L'uomo che fuggì dal futuro - di George Lucas - con R. Duvall, D. Pleasense

mister alpha
00mercoledì 15 dicembre 2004 21:08

Titolo originale THX 1138
Produzione USA
Anno 1971
Regia :: George Lucas

Interpreti
Ian Wolfe
Donald Pleasence
Maggie McOmie
Robert Duvall

Genere Fantascienza
Durata 90'

Trama:
In una futura società autoritaria, gli uomini vivono sotto terra e sono ridotti a essere un numero di matricola. Perfino le differenze tra i sessi sono state abolite, l'amore proscritto, la riproduzione affidata a tecniche di laboratorio. Così quando THX 1138 s'innamora di LUH 417 l'autorità interviene mettendo in moto tutta la sua capacità repressiva per difendersi. Solo uno dei due "ribelli" riesce a salvarsi. Ottima "utopia negativa" alla Orwell; il film è asettico, angoscioso e bianco.È l'opera prima - ma anche la più sottile - di George Lucas, il regista che diventerà famoso con "Guerre stellari" e che tuttavia non sarà mai più così bravo.

Curiosità:
Nel 1968 il suo cortometraggio THX 1138:4EB viene premiato al Festival del cinema studentesco e, sfruttando una serie di borse di studio vinte, George Lucas riesce ad avvicinare sul set Francis Ford Coppola. I due diventano subito grandi amici e fondano insieme uno studio indipendente, l'American Zoetrope, grazie al quale Lucas realizza il suo primo lungometraggio, L'uomo che fuggì dal futuro, ispirato a THX. Prendendo spunto dai romanzi di Orwell, Lucas costruisce un futuro cupo e angoscioso, dove l'amore è proibito e dove le persone non hanno più nomi ma sigle per l'identificazione. La pellicola viene ingiustamente snobbata dal pubblico, ma Lucas viene ripagato dal successo del suo film successivo, American Graffiti, che ottiene incassi straordinari, vince il Golden Globe e conquista cinque nomination all'Oscar. American graffiti, malinconico e autobiografico, lancia la moda del film nostalgico e resta nella storia soprattutto per la sua indimenticabile colonna sonora.

Recensione:
Un film non per tutti. Un bel film che ci mostra un Lucas ai suoi esordi, distante dalle allegorie di Guerre Stellari, estremamente minimalista e critico nei confronti della società. Sicuramente da vedere e rivedere più volte per coglierne tutte le sfaccettature.


focaone
00giovedì 16 dicembre 2004 09:53
Aggiungo una piccola curiosità: THX 1138 è anche il numero di targa dell'auto di John Milner (Paul Le Mat) in "American Graffiti" sempre di George Lucas.[SM=x520502]
Tidus forever
00giovedì 16 dicembre 2004 11:46
Questo film, registrato in tarda notte grazie alla segnalazione del solito Clopat, non l'avevo mai visto. Che dire? Un'opera che fa riflettere. Anzitutto i nomi degli umani: semplici sigle, costretti a produrre in una condizione di vita contro natura; non è ammesso pensare, non è ammesso avere sentimenti e non è nemmeno ammesso amare fisicamente la propria compagna. In questa misera condizione, l'uomo entra in paranoia e viene rieducato o eliminato. Il film ha un'aria molto claustrofobica, pesante, per poi scomparire nella bellissima scena finale, quando THX 1138 risale in superficie e scopre un grande sole al tramonto: è libero... immensamente solo, ma libero.

[SM=x520499]
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