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Sissi - di Xaver Schwarzenberger - con Cristiana Capotondi, David Rott, Martina Gedeck, Fritz Karl, Xaver Hutter, Christiane Filangieri, Andrea Osvart

Ultimo Aggiornamento: 25/05/2013 12:58
25/05/2013 12:45
 
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SISSI

Presentazione:

La giovane Elisabetta di Baviera, passata alla storia come l’imperatrice Sissi, è probabilmente una delle figure femminili più famose e amate della storia europea. Importante per l’influenza che esercitò sulla politica dell’epoca, Sissi lasciò un’impronta anche per gli innumerevoli eventi che segnarono la sua vita. Era l’anno 1854 quando la corona si posava sul capo della giovane Elisabetta, che a soli sedici anni si apprestava a diventare Imperatrice di uno dei più grandi e potenti imperi del mondo: l’Impero Asburgico.
Questa è la sua storia.
La storia di un incontro e di un amore, quello tra lei e Franz Joseph d’Asburgo, che cambia radicalmente e repentinamente il destino dei due giovani. Ma anche la storia di una ragazzina dalla bellezza selvaggia, dal carattere forte e ribelle, sfrontata e moderna, costretta dalla Storia e dall’amore a diventare rapidamente donna, moglie, madre e Imperatrice.

Costato oltre undici milioni di euro, questo film in due puntate è una coproduzione televisiva senza eguali, realizzata da Publispei per l’Italia, in collaborazione con Rai Fiction, Sunset Austria per l’ORF e EOS Entertainment per ZDF. Nel difficile ruolo della principessa Sissi Cristiana Capotondi; Martina Gedeck interpreta, invece, l’Arciduchessa Sofia e David Rott veste i panni dell’Imperatore Francesco Giuseppe. Nel cast anche Licia Maglietta nel ruolo della Duchessa Ludovica, madre di Sissi, Christiane Filangieri nel ruolo di Nenè, sorella più grande dell’Imperatrice e Katy Saunders nel ruolo di Ida Ferency, dama di compagnia della Principessa. Inoltre, Federica De Cola interpreta Carlotta Del Belgio e Andrea Osvart è nel ruolo di Eugenia moglie di Napoleone III.

Sono oltre 2000 le comparse che hanno partecipato alle riprese ambientate in luoghi storici come la Hofburg di Vienna, il castello e i giardini della reggia di Schönbrunn, il castello di Eckartsau, nella Bassa Austria, il castello di Brunnsee nella Stiria e ancora il castello di Miramare a Trieste e diverse location veneziane. Per le riprese nel castello di Miramare è stata trasportata a Trieste una nave storica, successivamente ormeggiata nelle acque del Mediterraneo. Particolarmente impegnativo è stato l’allestimento di 20 carrozze storiche e l’impiego di più di 100 cavalli. Per la carrozza dorata usata da Sissi e Francesco Giuseppe in occasione del loro matrimonio è stata utilizzata una carrozza originale a sei cavalli del 1740, data in prestito dall’Arcivescovo di Olmütz (Repubblica Ceca).

Il film ha inoltre richiesto l’utilizzo di 700 costumi, la sola Imperatrice indossa più di 50 abiti diversi, appositamente realizzati per lei nelle migliori sartorie italiane, da tessuti comprati nel nostro paese. Per ogni costume sono stati usati 8-10 metri di stoffa, rivisitando in chiave moderna gli abiti originali dell’epoca. Di straordinaria bellezza l’abito da sposa per il quale è stata confezionata una sottogonna che ha visto l’utilizzo di 80 metri di tulle.

Un gradissimo lavoro, insomma, dietro a quella che rappresenta una sfida: raccontare nuovamente, dopo oltre cinquant’anni, la vita, la bellezza e le emozioni di Elisabetta, Imperatrice d’Austria.



Trama:

Prima puntata

Quando la nostra storia ha inizio siamo già nel 1867, Sissi è Imperatrice e moglie di Franz Joseph già da tredici anni e sta per compiere un passo decisivo. Sta per parlare al Parlamento di Budapest, deve convincere gli ungheresi a non abbandonare l’Impero Asburgico, che in quel momento senza l’appoggio dell’Ungheria rischierebbe di cadere come un castello di carte. Il momento è delicato, Sissi tiene per mano i suoi due figli, Gisella e Rodolfo, mentre cammina per il lungo corridoio del castello. E con la mente ripercorre quelle che sono state le tappe più importanti della sua storia fino a quel momento.

Sissi è una ragazza di sedici anni, che vive felice in Baviera e passa le sue giornate in famiglia, cavalcando per i boschi, persa nella natura. Fino al giorno in cui sua madre la obbliga ad accompagnare sua sorella Nenè a Bad-Ischl, la residenza estiva degli Asburgo, per un incontro importante. Nenè deve conoscere Franz Joseph, l’Imperatore, e poi diventare sua moglie. Ma quando Sissi, strappata di malavoglia alle sue giornate tranquille, arriva nella residenza imperiale, succede qualcosa che nessuno aveva previsto. Fra lei e l’Imperatore nasce un amore, una passione così forte che spinge Franz a chiedere lei, in sposa, invece che sua sorella. Sissi è travolta dall’amore, e spaventata dall’impegno che le si prospetta: è costretta a studiare, a prepararsi per diventare l’Imperatrice, perfino ad imparare a ballare, lei che fino a quel momento ha vissuto un’esistenza libera e quasi selvaggia. Ma nessuna fatica è troppo grande per lei e per il suo amore: lo capisce quando Franz sfugge miracolosamente a un attentato. L’angoscia che la prende le rende ancora più chiaro che per stare accanto a lui è disposta a rischiare tutto.

Dopo il fastoso matrimonio, che la vede fronteggiare vittoriosa gli sguardi di tutti, e conquistare con la sua semplicità la simpatia della gente comune, Sissi si trasferisce a corte, dove la madre di Franz, Sofia, che fin dall’inizio è stata contraria a quel matrimonio, la sottopone a dure prove e a una vigilanza continua. Il rispetto dell’etichetta e delle regole costringe Sissi a tenere a freno i suoi modi: almeno finché può, perché il suo entusiasmo ha sempre la meglio. L’Impero non sta affrontando una fase facile della sua storia: le province iniziano a ribellarsi e dopo i moti del ’48 gli Asburgo hanno dato inizio ad una forte repressione, che ha portato come conseguenza l’esilio di numerosi uomini politici ungheresi. Fra questi c’è il conte Andrassy, che conosce il padre di Sissi e che spera di poter contare sull’appoggio della ragazza, educata secondo principi liberali, per poter fare breccia nella rigidità dell’Imperatore.

Sissi dà alla luce due bambine, Sofia e Gisella, ma non l’erede al trono, cosa che ancora di più rende tesi i rapporti con Sofia. Riesce però a conquistare l’amore del popolo, grazie al suo desiderio di uscire dalle anguste mura della corte per avere un rapporto diretto con i suoi sudditi. E, dopo un incontro personale con il conte Andrassy, riesce anche a convincere Franz dell’opportunità di un’amnistia. Ma proprio quando, accompagnata dalle sue bambine, si reca in visita ufficiale a
Budapest, per festeggiare la grande notizia, la sua piccola Sofia si ammala di polmonite. E dopo poco muore. Su quella morte pesano le accuse della madre di Franz, che non perdona a Sissi di avere voluto portare con sé la bambina in quel
viaggio.


Seconda puntata

Quando inizia la seconda parte del racconto, Sissi è irriconoscibile. Travolta dal dolore per la morte della sua bambina, si è ritirata a Trieste, al castello di Miramare, dove è di stanza suo cognato Max, a capo della flotta imperiale. Sissi passa le giornate nel buio della sua stanza, ossessionata dai ricordi della sua bambina, e dal senso di colpa per la sua morte. Solo l’apprensione per le sorti di Gisella e di suo marito Franz, che hanno ancora bisogno di lei, la spingono finalmente a riabbracciare la vita. Sissi torna a Vienna, dove al fianco di Franz la attendono delle prove difficili. Ora non è più la ragazzina di Baviera, ha imparato a combattere, è una donna. Al fianco di Franz riceve la visita di Napoleone III che si appresta a diventare un alleato importante per l’impero austriaco. Nonostante Sissi lo esorti a non fidarsi di lui, Franz stringe alleanza con l’Imperatore francese.

Sissi dà alla luce il suo terzo figlio, e questa volta è un maschio, l’erede che tutti aspettavano: Rodolfo. Ma la felicità è di breve durata: la guerra incombe e il tradimento di Napoleone costringe l’impero austriaco a una battaglia impari e all’umiliazione di una sconfitta. Mentre Franz è al fronte, Sissi fa quello che può: come un’infermiera fra le altre, assiste i feriti a Vienna e aspetta il ritorno di suo marito per riabbracciarlo e consolarlo della sconfitta. E Franz torna, ma proprio quando potrebbero ritrovare la pace, Sofia decide che è tempo per il piccolo Rodolfo di iniziare l’educazione militare: un regime severissimo che in sostanza strappa il figlio alla madre. Sissi cerca di combattere come può, ma questa volta le regole della famiglia Imperiale sembrano essere più forti di lei. Disperata, Sissi smette di mangiare, si trascura, fino ad ammalarsi. E’ costretta dalle prescrizioni mediche a trasferirsi a Venezia, dove soffre per la mancanza della sua famiglia, ma si rifiuta di ricevere lettere da Franz fino a quando questi non si convincerà che Rodolfo non è adatto alla vita militare che vogliono imporgli. Intanto Franz, rimasto solo, si rende conto di quanto il suo bambino stia soffrendo: capisce le ragioni di Sissi e le va incontro sulla via del ritorno. L’unione della famiglia e l’amore di Sissi per Franz sono salvi, ma l’Impero adesso è chiamato ad affrontare la lotta più dura, e dopo la sanguinosa battaglia di Konigratz, risulta chiaro a tutti che gli Asburgo verranno sconfitti, a meno che non ottengano l’appoggio dell’Ungheria, ormai stanca di continue promesse di autonomia non mantenute. Franz chiede a Sissi di intervenire ufficialmente, a Budapest, e di farsi portatrice delle sue concessioni.

E’ il 1867, adesso, e Sissi, accompagnata dai suoi bambini si presenta al cospetto degli ungheresi portando le promesse dell’Imperatore. Parla loro con accenti talmente caldi e toccanti che contro tutte le aspettative riesce nella disperata
impresa di convincerli. E’ un momento storico importante, l’Impero asburgico rinasce a nuova vita come Impero Austro-Ungarico. Sissi e Franz Joseph vengono incoronati a Budapest. Sissi è riuscita a diventare finalmente quello che sognava e quello che la Storia l’ha chiamata a essere: donna, madre e Imperatrice.



Note di Regia

Note del regista Xaver Schwarzenberger

Il nostro "Sissi" non è un Heimatfilm come il lungometraggio girato da Ernst Marischka negli anni ‘50, ma piuttosto un racconto moderno e avvincente sulla vita di una persona. Sissi è stata un idolo, una star del pop, un’icona di stile in un’epoca, in cui
queste parole non erano ancora state coniate. Era una donna che ragionava con la sua testa, senza lasciarsi costringere in ruoli predefiniti. Con la sua consapevolezza ribelle, che la portava a difendere in prima persona le sue convinzioni, Sissi resta
tuttora un modello di vita. La grande sfida, ma anche il fascino di questo progetto è stato proprio analizzare da vicino la figura e i suoi conflitti, per offrirne una rilettura contemporanea, che mettesse in luce tutte le sfaccettature di un carattere così complesso.

Qualsiasi attrice di lingua tedesca avrebbe avuto grandi difficoltà a misurarsi con il personaggio che fu di Romy Schneider. Per questo sono molto felice di aver trovato in Cristiana Capotondi un’interprete di grande talento, che ha saputo con maestria vestire i panni di una giovane sedicenne e, nello stesso tempo, quelli di una donna di trent’anni consapevole e matura.

L’imperatrice Elisabetta è un mito che non abbiamo voluto distruggere. Per questo raccontiamo la storia della sua vita fino all’incoronazione come Regina d’Ungheria. Questo è stato il suo maggior successo politico e rappresentò il momento più
importante della sua vita. In questo senso ci siamo attenuti a un proverbio tedesco che consiglia di finire la festa quando si è sul più bello.



Note di Sceneggiatura


Note degli sceneggiatori Ivan Cotroneo e Monica Rametta

La Sissi che conoscerete nel corso di questa storia è una ragazza, e poi una giovane donna, che non avete ancora incontrato.

Non è l’Imperatrice delle biografie storiche, e nemmeno il personaggio da favola dei film di Marischka. Non è l’eroina senza macchia e senza paura che tutti immaginano. Non è solo una ragazza incantevole e vivace, che con la sua gioia di vivere affascina la corte degli Asburgo. È la Sissi che abbiamo imparato a conoscere mentre scrivevamo: una donna forte ma capace di innamorarsi come un’adolescente. Una madre che sa capire quale sia il bene dei figli contro tutte le regole del suo tempo e della sua posizione. Una donna politica che con la sua intuizione e modernità salva il destino di un Impero. Una moglie devota, ma capace di tenere testa a suo marito, di ribellarsi, di dire ‘no’. Il mondo che dovrebbe accoglierla non è pronto per questa nuova figura, e il cammino di Sissi non è facile, come non lo è stato, e forse non lo è ancora, quello di tutte le donne della Storia che hanno portato con sé una scintilla di modernità.

La nostra Sissi accetta il suo destino non come un regalo, ma come una sfida. E se la sua storia è ancora bella come una favola, non è perché il suo cammino sia stato privo di conflitti e difficoltà, ma perché quelle difficoltà vengono via via superate: dall’amore, dalla grazia e dalla determinazione di una donna che ha vissuto la sua vita liberamente, seguendo le sue idee, senza pensare che sarebbe diventata un’icona per i posteri.



Cristiana Capotondi - La mia Sissi

Quando mi hanno detto che sarei stata io ad interpretare Sissi, ho provato emozioni contrastanti. Ero felice di essere stata scelta fra centinaia di aspiranti in tutta Europa, ma sapevo anche che davanti a me avevo la grande interpretazione di Romy Shneider. La prima volta che vidi i film di Marishka ero bambina. Amai da subito quel personaggio, sognando, un giorno, di poterlo diventare.

Avvicinandomi all'inizio delle riprese,però, ho cercato di dimenticare quei film, perché non volevo restarne influenzata. L'idea di una nuova Sissi che sapesse toccare non solo le corde più emozionali, ma che desse conto anche del portato storico di questo personaggio è, infatti, ciò che più mi ha conquistata della visione dei dirigenti RAI, il Direttore Del Noce in testa. Sono molto grata anche a Carlo Bixio, a Moito e alla straordinaria Susanne Porsche. Sono loro ad avermi accompagnato nella lettura di più di dieci biografie di Elisabetta d'Austria, condividendo con me un'esperienza umana oltre che professionale che non credo potrò mai dimenticare.

La sceneggiatura di Ivan Cotroneo e Monica Rametta, poi ha fatto il resto! Perché Sissi era una donna molto complessa, ben lontana da quell'immagine romantica che appartiene al Mito. Ed entrare in quei panni, lasciando un segno di originalità, voleva dire muoversi in punta di piedi. Sissi era stata certamente travolta dall'amore per Francesco Giuseppe e aveva sperato con tutto il cuore di poter essere felice accanto a lui. Ma si era ben presto resa conto che la vita a Vienna sarebbe stata dura. Sola, costretta a regole che le impedivano la libertà, lontana dal marito e dai figli ed in continua dialettica con l'Arciduchessa Sofia. Sissi non sopportava che fosse Sofia a decidere per lei, influenzando Francesco Giuseppe sino all'inverosimile. È questo uno degli elementi dialettici più significativi della nostra storia.

La regia di Xaver Schwarzenberger, insieme alla preziosissima scuola di Tonino Accolla in fase di doppiaggio, mi hanno aiutata a mettere equilibrio tra l'ingenuità e la purezza del suo animo e lo spirito rivoluzionario e reattivo che la caratterizzava nel suo essere contraria a tutto cio che l'aveva preceduta: la suocera e i canoni estetici delle donne del suo tempo. Sissi vince su tutti, cambia la moda del suo tempo e riesce anche a sostituire l'Arciduchessa Sofia nel cuore di suo marito. È lei a segnare il passaggio dall'Impero Asburgico a quello Austro-ungarico.

Il giorno dell'incoronazione il personaggio di Sissi è definitivamente consegnato alla storia. Il portato politico di questa Sissi è un ulteriore elemento di differenza con i film degli anni '50 e, pur non perdendosi la favola, questa nuova ricostruzione è certamente più fedele a ciò che avvenne realmente, anche da un punto di vista estetico. Sono stati realizzati ben 700 costumi, 50 per il mio personaggio, e tra tutti non saprei dire a quale mi sia più affezionata: per chi sa leggere la profondità del lavoro artistico e di ricerca fatto da Enrica Biscossi, questi abiti sapranno emozionare e parlare più di quanto può fare un museo.



Tre Domande a:


David Rott (Franz Joseph)

L’imperatore Franz Joseph era considerato una persona seria, ma molto complessa. Lei come vede il suo ruolo?

Franz Joseph fu chiamato, nella sua vita, a ricoprire ruoli diversi: quello di figlio di una madre avida di potere, che strumentalizzò tutta la sua vita, quello di amante, di marito e di padre, e, infine, il suo ruolo pubblico, che lo costrinse ad attenersi al cerimoniale di corte e lo portò, con le sue scelte, a decidere delle sorti di un Impero. Alla base della mia interpretazione ho preso in considerazione questi diversi aspetti.

L’Imperatore s’innamora di una “ragazza di campagna” – chi è Sissi?

Sissi è un’anarchica, che ha saputo sempre preservare la sua naturalezza. E’ una donna molto intelligente, ma anche molto sola, come furono d’altronde tutti i membri della famiglia imperiale. Scelse il suo destino per amore e mi commuove sapere che scrivesse quotidianamente lettere d’amore a Franz.

"Sissi" racconta una storia d’amore. Cosa c’è di diverso in questo film rispetto ai film di Marischka?

Il nostro racconto è sicuramente più poliedrico, anche solo per il fatto di essere stato girato in un’epoca molto diversa da quella del secondo dopoguerra. La nostra storia cerca di essere più diretta: due persone, violando ogni etichetta, si sposano per amore, un fatto del tutto insolito per quell’epoca. Rispetto alla trilogia di "Sissi", il nostro film si sofferma più sugli aspetti politici, contrapponendoli alla storia d’amore – a un certo punto Sissi s’intromette pesantemente nella crisi d’Ungheria, altra novità assoluta per quei tempi. E’ impossibile paragonare i due film. Sarebbe più giusto affiancarli.



Martina Gedeck (Arciduchessa Sofia)

Come ci si avvicina ad un ruolo simile?

Per fortuna esistono ancora numerose lettere e diari scritti dall’Arciduchessa Sofia, dai quali traspare il vero carattere di questo personaggio e le quotidiane abitudini a corte. Essere a servizio dell’Impero veniva prima di ogni altra cosa. Al contempo anche la vita privata, ovvero la vita in famiglia, ricopriva un ruolo preminente. La realtà a corte non era poi così rigida come ce la immaginiamo. Le cose più importanti per l’Arciduchessa Sofia erano il benessere e la realizzazione dei propri figli. Sofia era considerata il capo famiglia, colei che teneva uniti gli affetti. Non a caso poco dopo la sua scomparsa la famiglia andò progressivamente dividendosi. Avvicinandomi al ruolo, dunque, ho cercato di fare confluire gli studi e le nozioni acquisite sul personaggio di Sofia nella mia interpretazione; questo mi ha permesso di liberarla dall’immagine rigida e severa che l’aveva sempre caratterizzata, affiancando ai soliti stereotipi quelli che furono i veri tratti del suo carattere.

Come giudica il rapporto fra Sissi e Sofia?

Fu un rapporto molto difficile, dettato, a mio avviso, anche dalle condizioni politiche avverse. Sofia difende le posizioni più conservatrici e pretende, ovviamente, che le regole vengano rispettate. Elisabetta, invece, vuole imborghesire la corte imperiale – un’impresa assurda, destinata a fallire. Per questo l’Imperatrice finirà per ritirarsi sempre più da corte, passando anni a viaggiare. Il rapporto conflittuale fra l’Impero e una borghesia sempre più potente si rispecchia nel film nel rapporto fra Sissi e Sofia. L’impero degli Asburgo è vicino al tramonto: Sofia se ne accorge e cerca di opporsi con ogni mezzo a questo destino. D’altro canto, però, ci sono anche interessanti paralleli nella vita di queste due donne: approdate a corte entrambe molto giovani – Sissi a 16 anni, Sofia a 19 – sono state entrambe inconsolabilmente tristi per aver perso una figlia di 4 anni e poi un figlio adulto, per cause non naturali: Rodolfo, figlio di Sissi, si suiciderà mentre Max, figlio di Sofia, verrà giustiziato. In questo senso, interpretando il mio ruolo, non ho tralasciato una certa empatia di Sofia nei confronti di Elisabetta.

Com’è stato collaborare con Xaver Schwarzenberger?

Xaver Schwarzenberger ed io siamo legati da diversi anni da una proficua collaborazione. Nutriamo una profonda fiducia l’uno nell’altro e lavorare con lui si rivela per me sempre un momento di leggerezza e divertimento. Di lui ammiro la sua avvedutezza – una qualità inestimabile quando si affrontano progetti giganteschi come questo – e la sua capacità di rappresentare l’essenziale di una scena. Anche in presenza di determinate linee guida, lui sa ritagliare degli spazi che permettono ad un personaggio (e al suo attore!) di sprigionare la propria individualità.




Cast Artistico

Sissi - Cristiana Capotondi
Franz Joseph - David Rott
Arciduchessa Sofia - Martina Gedeck
Conte Andrassy - Fritz Karl
Ludovica - Licia Maglietta
Contessa Esterhazy - Fanny Stavjanik
Nené - Christiane Filangieri
Massimiliano - Xaver Hutter
Max - Herbert Knaup
Radetzky - Friedrich von Thun
Ida Ferency - Katy Saunders
Napoleone III - Erwin Steinhauer
Eugenia - Andrea Osvart
Carlotta Del Belgio - Federica De Cola

LE VOCI ITALIANE

Direttore del Doppiaggio: Tonino Accolla

Franz Joseph: Francesco Pezzulli
Sophia: Emanuela Rossi
Estherazy: Alessandra Korompay
Max: Fabrizio Manfredi
Andrassy: Adriano Giannini


Cast Tecnico

Regia e fotografia:
Xaver Schwarzenberger

Soggetto:
Nicola Badalucco
Giuseppe Badalucco
Franca De Angelis

Sceneggiatura:
Ivan Cotroneo
Monica Rametta

Montaggio:
Helga Borsche
Alessandro Lucidi

Fonico di presa diretta:
Roman Schwartz

Scenografia:
Petra Heim

Costumi:
Enrica Biscossi

Trucco:
Gino Zamprioli

Acconciature:
Giuseppina Bovino

Musiche:
Pino Donaggio

Casting:
Beatrice Kruger - FBI Casting
Nicole Schmied Casting

Responsabile editoriale:
Benedetta Fabbri

Produttore esecutivo:
Francesco Martino De Carles

Produttore Rai:
Fania Petrocchi

Produttore Sunset Austria:
Susanne Porsche

Produttore EOS Entertainment:
Ferdinand Dohna

Prodotto da:
Carlo Bixio

Ufficio Stampa:
Studio Lucherini Pignatelli


CURIOSITA':

* La miniserie televisiva è frutto di una collaborazione tra Italia, Austria e Germania, coprodotta dalla Publispei e Raifiction.
* La Prima puntata è andata in onda su Raiuno domenica 28 febbraio 2010 alle 21.30
* La Seconda puntata è andata in onda lunedì 1 marzo 2010 alle 21.10
* Gli Ascolti relativi alla prima tv italiana sono stati per la prima puntata una media di 7.281.000 di spettatori e il 27,02% di share, per la seconda puntata una media di 7.659.000 di spettatori e il 26,47% di share.
* Nella miniserie ci sono alcune inesattezze storiche, quali:
- La prima notte di nozze dei sovrani non fu consumata nello stesso giorno del matrimonio, ma ben tre giorni dopo, e non fu nel giardino di Schönbrunn.
- Il duca Max di Baviera, il padre di Sissi, e Gyula Andrassy non furono mai amici; i due neanche si conoscevano.
- Sissi imparò l'ungherese quando era già imperatrice, nei primi anni del matrimonio, e non da bambina. Non fu il padre ad insegnarglielo.
- Il nome della primogenita, Sofia, fu scelto tra Franz Joseph e la madre, non con la moglie.
- La contessa Esterhazy viene mostrata come una finta amica con cui Sissi lega subito. Nella realtà, la contessa non cercò di "fare" l'amica con Sissi, e a quest'ultima non piacque immediatamente.
- Per quanto riguarda la fucilazione di Massimiliano, imperatore del Messico, nella fiction avviene qualche giorno prima che Sissi e Franz diventino re e regina d'Ungheria. Nella realtà avvenne qualche giorno dopo.
- La scena del ballo in maschera, dove lei si vuole far chiamare Gabriella è realmente esistita, ma ci sono diversi errori: la vera Sissi non era un domino rosso (cosa che era la dama di compagnia Ida Ferencsy), bensì giallo; non avvenne a Venezia ma a Vienna; non ballò con Gyula Andrassy, ma con un giovane chiamato Friederich P., con cui si scriverà e a cui dedicherà una poesia.
- La fiction si conclude con l'incoronazione, facendo mostrare che Sissi aveva tre figli (di cui la prima, Sofia, era morta 10 anni prima dell'incoronazione, ossia nel 1857). Si ricordi che da regina ebbe un'altra figlia, Maria Valeria.


Immagini:















































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[Modificato da veu 25/05/2013 12:58]
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