Il confine del Monopoli

Sound

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    Lucawenz
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    Guardiano del faro
    00 09/05/2013 22:38
    Qualcuno si ricorda del film televisivo "Sound" di Biagio Proietti? Andò in onda su Raidue in due parti, il 21 e 22 settembre 1989; tra gli interpreti, Peter Fonda, Ana Obregon, Mattia Sbragia, Elena Sofia Ricci e Daniela Poggi. Scritta in collaborazione con la moglie Diana Crispo, la storia nasceva da uno spunto fantascientifico, che ricordava per certi versi "A come Andromeda": un tecnico di TeleSpazio, in Abruzzo (la location dove, guarda caso, fu girata la parte iniziale dello sceneggiato di Cottafavi), capta uno strano segnale proveniente dallo spazio, in cui crede di ravvisare una sorta di 'appuntamento' fissato da esseri alieni, con tanto di coordinate geografiche del punto dove avverrà l'incontro. Il fatto incide profondamente sulla psiche dell'uomo (interpretato da Peter Fonda) e sul suo rapporto con la moglie.
    Mi sto dando da fare per reperirne una copia; nell'attesa, su YouTube sono visibili i primi 10 minuti.


    - Pensi che un uomo possa cambiare il suo destino?
    - Penso che un uomo fa quello che può, finché il suo destino non si rivela.
    (L'ultimo samurai)
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    Lucawenz
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    Guardiano del faro
    00 19/05/2013 23:50
    Mi è arrivato e l'ho visto; si tratta non della versione originaria in due puntate, ma di quella 'condensata' in un'unica puntata di 95 minuti, comunque penso che la sostanza non cambi.
    La trama, più o meno, è quella che ho già brevemente accennato: siamo nel luglio 1982, e l'ingegner Roberto Lovari, che lavora presso gli impianti di TeleSpazio, in Abruzzo, riceve e registra su nastro uno strano segnale acustico proveniente dallo spazio; iniziano anche a capitargli strani e inquietanti fenomeni di sfasamento temporale, per cui l'uomo si trova a vivere eventi non ancora accaduti. Con l'aiuto di amici e colleghi, Roberto riesce a decifrare il segnale: si tratterebbe di un messaggio alieno riguardante un prossimo atterraggio, con tanto di coordinate della località prescelta. Intanto, anche a causa dei ricorrenti disturbi psichici cui è soggetto, il rapporto tra Roberto e la moglie si deteriora.
    Passano gli anni e i decenni, ma gli alieni non arrivano.
    Ma un giorno...
    Non un capolavoro, ma un'opera interessante, con i pregi e i difetti tipici di Biagio Proietti: un ottimo spunto iniziale (con palesi citazioni da 'A come Andromeda' ed 'Extra'), ma sviluppato in un modo un po' confuso e verboso. Molto poco convincente, ad esempio, il modo in cui viene decifrato il segnale alieno.
    Volendo riassumere il tutto con un voto, direi un 6 e mezzo.


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    (L'ultimo samurai)