La trilogia di Stieg Larsson

- Uomini che odiano le donne
- La ragazza che giocava con il fuoco
- La regina dei castelli di carta

questi i titoli della splendida trilogia poliziesca del Grande scrittore svedese Stieg Larsson, morto nel 2004 a soli 50 anni.
Libri da bere tutto d'un fiato e che lasciano il segno.

"Un caso editoriale. Un libro che vi terrà svegli fino all'alba"
Ystads Allehanda

"Entrate nel mono di Stieg Larsson e non vorrete più uscirne!"
Le nouvel Observateur

"Un affresco poliziesco pieno di colpi di scena e popolato di personaggi di cui ci si innamora"
Le Monde

Di "Uomini che odiano le donne" è stato realizzato il film, uscito in Svezia il 27 febbraio scorso e visto da 1,5 milioni di spettatori. Sarà nelle sale italiane a maggio.
Speriamo che la bellezza narrativa e la suspance del libro sia riportata anche nella pellicola.
Curiosità a mille!



ps: volevo postare delle immagini ma non sono capace.
Spero ci pensi qualcuno di voi. grazie

Finalmente ho visto il film! Non mi ha deluso, anzi. Qualche ovvia riduzione di sceneggiatura, rispetto al libro, ma un film che ti inchioda alla poltrona. Attendo la seconda parte

Ho finito nelle prime ore di questo nuovo anno l'ultimo volume della trilogia.

Mi viene da piangere se penso che l'autore aveva in animo una saga di dieci episodi. Chissà che ci siamo persi...

Ora sono curioso di vedere il film....

Il primo film era bello,il secondo non e' male,ma un po' pasticciato

Visto il primo (miracoli del mulo... )... non male, ma decisamente minimale rispetto al libro e, secondo me, un po' troppo compiaciuto sulle scene di violenza e sadismo....
Ora sto recuperando il secondo...

EffeCi61, 02/01/2010 13.54:

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Visto il primo (miracoli del mulo... )... non male, ma decisamente minimale rispetto al libro e, secondo me, un po' troppo compiaciuto sulle scene di violenza e sadismo....
Ora sto recuperando il secondo...

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Ho visto il secondo film. Secondo me chi lo ha visto senza aver letto il libro, non ci ha capito una mazza
Però, avendolo letto, a me è piaciuto (meglio il primo, comunque)