Il dopo Prodi, quale scenario?

clopat, 15/04/2008 18.21:

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...oppure l'alternativa resta lasciare l'Italia e non e' detto che prima o poi lo faro'

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Toh...và...beccati 'stà birra Prima o poi lo farò anch'io.

Però non verserò mai una lacrima per la politica, nè mai resterò in lutto per la disfatta di un partito: si vede che, dedicandosi soltanto alla frammentazione di un'ideologia (ma quanti tipi di comunisti ci sono in Italia? Manca soltanto il "Partito dei Comunisti che erano comunisti e che forse sono ancora comunisti")a medio/lungo termine non hanno fatto un tubo per meritarsi la sopravvivenza (a parte scaldare poltrone o cavalcare estemporanei fuochi di fiamma, come la base americana a Vicenza).
Per due anni c'è stata (finalmente) una seria lotta all'evasione fiscale e un fitto programma di risanamento del debito pubblico: disgrazia ha voluto che il governo Prodi cadesse proprio quando, forse, qualcosa di interessante si profilava all'orizzonte in termini di aiuti economici alle famiglie. Ma la gente guarda a ciò che è stato fatto, non a ciò che poteva essere: fin lì promesse (o premesse) molte, fatti concreti pochi.

Non invidio la Destra, comunque: se non convincono subito (e non soltanto con la detassazione degli straordinari: c'è chi non li fa, perchè già si fa un mazzo così, perchè è giusto avere anche una vita privata a dimensione d'uomo; o anche perchè non glieli fanno fare, non essendo necessari. E dunque maggior introito uguale a zero), saranno pernacchie a raffica (ma anche tante lacrime amare).