Sanremo 1977

Pensavate di esservi liberati di me?
Ebbene no, anche con un occhio solo eccomi qua a tormentarvi con la saga di Sanremo, che a mio avviso fa meno male di tante altre cose, ma chissà perché a tutti piace parlarne soprattutto in modo negatico.
Ecco qua le canzoni partecipanti, in ordine alfabetico:

Bella da morire - Homo Sapiens
Con te ci sto - Umberto Napolitano
Dedicato a te - Santino Rocchetti
E invece con te - Daniela Davoli
Gran premio - Albatros
Io ti porterei - Leano Morelli
Ma perchè! - Matia Bazar
Miele - Giardino dei Semplici
Monica - Santo California
Oh Carmela - Donatella Rettore
Tesoro mio - Strana Società
Tu mi rubi l'anima - Collage

E' stato un festival di tante "prime volte".
La prima volta che ha vinto un gruppo, gli Homo Sapiens.
La prima volta che le canzoni entravano tutte in finale e poi si scontravano - ad eliminazione diretta - a colpi di due alla volta.

Le mie preferite sono ancora "Ma perché" dei Matia Bazar e "Io ti porterei" di Leano Morelli. Dovendo scegliere per un terzo posto, lo darei a Santino Rocchetti per "Dedicato a te", un brano forse un poco scopiazzato da "Music" di John Miles.
Aspetto i vostri commenti.......

[Modificato da New Redarrow 19/06/2007 11.30]

Caro Roberto,di quel Festival ricordo ben poco o forse tendo inconsciamente a dimenticarlo.Grazie a mia moglie,ascolto ancora le canzoni degli Homo Sapiens,del Giardino dei Semplici,dei Santo California e dei Collage e poi,paragonate aquelle che vanno per la maggiore oggi,non sono neanche poi cosi' male.Il brano dei Matia Bazar non mi sembra del loro miglior repertorio,mentre molto bella la canzone di Leano Morelli,discreta anche quella della Rettore,buio totale su quella di Rocchetti , della Strana Societa' e di Daniela Davoli.
Boccio gli Albatros e salvo Umberto Napolitano.Nel complesso un brutto festival.

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Scritto da: clopat 19/06/2007 18.11
... molto bella la canzone di Leano Morelli

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Sì, su questo siamo perfettamente d'accordo.
Magari provo a trascrivere il testo, è davvero meritevole.
Tu ricordi da chi fu eliminato Leano Morelli?

Me li ero proprio scordati.
Ecco qua:
Ventisettesima edizione
Giovedì 3, Venerdì 4, Sabato 5 Marzo 1977
Presentano Mike Bongiorno e Maria Giovanna Elmi
Orchestra diretta da Riccardo Vantellini
Ripetizione dei brani dell'Orchestra Azzurra (Hengel Gualdi, Bruno Martino, Glauco Masetti, Ely Neri)
Totale brani: 12
Organizzazione: Vittorio Salvetti

LA FORMULA
Una interpretazione per brano, tutti i 12 brani partecipanti sono ripetuti nelle 2 serate e partecipano alla finale, ridotti prima a 6 e poi a 3 mediante scontri ad eliminazione diretta.

Classifica:
1)Homo Sapiens - Bella da morire (Pareti - Salerno)
2)Collage - Tu mi rubi l'anima Padovan - De Sanctis)
3)Santo California - Monica (Pinna - Simonelli - Bini)

e non dite che non mi impegno per la causa....

per la gioia di tutti gli amanti della melodia...

Mi trovo abbastanza d'accordo sulla validità di "Io ti porterei" che considero una gran bella canzone, molto ben interpretata.
"Dedicato a te" di Santino Rocchetti non é male e trovo piacevole anche "Con te ci sto" di Napolitano.

Della kermesse non ho ricordi, del resto nel 77 avevo solo 9 anni, ma soprattutto non ne ho perche' mio padre non ha mai sopportato il festival, ed in casa nostra, almeno fino a meta' anni 80, era assolutamente bandito!

Comunque, al di la di queste considerazioni, vorrei aggiungere che di tutti i brani in gara ne conosco veramente pochi (e vi lascio immaginare quali); tra l'altro non sapevo che gli Albatros avessero partecipato a Sanremo con "Gran premio"... pensare che comperai il 45 giri in una fiera tanti anni fa, solo perche', dalla copertina e dal titolo, pensavo che fosse la sigla di qualche trasmissione sportiva!

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Scritto da: New Redarrow 19/06/2007 11.29

Bella da morire - Homo Sapiens
Miele - Giardino dei Semplici
Tu mi rubi l'anima - Collage

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Tre pezzi che ancora oggi mi fanno andare in coma sin dalle prime note. Più che i testi delle canzoni, l'interpretazione sdolcinata che raggiunge vette altissime di rincoglionimento acustico.

[Modificato da Tidus forever 20/06/2007 10.03]

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Scritto da: Todo modo 20/06/2007 9.02
Mi trovo abbastanza d'accordo sulla validità di "Io ti porterei" che considero una gran bella canzone, molto ben interpretata.

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Concordo, anche se non mi fa impazzire.

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Scritto da: Todo modo 20/06/2007 9.02
...trovo piacevole anche "Con te ci sto" di Napolitano.

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L'ho risentita oggi, insieme alle altre undici canzoni.
In effetti musicalmente non è male, ma che testo terribile

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Scritto da: Tidus forever 20/06/2007 10.02


Tre pezzi che ancora oggi mi fanno andare in coma sin dalle prime note. Più che i testi delle canzoni, l'interpretazione sdolcinata che raggiunge vette altissime di rincoglionimento acustico.

[Modificato da Tidus forever 20/06/2007 10.03]

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Sì sì, la meno peggio è forse quella che ha vinto.
Comunque Salvetti ha avuto ragione e quando ho un momento di tempo lo dimostro.

Non voglio minimamente discutere sulla qualità delle canzoni in gara: ognuno ha i propri gusti e su questo non c'è nulla da dire.
Vorrei piuttosto esaminare i nomi dei partecipanti. Forse in questa edizione ci sono davvero i "big" del momento. L'unica che arrivava piuttosto in punta di piedi era Rettore, ma ci ha dimostrato poi di quale pasta fosse fatta.
Salvetti è riuscito a portare al Festival il meglio delle vendite: il Giardino dei Semplici ("M'innamorai", "Tu ca nun chiagne"), i Santo California ("Tornerò", "Dolce amore mio" e "Un angelo"), i Collage ("Due ragazzi nel sole") erano stai nel corso dell'anno precedente ai vertici delle classifiche di vendita.
Gli altri, invece, erano alla ricerca di una conferma.
I toscani Homo Sapiens avevano alle spalle l'affermazione di "Tonerai tornerò"; i Matia Bazar avevano assaggiato le classifiche con "Stasera... che sera!", "Cavallo bianco/Per un'ora d'amore" e "Che male fa".
Umberto Napolitano era tra i più trasmessi dalle radio libere con "Ora il disco va" e "Oggi settembre 26"; anche Santino Rocchetti era piuttosto popolare, così come la Strana Società ("Fai tornare il sole" e "Una manciata di sabbia").
Alla ricerca di conferme anche gli Albatros di Cutugno, ben piazzati nell'edizione precedente e messisi in ulteriore luce con "Nel cuore, nei sensi". Reduci da affermazioni in manifestazioni minori, infine, Leano Morelli ("Un amore diverso") e Daniela Davoli ("Se fossi come lei"), indicata dalla critica come rivelazione e potenziale vincitrice.
Ripeto, non sto a discutere sulla qualità delle canzoni, ma sui partecipanti c'è da dire che forse rappresentavano davvero quello che la maggior parte del pubblico voleva.

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Scritto da: New Redarrow 21/06/2007 11.03

Ripeto, non sto a discutere sulla qualità delle canzoni, ma sui partecipanti c'è da dire che forse rappresentavano davvero quello che la maggior parte del pubblico voleva.

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Ottima considerazione, caro Roberto. Ne resta però, un'altra: perchè le canzoni di Sanremo, a parte qualche piacevole eccezione, sono quasi sempre così scarse, così trash, così inespressive, così insulse, così facilmente destinate all'oblio? Dovrebbe essere un trampolino di lancio o l'apoteosi della creatività di un artista, data l'importanza della vetrina (fino a prova contraria, la manifestazione canora più seguita in Italia, nel bene e nel male: il Festivalbar, infatti, è una kermesse tipicamente "usa e getta"), eppure anno dopo anno, chiunque sia l'artista, la boiata megagalattica appare sui nostri teleschermi. Questo meccanismo, questo perverso modo di proporsi, questo "scassamaroni" di "musical-polpettone" è ancora oggi croce e delizia di Sanremo.

[Modificato da Tidus forever 21/06/2007 13.41]

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Scritto da: Tidus forever 21/06/2007 13.40


.........a parte qualche piacevole eccezione..........

[Modificato da Tidus forever 21/06/2007 13.41]

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Premeso che io non sono Pippo Baudo credo che tu abbia già dato una risposta con quella frase.
Sanremo è "anche" questo: piacevoli eccezioni.
Potrei citarne tantissime, valga per tutte quante "E non finisce mica il cielo", edizione 1982, dove la stampa specializzata dovette inventarsi il premio della critica per dare atto a Mia Martini di aver portato una "piacevole eccezione".
Ma Sanremo rappresenta anche tante altre cose.
Tante (troppe, dico io) cose sono cambiate in Italia, e non tutte in meglio. Anche Sanremo, probabilmente, ha risentito e sta risentendo tuttora del trascorrere del tempo e del cambiamento degli umori della gente.


due va' che oggi è caldo

Fosse stato per me, la finale sarebbe stata fra Umberto Napolitano e Leano Morelli e il festival l'avrebbe vinto quest'ultimo. In semifinale avrei visto bene i Collage e la Strana Società, la cui canzone è generalmente poco considerata. Il premio della critica l'avrei dato a Morelli, con discreto vantaggio sulla Rettore che avrei visto bene al secondo posto.
Gli Albatros non li avrei neanche ammessi, ma per Salvetti magari era una scelta obbligata considerando il buon successo (anche di vendita) dell'anno prima...

Anch'io non ho ricordi di quel San Remo, (avevo 10 anni) ho iniziato a seguirlo dall'anno successivo. Comunque la canzone dei Matia Bazar mi piace molto.

Classico esempio di Sanremo anni settanta, generalmente poco considerato da giornalisti e critici musicali, ma che a ben vedere non era poi così malaccio. Innovativo nella formula, che si doveva a quel geniaccio dell'organizzatore Salvetti, ricco di presenze importanti (escludendo i cantautori, notoriamente restii per motivi vari ad esibirsi a Sanremo, mancavano solo i "Cugini di Campagna" e il "Daniel Sentacruz Ensemble" per avere il top della musica leggera del momento), epurato dalle cariatidi che non riuscivano a piazzare più un disco neanche a regalarlo mentre il "Giardino dei Semplici" dominava le classifiche...
Basti pensare che Nicola Di Bari, per vendere la versione disco de "La più bella del mondo", si era dovuto fare la permanente e che l'immagine '77 dei Vianella era quella dei due "coatti" della musica italiana (anche lui "permanentizzato" e per giunta col baffetto da sparviero invecchiato)...
L'unica cosa che avrei contestato a Salvetti, potendolo fare, è il numero esiguo dei partecipanti. E poi la serata dedicata al quarto d'ora d'esibizione per ciascun concorrente. Il buon Vittorio probabilmente si era accorto che il singolo era sul viale del tramonto e che i discografici puntavano sull'album. Meno male che questa serata, che si preannunciava parecchio noiosa, non è mai andata in onda.

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Scritto da: domiix 22/06/2007 12.32
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Basti pensare che Nicola Di Bari, per vendere la versione disco de "La più bella del mondo", si era dovuto fare la permanente e che l'immagine '77 dei Vianella era quella dei due "coatti" della musica italiana (anche lui "permanentizzato" e per giunta col baffetto da sparviero invecchiato)...

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E'vero, me li ricordo! Sia Di Bari che i Vianella.....

Per finire il discorso sull'edizione del 1977, ecco altre notizie.
Gli ospiti della manifestazione, in piena era "disco" furono Barry White, Asha Puthli, John Miles, Iva Zanicchi, i Chocolats, Marcella, Dori Ghezzi e Domenico Modugno, che presentò la terribile "Il vecchietto". Proprio riguardo a questo brano, la stampa commentò che si trattava di "insuperbile capolavoro della volgarità".
Fu la prima edizione in onda dal Teatro Ariston e non più dal Casinò e fu anche la prima edizione a colori, sebbene si stima che solo il 4% degli italiani possedessero un apparecchio TV a colori. La messa in onda a colori fu uno dei motivi per i quali la RAI pretese l'estromissione per contratto dall'Ariston di tutte le TV e radio private, salvo poi interrompere la manifestazione poco prima della proclamazione della canzone vincitrice.
Daniela Davoli si presentava come "Lady Sanremo", ma la lotta era tra lei e la Rettore, che all'epoca non era ancora "splendida splendente". La Davoli aveva colpito la stampa specializzata per aver intepretato un brano scritto da Pasolini e dalla Maraini, ma poi a Sanremo presentò un brano scritto in collaborazione con un allora ventenne Michele Zarrillo.
L'unico brano tra i dodici di cui esiste una versione differente (non parlo naturalmente di riedizioni a cura degli interpreti originali) è quello che ha vinto, "Bella da morire", di cui esiste una interessante versione dell'autore Renato Pareti. Se vi capita, vale la pena di ascoltarla perché rappresenta un esempio per cui un arrangiamento diverso può dare un risultato completamente differente.
Penso sia tutto.