L'ho letto, mi ha davvero colpito.
Non mi impressiono facilmente ma leggere cosa è successo a questa povera ragazza fa davvero star male.
Quanta ignoranza, brutalità e violenza ha subito questa donna e come lei tantissime altre, donne che oltre alle lacrime coprono le fratture e le tumefazioni con pesanti veli.
Povere vittime in mano a schifosi esseri che godono nella loro completa sottomissione.
Il 4 ottobre 2004 Rania al-Baz, una delle pochissime giornaliste televisive dell'Arabia Saudita, giovane, bella e senza velo, viene massacrata di botte dal secondo marito. Le foto con il suo viso fratturato in 14 punti fanno il giro del mondo e lei diventa una nuova bandiera per chi combatte per i diritti delle donne nei Paesi islamici. Con questo libro Rania vuole lanciare un messaggio forte: "Uomini, fermate la violenza". Un storia drammatica, comune però a tante altre donne di fede musulmana: l'infanzia con un padre padrone, il primo matrimonio combinato a 15 anni, l'onta del divorzio, la solitudine e la fatica per ricostruirsi una nuova vita professionale e coniugale, la violenza del marito. La ribellione, in nome della libertà, ma anche la paura
Io sono niente: senza vita, senza anima, odiato e temuto. Sono morto per tutta l'umanità. Ascoltatemi: io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula
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