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La Sirenetta di Copenaghen compie 100 anni

Ultimo Aggiornamento: 23/08/2013 20:41
23/08/2013 20:40
 
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La Sirenetta, un secolo da fiaba

Festa grande a Copenaghen per i 100 anni della statua

Compie un secolo quest'anno il simbolo di Copenaghen: la statua della Sirenetta, protagonista dell'inossidabile fiaba di Hans Christian Andersen, sarà festeggiata con tanto di tuffo in mare di cento sirene in carne e ossa il 23 agosto.

Resa celebre soprattutto grazie al cartone animato prodotto dalla Disney (e al lieto fine che differisce dalla versione di Andersen), la Sirenetta è una delle fiabe più lette e amate dalle bambine di mezzo mondo. Da un secolo la protagonista, Ariel, è immortalata in una statua di bronzo tappa obbligata per chiunque si rechi in visita nella capitale danese. Il monumento 'guarda' il porto di Copenaghen, nei pressi del palazzo reale. La fiaba fu scritta nel 1837, mentre la statua fu "regalata" ai danesi e a milioni di turisti il 23 agosto del 1913. La statua era in origine un regalo alla città di Copenaghen da parte del produttore di birra Carl Jacobsen, figlio del fondatore del Birrificio Carlsberg. Lo scultore è Edvard Eriksen che come modella scelse la sua stessa moglie anche se in origine fu ispirato da una performance del balletto La Sirenetta nel 1909 interpretato dal Royal Danish Ballet e con la partecipazione dell'étoile Ellen Prince nel ruolo della protagonista.

Non c'è dubbio che la Sirenetta sia l'attrazione più fotografata della città se non dell'intero Paese e la sua storia è tutt'altro che noiosa. Decapitata due volte da artisti radicali (nel 1964 e nel 1998), la statua è stata anche privata di un braccio (1984) e fu vittima di un tentativo di esplosione (2003). Nel 2010 è invece volata in Cina per essere esposta al World Expo di Shanghai presso il padiglione danese. Chi la vede per la prima volta può restare stupito delle sue dimensioni, appena 125 centimetri d'altezza, ma ne rimane colpito per l'espressione assorta e malinconica mentre siede sul suo scoglio in attesa del principe 'umano' dei suoi sogni.

I festeggiamenti si concentreranno il 23 agosto nella capitale danese con fuochi d'artificio sul mare, balli e perfino un'"apparizione" di Hans Christian Andersen e di cento piccole sirenette 'in carne e ossa' che si tufferanno dal porto per formare in acqua il disegno del numero '100'. Queste ultime saranno vestite di conchiglie. In più, dal 23 agosto fino al 6 settembre sirene dal corpo dipinto faranno la loro comparsa nelle città di tutto il globo, Italia compresa. Per l'occasione l'ente del turismo danese VisitDenmark organizza un concorso fotografico su Instagram, Facebook e Twitter. Obiettivo: ritrarre nel proprio scatto una delle sirenette e condividerla con l'hashtag #littlemermaid100. Chi non riesce a prenotare un last minute per Copenaghen può tentare la fortuna (e vincere un viaggio in Danimarca) scovando una delle piccole sirene in giro per il mondo. Anche a Roma, Parigi e altre capitali. Tutte le informazioni su: www.visitdenmark.it/it/sirenetta. In più al Copenhagen Souvenir in Frederiksberggade 17 è stata allestita una mostra fotografica che illustra la storia della Sirenetta: l'idea, la sua realizzazione e la sua vita sullo scoglio al porto di Copenaghen. Aperta tutti i giorni dalle 12 alle 18.

Una curiosità: a Copenaghen c'è anche una seconda statua della Sirenetta, quella "geneticamente modificata", adagiata nel 2006 su uno scoglio a 400 metri dall'originale. Opera dell'artista Bjørn Nørgaard, era stata creata per il padiglione danese dell'Expo mondiale di Hannover nel 2000.
23/08/2013 20:41
 
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Copenaghen festeggia la sua Sirenetta

Suoni, fuochi, luci e sirene danzanti

23 agosto, 19:06

di Maria Novella Topi

Adorata, decapitata, amata, sfregiata: mai una piccola statua di bronzo nata dalla fantasia di uno scrittore e di uno scultore ha racchiuso in sé tanto amore e odio come la Sirenetta di Copenaghen, che oggi spegne 100 candeline tra grandi festeggiamenti. La città tributa a questa piccola icona danese le celebrazioni che merita, non fosse altro per la sua capacità di attrarre turisti che, per terra o sulle grandi navi che solcano il porto, non rinunciano a lanciarle uno sguardo un po' innamorato anche se spesso deluso dalla sua piccola taglia (1,65 metri di altezza per 175 kg). Il Comune ha già organizzato una mostra fotografica ed emesso un francobollo e oggi l'avvenimento clou con suoni, fuochi, luci e sirene danzanti.

La storia della statua che presidia il porto di Copenaghen sul molo Langelinie dal 23 agosto del 1913, è ricca di spunti artistici, leggende, colpi di scena, misteri come si addice ad una creazione della fantasia che di volta in volta è stata fiaba, balletto, musica e scultura e che ha avuto come coprotagonisti birrai, artisti, picchiatelli, attivisti, situazionisti e femministe. Il grande favoliere Hans Christian Andersen se ne può considerare il padre: nel 1837 ne aveva fatto la protagonista di una delle sue fiabe più note descrivendola come la più bella delle sei figlie del re del mare: ''Pelle chiara e delicata come un petalo di rosa, gli occhi azzurri come un lago profondo''. Ma è con il balletto messo in scena al Royal Theatre di Copenaghen nel 1909 che prende forma l'idea di farne una statua: Carl Jacobson figlio del fondatore della birra Carlsberg, rapito dal personaggio interpretato dalla ballerina Ellen Price, commissiona la statua allo scultore Edvard Eriksen per farne dono alla città.

L'artista prende ispirazione dalla Price per la testa e dalla moglie per il corpo, perché la ballerina rifiuta di posare nuda per lui. Nasce Den Lille Havfrue, piccola e aggraziata opera di bronzo che viene posta su blocchi di granito, lo sguardo malinconico rivolto tra porto e terraferma, i capelli composti in una treccia morbida, le gambe nascoste nella coda di pesce. Sulle prime la Sirenetta non viene considerata un simbolo nazionale o della città, ma con il passare del tempo e con il progressivo inasprirsi dei conflitti in Europa, diventa l'incarnazione della pace danese in contrasto con le guerre che sconvolgono il resto del continente.

E più la statua comincia ad essere apprezzata e visitata, più diventa simbolo della 'danesità', più comincia a far gola ad estremisti e vandali di ogni risma. Se all'inizio degli anni Cinquanta l'americano Frank Loesser scrive le musiche per il film su Andersen includendo il successo mondiale 'Wonderful Copenaghen' e nel 1954 in Italia Gino Latilla canta ''Splendida splendida Copenaghen...bianca sirena del Nord'', il 24 aprile del 1964 l'attivista situazionista Jorgen Nash compie il primo sfregio: la decapita. Non ci sono prove e non sarà mai perseguito. Da quel momento la creatura marina sarà sfregiata, privata di un braccio, nuovamente decapitata, 'pugnalata'. L'11 settembre del 2003 addirittura strappata dal basamento – forse con una piccola carica di dinamite – e poi ritrovata nelle acque antistanti. Dipinta di rosa, coperta con un burka per protestare contro la possibile entrata della Turchia nella Ue, nel 2006 viene mascherata per sostenere la battaglia delle russe Pussy Riot. Il Comune pensa ad un certo punto di spostarla in un luogo più protetto dai vandalismi, ma poi non se ne fa nulla. Little Mermaid resta sul suo molo. Ora, in occasione del centenario, i danesi si divertono a dire la loro sui social network. A chi, più tradizionalista e patriota, la ama senza riserve e vuole che resti un simbolo, qualcuno (Rigel) replica che è ''ridicolo perché è una statua come le altre''. Snco è pronto a rispondere che la Sirenetta ''è un pò come la Statua della Libertà di Copenaghen'' e Max chiude il dibattito: ''Non è certo più ridicola di quanto non sia quel piccolo quadro di Monna Lisa esposto a Parigi''.
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