" avevano da sempre affascinato Jung. Già nel 1916, a pochi anni di distanza dalla sua defezione dal gruppo dei psicoanalisti fedeli al metodo scientifico-oggettivante e a Sigmund Freud, scriveva dell'opportunità di affiancare al principio di causalità quello finalistico: "La causalità è solo un principio, e la psicologia non può venir esaurita soltanto con metodi causali, perché lo spirito (= la psiche) vive ugualmente di fini".
Tali prime formulazioni di Jung sulla questione della sincronicità vennero in seguito approfondite attraverso il contatto con il pensiero filosofico orientale, oltre che con la riflessione su sorprendenti avvenimenti della sua stessa vita, sfuggenti ad ogni interpretazione razionale.

Jung distingue la sincronicità vera e propria dal mero "sincronismo" degli eventi che accadono simultaneamente, ma senza alcuna connessione di significato.
La vita di tutti i giorni ci propone spesso il tipo comune di sincronicità.
Per esempio: pensiamo ad un amico ...e lui improvvisamente ci telefona. Tuttavia accanto a queste ci sono anche misteriose sincronicità precognitive e chiaroveggenti.



Una prima teorizzazione: il tempo qualitativo
Per tentare di spiegare questi fenomeni di sincronicità, Jung dapprima elaborò il concetto di "tempo qualitativo". Il tempo qualitativo sembrava "spiegare" perché l'astrologia e altre forme di divinazione funzionavano.
Jung tuttavia gradualmente abbandonò l'idea del tempo qualitativo.



La nuova rivoluzione scientifica

La nuova fisica
Proprio in quegli anni stavano emergendo nella fisica nuove idee le quali suggerivano, anch'esse, un paradosso acausale. La disintegrazione radioattiva infatti si era presentata come un effetto senza causa e ciò aveva spinto a ipotizzare che perfino le leggi ultime della natura fossero acausali. Jung pensava che fosse possibile collegare il suo "principio acausale" della sincronicità con queste nuove idee.


Alla fine del 1934 inizia un interessante scambio epistolare con il fisico quantistico e premio Nobel (1945) Wolfgang Pauli (1900-1958), suo amico intimo, e con Ernst Pascual Jordan, insigne fisico tedesco. Queste comunicazioni tra i tre scienziati testimoniano il fervore di Jung nell'indagine sul parallelismo tra fisica e psicologia del profondo e in particolare sulla relatività delle categorie di spazio e tempo.


Fisica e Psicoanalisi
Jung non era nuovo alla tesi di un parallelismo tra scienza fisica e psicoanalisi: già nel 1928 in "Energetica psichica" aveva esaminato a fondo la contiguità tra fisica e psicologia postulando una stretta contiguità tra la nozione di energia nell'uno e nell'altro ramo del sapere. Le ricerche che Jung, al proposito, condusse negli anni a venire, rafforzarono in lui e non smentirono questo suo postulato ch'egli in quegli anni aveva intuito.

Nel 1952 pubblicarono in un volume Naturer-klung und Psyche due saggi sulla sincronicità. Di questi, il secondo dal titolo "Sincronicità come principio di nessi acausali" era di Jung. Dal canto suo W.Pauli, nel primo di questi saggi, riteneva di aver scoperto la presenza di archetipi nelle teorie scientifiche di Keplero.

Jung e Pauli sostenevano che la triade della fisica classica: tempo, spazio e causalità, potesse diventare una quaternità aggiungendo la sincronicità come quarto termine.

Jung voleva fare della sincronicità una legge che avesse lo stesso valore della causalità.


Prospettive dell'idea di sincronicità
Il concetto junghiano di sincronicità fu uno dei più apprezzati nel pensiero New Age degli anni sessanta. Jung divenne il guru della New Age e le sue idee furono usate per giustificare l'astrologia, l'I-Ching e altre pratiche "alternative".

Attualmente gli sviluppi di settori di avanguardia della fisica moderna, la meccanica quantistica, la nuova cosmologia, la teoria del caos,continuano a illuminare l'immaginazione con possibili concrete connessioni fra la fisica e la psiche e Jung ha il merito di aver gettato un ponte tra il mondo scientifico (la dimostrazione di teorie attraverso l'osservazione empirica e clinica) e il mondo della divinazione (il regno degli spiriti, i segni premonitori, l'immaginazione mitopoietica).


Curiosità
La teoria junghiana della sincronicità ispirò il gruppo musical britannico The Police (e in particolare, sembra, il bassista Sting), che produsse nel 1983 un album dal titolo Synchronicity (termine inglese per sincronicità).

Comunque, la teoria della sincronicità di Jung dice che ad uno stato interiore - quindi psico-fisico - di un individuo, esiste una corrispondenza esterna. Se questa sia causata dall'individuo o al contrario "predetta", non si capisce...

Ops. ho cominciato a scrivere stamattina, senza accorgermi che nel frattempo la teoria era già stata spiegata (anche se continuo a capirci poco!)

[Modificato da Ragno Nero 04/04/2007 13.45]

Azz.... proprio adesso, mentre sono in pausa pranzo, mi casca l'occhio su una rivista accanto la macchinetta del caffè. C'è la foto di Camilleri...
torno al mio posto, dove ho la radio accesa e che sento, Fiorello che imita... Camilleri!

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Scritto da: Ragno Nero 04/04/2007 13.53
Azz.... proprio adesso, mentre sono in pausa pranzo, mi casca l'occhio su una rivista accanto la macchinetta del caffè. C'è la foto di Camilleri...
torno al mio posto, dove ho la radio accesa e che sento, Fiorello che imita... Camilleri!

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oh povero!!! subissato di sincronicità..

Non ti dico cosa è successo quando dovevo decidere se iscrivermi o no ad una scuola di naturopatia...

Ecco un classico esempio di sincronicità...quattro post identici...

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Scritto da: EffeCi61 04/04/2007 20.41
Ecco un classico esempio di sincronicità...quattro post identici...

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Eh... ma qua si rasenta il Deja Vu!

Oppure, se cominciamo dalla fine della pagina, si rischia il...................Flash back!

che in questo periodo circoli molto acido lisergico condito di mescal tra i frequentatori del Vicolo...e la cosa è molto piacevole! In fatto di dejà vu entriamo in un mondo a parte che contempla anche la extracorporeità, ed allora ne potremmo scriverere delle belle. Per la sincronicità ho una seria difficoltà a comprendere dove inizi la influenza neuronale di stimoli giornalieri (leggere di sfuggita un giornale che mi avvisa che in giornata ci sarà una certa cosa...vedere una pubblicità che mi parla di una offerta e poi vado al supermercato...pensare per giorni al numero di un trimestrale che compro sempre, scordarmene e poi ricordarmene passando davanti al giornalaio qualche tempo dopo o perché vado dal mio edicolante che mi anticipa ridendo e dicendo "Colors...?") ma al contempo non riesco a capire quanto invece sia proprio un discorso di anticipazione dell'evento successivo...mi sento che vado ad incartarmi...

[Modificato da bibba 05/04/2007 12.07]

ma cosa cacchio è successo???

succede se fai l'invio quando freeforumzone è in pausa meditativa (e ti appare la scghermata conla striscia azzurra...), ad ogni tentativoun invio in più...credo...

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Scritto da: bibba 05/04/2007 19.22
succede se fai l'invio quando freeforumzone è in pausa meditativa (e ti appare la scghermata conla striscia azzurra...), ad ogni tentativoun invio in più...credo...

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Esatto. Nel dubbio, fare un "copia" del testo che si intende postare: si fa sempre in tempo, così, ad inviare il post senza perdere tutto. FFZ è in una fase delicata ed il passaggio alla versione n° 3 comporta anche questi disagi.

P.s: ho cancellato tutti i post tripli o quadrupli.

A me succede col telefono, quando penso che squilla mi chiama davvero qualcuno