Umh....sono il primo a postare qualcosa riguardo questa produzione targata 1972.
Cominciamo dalla storia, molto curata ed appagante nonostante sia racchiusa in due puntate. Si resta per l'ennesima volta increduli di fronte al fatto che si riesca a fare uno sceneggiato con quattro personaggi! L'incursione notturna a Villa Grauber, poi, è dannatamente evocativa: una fiumana di fiaccole, la musica di Bach; si ha come l'impressione di entrare in un luogo fuori del tempo, oscuro, quasi fosse il preludio a terribili riti esoterici. Soltanto nella seconda puntata si comincerà a capire il significato del titolo dello sceneggiato, quanto mai azzeccato. Per concludere questo mio primo intervento, però, meglio mettere uno SPOILER.
SPOILER - SPOILER - SPOILER
Paolo Stoppa è il solito grande attore: una prova davvero superba, la sua! Ugo Pagliai, IMHO, non lo vedo molto nella parte dell'assistente di polizia; anzi, forse non lo vedo proprio nei panni di un cinico e lucido assassino: questione di "fisique du role"; meglio ancora, della sua faccia da bravo ragazzo. Forse è stato scelto apposta, per deviare i sospetti, ma proprio perchè non mi convinceva l'avevo già inserito tra i colpevoli e per le stesse motivazioni espresse dall'ispettore Barlach (Paolo Stoppa). Avevo qualche dubbio su Anna Schaffroth (Gabriella Farinon), avvalorato dal fatto che la persona che attenta alla vita di Barlach mi dava l'impressione di una donna, ma chi poteva, appunto, conoscere l'esistenza del pugnale e la casa dell'ispettore se non il suo assistente? Piano piano, dunque, si intuisce buona parte del movente ed anche il drammatico finale. Non sono rimasto deluso, comunque, dato che la storia c'è e pure gli attori; forse è mancata la sorpresa.