Per finire il discorso sull'edizione del 1977, ecco altre notizie.
Gli ospiti della manifestazione, in piena era "disco" furono Barry White, Asha Puthli, John Miles, Iva Zanicchi, i Chocolats, Marcella, Dori Ghezzi e Domenico Modugno, che presentò la terribile "Il vecchietto". Proprio riguardo a questo brano, la stampa commentò che si trattava di "insuperbile capolavoro della volgarità".
Fu la prima edizione in onda dal Teatro Ariston e non più dal Casinò e fu anche la prima edizione a colori, sebbene si stima che solo il 4% degli italiani possedessero un apparecchio TV a colori. La messa in onda a colori fu uno dei motivi per i quali la RAI pretese l'estromissione per contratto dall'Ariston di tutte le TV e radio private, salvo poi interrompere la manifestazione poco prima della proclamazione della canzone vincitrice.
Daniela Davoli si presentava come "Lady Sanremo", ma la lotta era tra lei e la Rettore, che all'epoca non era ancora "splendida splendente". La Davoli aveva colpito la stampa specializzata per aver intepretato un brano scritto da Pasolini e dalla Maraini, ma poi a Sanremo presentò un brano scritto in collaborazione con un allora ventenne Michele Zarrillo.
L'unico brano tra i dodici di cui esiste una versione differente (non parlo naturalmente di riedizioni a cura degli interpreti originali) è quello che ha vinto, "Bella da morire", di cui esiste una interessante versione dell'autore Renato Pareti. Se vi capita, vale la pena di ascoltarla perché rappresenta un esempio per cui un arrangiamento diverso può dare un risultato completamente differente.
Penso sia tutto.
Se la Fabbrica Italiana Automobili Torino si chiama FIAT,
perché la Federazione Italiana Consorzi Agrari si chiama Federconsorzi?