Ripropongo cio' che ho scritto sul forum della Fabbri:
La mia idea di giallo e' un po' diversa da quella trattata da"La mia vita con Daniela",che come"Il dipinto",esteticamente e' gradevole:gli anni'70 a Torino,Pavia ,la maschera,la chiesa,la musica,pero'come trama e' il zero assoluto,pochi colpi di scena,nessun assassinio,pochi personaggi e poi lo sdoppiamento di personalita'e' una trovata trita e ritrita,oltretutto senza averlo mai visto ,ho immaginato,a grandi linee,il finale.Per me i migliori restano i gialli tratti da Durbridge e le "donne" di Sheridan.Questi tentativi di"svecchiare"i gialli a meta' anni'70,mi sembra che abbiano creato risultati modesti.Io preferisco il giallo classico a quello psicologico.Deludente
"Aspettero'ancora qualche anno per sentirmi dire:sei grande!"