La scorsa settimana, in virtù di un clima decisamente più sopportabile, io e Gamma ci siamo fatti la bellezza di 40 km tra andata e ritorno, con un misto di saliscendi immersi nella natura e lunghi tratti pianeggianti con il sole a picco. Punto di partenza la solita pista ciclabile che porta a Debba, salvo poi proseguire per Longare e Costozza. Quindi, ancora pieni di energie e desiderosi di andare avanti ad oltranza, pedalando di buona lena siamo finiti a Lumignano, ridente paesello a ridosso dei colli. E siccome la voglia di sgambare era tanta, ecco passare sotto le nostre ruote le stradine di Lumignano con vista sui covoli e le pareti rocciose, quindi Castegnero, Nanto e Mossano. Ogni tanto la campagna era irrigata da potenti getti d'acqua e un'ondata di fresche goccioline finivano beneficamente sui nostri volti. Proprio a Mossano abbiamo gettato la capoccia sotto una fontana, giusto in prossimità di una salita che sarà tappa obbligata per la prossima escursione.
Il ritorno, per me, è stato quasi un calvario: mi lamentavo per ogni minima salita da quattro soldi ed ero completamente appoggiato, con i gomiti, sul manubrio.
Oggi, invece, una tranquilla scampagnata al Lago di Fimon e, udite udite, un rientro vittorioso con fuga solitaria (toh, Gamma!
).
Ma ecco cosa riserva la cosiddetta
"Strada dei Vini":
"Un bellissimo giro in bicicletta, a dir poco sorprendente per chi non conosce il gruppo collinare dei Monti Berici.
Si percorrono stradine secondarie proprio al piede del risalto collinare, inanellando una serie di lindi paesi, una successione di ville che spaziano dal '300 al '700, alcune anche molto famose, moltissime case vecchie, fontane monumentali e, naturalmente, campi e vigneti. Un ambiente nonostante tutto ancora molto integro anche se non lontano dai nefasti effetti della 'civiltà'.
La potremmo anche chiamare 'Strada delle Fontane', e tra queste davvero bellissime sono le fontane monumentali di Costozza, Lumignano, Mossano, ma soprattutto la fontana a Costalunga di Castegnero, con la vicina canaletta per il quattrocentesco mulino. Inoltre il Mulino di Mossano, e tantissime altre belle cose. Sullo sfondo le inconfondibili gobbe dei Colli Euganei.
Le stradine sono sempre tortuose e molto strette, il fondo asfaltato non sempre in buone condizioni (ma non vi sono problemi nemmeno con le bici da corsa). Il traffico automobilistico è inesistente, solo qualche frontista, e questo meraviglierà coloro che conoscono la non lontana statale della Riviera Berica, trafficatissima, una successione di capannoni e negozi. Davvero un altro mondo.
In compenso l'itinerario è trafficatissimo... di ciclisti vicentini, anche durante i giorni feriali, chiaramente uno dei più amati.
Si segue pressoché integralmente la Strada dei Vini dei Colli Berici, sempre ben segnalata da appositi cartelli.
Si può partire da Longare (parcheggi vicino alla chiesa) o anche direttamente da Vicenza città, seguendo la bella pista ciclabile della riviera fino a Longare.
Si prosegue per Costozza (villa Trento, fontana di Costozza), quindi Lumignano con vista sui covoli, le pareti rocciose e l'eremo di San Cassiano, quindi Castegnero, Nanto, l'affascinante valletta 'Risaia' proprio sotto la grandiosa Villa Pigafetta, il colle di San Pancrazio, Mossano (le prigioni nella roccia, la sorgente, il mulino ad acqua), Barbarano, il castello di Villaga, Villaga e Toara (villa Piovene e Castello del Belvedere).
Volendo si può giungere a Sossano. Questo è solamente il primo tratto della Strada dei Vini e chi è abituato ai lunghi giri cicloturistici la può percorrere integralmente.
Per il ritorno si può fare il medesimo percorso al contrario, e non è di certo un banale ripercorrere il già visto.
Naturalmente si può affrontare la ben più impegnativa salita da Toara a Pozzolo e tornare in direzione Vicenza per la dorsale di San Giovanni in Monte e Villabalzana che presenta numerosi strappi impegnativi.
Il percorso lungo la Strada dei Vini è invece a leggeri saliscendi con solamente alcuni brevi strappetti, quello un po' più impegantivo è lo strappetto a stretti tornanti per salire a Mossano. L'andata e ritorno da Longare a Toara è di circa 35 chilometri."