non avrebbe scritto una storia più kafkiana di questa. Da un lato Napoli città in mano ai predoni della camorra ed allo Stato venduto con mezzecalzette e parolai inascoltabili al comando e commissari commissari commissari. Dall'altra il popolo stanco e rassegnato che sopravvive. Poi il popolo assoldato che fa le barricate: no alle discariche no al termivalorizzatore no alla differenziata no alla vita. Napoli paga una situazione che non è differente da quella di altre città. O di altre regioni. Perché, guardate ora la bomba scoppierà anche in Sardegna dove non vogliono trasformare un ex petrolchimico chiuso nel centro (Ottana) con centinaia di operai e ingegneri illusi in cassaintegrazione in un termovalorizzatore che potrebbe agire per lo smaltimento del 75% dei rifiuti dell'intiera regione. A cagliari parlano da 10 anni della raccolta differenziata, ma quando poi vengono distribuiti numero 1 cassonetto per la carta ogni 5.000 abitanti e non viene neanche svuotato regolarmente (perché non c'è un impianto di smaltimento della carta ora che hanno chiuso la cartiera di Arbatax....)...mi sapete dire voi cosa si può fare? Inutile: sino a quando lo Stato non si imporrà mandando a farsi benedire i localismi e organizzerà una azione imperiosa nazionale il problema esploderà periodicamente. Mi spiace che Napoli oggi sia in prima pagina così. Ma temo che senza una dichiarazione di guerra aperta da parte dei napoletani veri e dello Stato alla feccia camorristica il problema resterà attivo.
Forza Napoli!!!
[Modificato da bibba 08/01/2008 13:14]
"Ma noi siamo in tre: io, Smith e Wesson"
Clint Eastwood