NESSUNO DEVE SAPERE (miniserie 1971)

Roby=2014
00giovedì 4 settembre 2014 00:08
In questo momento Rai Premium sta trasmettendo questa fantastica miniserie, la prima coraggiosa produzione (italo-tedesca) sulla 'ndrangheta datata 1971: "NESSUNO DEVE SAPERE"

Ci sono un paio di cose che non mi tornano:

1) sulla programmazione di Rai Premium c'è scritto che le due puntate che stanno trasmettendo sono la quinta e sesta parte, mentre io sapevo (non so se correttamente) che la miniserie è composta da 4 puntate...

2) in DVD si trova solo in lingua tedesca senza nemmeno i sottotitoli in italiano, benchè si tratti di una produzione girata in Calabria, in italiano e dialetto del posto (!!!)....

Mi domando se qualcuno possiede completa o sta registrando (semmai Rai Premium abbia già mandato in onda le puntate precedenti) questa serie in italiano?

Commenti sull'opera? Personalmente la trovo veramente ben fatta [SM=g27811]

[SM=x520508] [SM=x520574]



giuffro73
00giovedì 4 settembre 2014 21:05
Confermo che furono e sono 6 puntate, come correttamente indicato nel sito delle Teche Rai (ovviamente sul sito di disinformazione di Wikipedia sono indicate 4 puntate, ma chiunque può scrivere sul quel sito). :)

Copio e incollo quello che ho scritto in un altro post: "bellissima serie, soprattutto perché è stato girato: quasi tutto in esterni; in interni non ricostruiti in teatri di posa, ma veri bar, botteghe e barbieri; in una Calabria incontaminata dei primi anni '70; e per l'attualità dei temi trattati (la costruzione dell'autostrada A3, appalti e subappalti truccati)."

giuffro73
00giovedì 4 settembre 2014 21:06
Su questo link alcune informazioni in più su come venne girato lo sceneggiato:

www.arealocale.com/default.asp?ID=2630&action=article
Lucawenz
00giovedì 4 settembre 2014 21:55
Re:
giuffro73, 04/09/2014 21:05:

Confermo che furono e sono 6 puntate, come correttamente indicato nel sito delle Teche Rai (ovviamente sul sito di disinformazione di Wikipedia sono indicate 4 puntate, ma chiunque può scrivere sul quel sito). :)



Spesso esistono differenti versioni dello stesso sceneggiato, suddiviso in un numero diverso di puntate; ad esempio "Quo vadis" circola sia in 6 puntate da un'ora sia in 4 puntate da un'ora e mezza; la Rai era solita rimontare il materiale secondo le esigenze del palinsesto.
[SM=g27825]


Roberto@C
00martedì 16 settembre 2014 22:50
Re:
Roby=2014, 04/09/2014 00:08:


Commenti sull'opera? Personalmente la trovo veramente ben fatta



Purtroppo si sono impigliate (letteralmente) nel mio registratore i 4/5 di un paio di puntate, ma una di queste (credo la seconda) almeno l'ho vista per intero al momento della trasmissione tramite tablet quand'ero, ahimé (che non lo sono più), sui monti.
Quello che ho visto non mi ha lasciato alcuna impressione particolare. Sì, è vero, formalmente l'opera tratta il delicato tema della 'Ndrangheta, ma in realtà sembra uno scenario di mafia siciliana, una di quelle cose un po' scontate che assommano un po' di luoghi comuni (ricatti, tensioni, comportamenti omertosi etc.). Dirò di più: la vicenda è perfino ulteriormente banalizzata dal ristretto di persone tra cui ruota.
Quel che più mi ha colpito è proprio la mancanza di profondità del lavoro: mi aspettavo di vedere il punto di vista del calabrese vessato e costretto all'omertà, i sussurri, le intese, le occhiate risolutive, il bisbiglio del popolo. Niente di niente, insomma, con il brutto effetto che, tolto il titolo, quello che resta potrebbe essere una semi-storia di Montalbano (che di storie ne vive di più intense).
Resta il periodo della trasmissione, certo, e l'interesse per quel colore stinto che colore vero non è. Ottima -a mio avviso- l'interpretazione di Mico Cundari, uno di quegli attori a cui credo di poter dire che il piccolo schermo non ha dato quanto meritava.
RobertoC

roccotamco
00martedì 16 settembre 2014 23:34
Sceneggiato insulso e banale, ma al peggio non c'è mai fine....luigi ganna....
Gipsyqueen
00giovedì 25 settembre 2014 10:34

A me è piaciuto molto. Devo dire che non ho mai visto “La Piovra” o altri sceneggiati del genere, e non riesco a valutare quanto sia resa la specificità della ‘ndrangheta rispetto alla mafia siciliana, ma gli stereotipi presentati qui mi sembra che siano difficilmente evitabili, e comunque non così banali.

Mi ha colpito l’evoluzione del geometra Mario Cuturi, personaggio inizialmente antipatico che arriva ad una presa di coscienza più pura e onesta di quella dell’ingegnere (che, verso la fine, tenta di combattere il fenomeno con le sue stesse armi), e il cui idealismo si frantuma nello spettacolare finale, che non mi aspettavo.

E poi, oltre alla superba interpretazione del grande Salvo Randone, mi sembra molto ben recitato, eccetto forse lo scialbo protagonista, evidentemente imposto dalla coproduzione tedesca.

roccotamco
00giovedì 25 settembre 2014 15:56
tutto fa capo alla cupola dove al vertice ci sono i politici e le connivenze utilitaristiche. Il resto sono facce della stessa inutile medaglia
Roby=2014
00venerdì 26 settembre 2014 22:42
Re:
Gipsyqueen, 25/09/2014 10:34:


A me è piaciuto molto. Devo dire che non ho mai visto “La Piovra” o altri sceneggiati del genere, e non riesco a valutare quanto sia resa la specificità della ‘ndrangheta rispetto alla mafia siciliana, ma gli stereotipi presentati qui mi sembra che siano difficilmente evitabili, e comunque non così banali.

Mi ha colpito l’evoluzione del geometra Mario Cuturi, personaggio inizialmente antipatico che arriva ad una presa di coscienza più pura e onesta di quella dell’ingegnere (che, verso la fine, tenta di combattere il fenomeno con le sue stesse armi), e il cui idealismo si frantuma nello spettacolare finale, che non mi aspettavo.

E poi, oltre alla superba interpretazione del grande Salvo Randone, mi sembra molto ben recitato, eccetto forse lo scialbo protagonista, evidentemente imposto dalla coproduzione tedesca.




Concordo in pieno con quanto scritto da Gipsyqueen [SM=x520497]
Ho rivisto lo seneggiato sia quando è stato ritrasmesso un mese fa, sia in questi giorni registrato su dvd, e devo dire che a me è sembrato molto ben fatto.
E' vero, l'attore protagonista poteva essere migliore, ma nel complesso (ricordiamoci che si eravamo nel 1971... mentre La Piovra è arrivata ben 13 anni dopo, cioè nel 1984!!!) lo promuovo a pieni voti, per come è stato girato, la sceneggiatura, mister randone una spanna sopra tutti, e la trovata finale.

Col senno di poi tutto si può fare meglio e di più, ma se queste chicche, fortunatamente riproposte dalla RAI, si guardano con gli occhi smaliziati dello spettatore moderno, abituato ormai a qualunque diavoleria visiva e improbabili voli pindarici di copione, perdono il loro fascino, mentre vengono apprezzate da chi ha l'umiltà (o la nostalgia) di fare un passo indietro, entrare nella capsula del tempo, ed apprezzare lo sforzo che veniva fatto tra l'altro in anni molto "pesanti", soprattutto dal punto di vista sociale.

[SM=x520574] [SM=x520492] [SM=x520499]
Roberto@C
00sabato 27 settembre 2014 00:56
Molte volte ci diciamo che la tale pellicola doveva fare qualcosa in più, che l'autore non ha osato, che sarebbe bastato fare un piccolo passo ulteriore per farci considerare il lavoro meritevole di ricordo.
Ecco, a mio criticabile parere questo passo in più non lo si è fatto nel nostro caso, e non perché il tema fosse delicatissimo (erano quelli gli anni in cui De Mauro si preparava il letto di morte anche per aver raccolto elementi sulla morte di Mattei per lo straordinario film di Rosi, non dimentichiamocelo: chi voleva e sapeva farlo, osava e come!), quanto piuttosto perché si è preferito fermarsi ad un livello di superficie. Non dico che il soggetto avrebbe dovuto anticipare l'onda emotiva de I cento passi, per carità, ma che sarebbe potuto e dovuto uscire dalla piccola sequenza di piccoli personaggi e di una piccola storia, impastata di una criminalità bassa, indolente, sonnecchiante, incolore nella sua incapacità di distinguersi dall'azione criminale lombarda o chessò io.
domiix
00mercoledì 15 ottobre 2014 12:00
Di recente ho saputo che è stato riprogrammato dalla RAI e mi dispiace non averlo saputo prima. Ricordo l'opera per averla vista ai suoi tempi e ho memoria di un ottimo sceneggiato, anche se è tutta da vedere l'aderenza della storia alla realtà dei fatti. Mi auguro che la RAI, o chi per lei, si attivi ai fini della pubblicazione del dvd.
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