GENOVA - E' morto in diretta, sotto i riflettori dello studio di un'emittente televisiva genovese, parlando del suo Genoa, dopo un battibecco con il patron Enrico Preziosi: il generoso cuore di Franco Scoglio, il professore, non ha retto agli insulti dell'eta' e dell'emozione e, dopo 64 anni, si e' fermato per sempre.
Lo confesso: ci sono rimasto malissimo. Lo avevo visto domenica sera su "Controcampo", bello pimpante e reattivo, col suo solito modo deciso di esprimere le proprie opinioni, magari non condivisibili, ma sempre senza mai forzare la mano e soprattutto con estrema chiarezza e lucidità, senza sbavature e sbracature. Il "professore" mi mancherà in questo calcio malato, pieno di macchiette, leccaculo, arrivisti ed opinionisti prezzolati un tanto al "barile di stronzate".
Una volta, ai tempi del Messina, lo consideravo un esaltato, uno pieno di sè, troppo sicuro delle sue idee, al limite del maniacale ed anche un pò borioso; col tempo avevo imparato ad apprezzarne la schiettezza e la sincerità, oltre ad una innata e personalissima ironia di fondo. Conosceva il calcio come pochi, lo amava e, stando a chi lo conosceva bene, ne parlava sempre dalla sera alla mattina: una passione contagiosa, la sua, capace di suscitare l'attenzione ed il rispetto degli interlocutori.
Non so se sia venuto a mancare un grande tecnico; sicuramente è scomparso un personaggio del mondo dello sport che faceva discutere, appassionare e, in un mondo di cartapesta come quello del pallone, credere che il calcio sia sempre il gioco più bello del mondo.
Ciao, Franco.....
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