Conclusa la visione.
ATTENZIONE che racconto la trama.
NON LEGGETE se avete l’intenzione di vedere lo sceneggiato.
Puntata 5. La prima parte parla dei medaglioni fasulli e della morte del prof inglese. Tutto uguale nel film. Nella seconda parte, di cui nulla c’è nel film, alcune beghe all’interno dell’organizzazione e un colpo di sfortuna, oltre all’intuito dell’ispettore di polizia, portano all’identità dell’uomo senza volto, che però deve essere provata. Nel luogo dell’asta sono state raccolte tracce di sangue (si vede anche nel film), che si pensa di confrontare con un mozzicone di sigaretta. Già la scientifica aveva aiutato ad arrivare al ladro di cervelli, nella prima puntata, sfuggito per un soffio.
Puntata 6. Nulla c’è nel film. Delle sigarette se ne occupa il buffo detective privato, che viene catturato, ma salvato grazie ad un templare. Si arriva all’arresto dell’uomo senza volto, che però riesce a sfuggire (con un altro mascheramento) dopo aver ucciso un poliziotto.
Assurdo e improvviso cambio di scena, non si parla più dell’uomo senza volto e la polizia irrompe da Pagliai, ora sospettato di aver ucciso lo zio. Durante la perquisizione della casa si scopre il ciborio e un uomo operato al cervello, messi per incolparlo. Pagliai è indagato e considerato a capo dell’organizzazione criminale. All’inchiesta non fornisce spiegazioni soddisfacenti, anche sul fatto che in città era arrivato prima di quanto dichiarato e viene arrestato.
Puntata 7. Anche qui nulla c’è nel film. Durante il trasporto in carcere Pagliai viene liberato dall’uomo senza volto, facendo ulteriormente aumentare i sospetti su di lui, e portato in un edificio abbandonato.
Altro passaggio assurdo, un ragazzino (chi è costui?) si arrampica sulla grondaia e, attraverso il camino, entra nella stanza dove Pagliai è prigioniero. Viene incaricato di andare in città a cercare il detective privato per farlo liberare. La cosa riesce e il bambino lo fa nascondere, ma anche qui arriva l’organizzazione.
Puntata 8. Gran parte non c’è nel film. Pagliai è circondato dagli uomini dell’organizzazione, viene ferito e Martine catturata. L’arrivo della polizia permette a Pagliai e al detective di salvarsi, ma c’è il problema di nascondersi e curarsi. Ancora una volta il bambino si dà da fare e trova un buon medico, che cura gratuitamente anche gli immigrati clandestini, lo nasconde e lo rimette in sesto. Ora bisogna liberare Martine. Il maestro dei templari va dal medico chiedendo il suo aiuto: deve far arrivare un anello nel covo dell’uomo senza volto, per poterlo localizzare. Nel film c’era il ciborio che poteva fare da guida al radar, ma nello sceneggiato questo si trova invece nella casa di Paul. Contemporaneamente, il ragazzo riesce a spiare l’uomo senza volto mentre organizza un traffico di clandestini e avvisa Paul/Pagliai. Così, mentre dentro il camion c’è l’immigrato con l’anello, sopra si nascondono Paul e i detective. Raggiungono il covo, ma sono catturati.
Nel film. Eravamo al momento della morte del professore. Mentre si rammaricano della perdita, arriva la falsa telefonata della polizia e sono catturati. Il modo della cattura è quindi diverso e questa scena non c’è nello sceneggiato.
Film e sceneggiato ora procedono parallelamente: scontro tra i templari e l’organizzazione, arrivo della polizia e liberazione degli ostaggi. Le scene sono identiche, ma quando il commissario toglie il nastro adesivo a Martine, i dialoghi sono differenti: nel film il commissario spiega come ha fatto a raggiungere il covo, mentre nello sceneggiato comunica che l’alibi di Paul è confermato e non è più sotto inchiesta.
A questo punto il film si conclude con la fuga dell’uomo senza volto nei panni di Madame Ernance. Nello sceneggiato, tra la liberazione del trio e la fuga dell’uomo c’è una scena chiave (incredibile che sia stata eliminata!): tornati a casa, trovano il maestro dei templari che svela il
SEGRETO del tesoro. Di questo però non vi dico nulla.
In conclusione, scene uguali, a parte qualche modifica, ma nel film si è snaturata la trama, perdendo veramente molto.