Vi voglio citare un articolo apparso su una rivista cattolica, affatto di parte. Non è una censura premeditata, nè tantomeno una "impennata" bigotta: è solo il punto di vista di un credente che si è sentito offeso e che ritiene di esporre la sua opinione, come tanti.
"Una volta gli editori erano gente che faceva cultura; erano anche (non tutti) imprenditori, che costruivano la loro azienda con passione e intelligenza. I fondatori della Mondadori erano editori e imprenditori.
La Mondadori di oggi, accanto a ibri pregevoli, pubblica anche delle
cose, valutabili a peso, come il
Codice da Vinci di Dan Brown, scopiazzatura di opere precedenti, i cui autori hanno già querelato per plagio sia l'autore che l'editore americano. Intendiamoci, il libro di Brown è originale: nella confezione della storia, nella scansione dei tempi e delle sollecitazioni; è un ottimo prodotto industriale, che ha dato enormi profitti. Bravi: se il vostro mestiere è fare soldi, siete bravi.
Dal punto di vista della produzione, il libro di Brown è un affare autentico. Da quello delle idee, è un falso. E la Mondadori lo sa; tanto è vero che, ha osservato lo storico Franco Cardini, dopo la prima edizione ha tolto dal libro la pagina delle "informazioni storiche", nella quale l'autore spiegava che le descrizioni di documenti e rituali segreti contenute nel Codice da Vinci rispecchiano la realtà.
Quale realtà? Quella già descritta nei libri dei querelanti: Michael Baigent, Richard Leigh e Henry Lincoln, autori de
Il santo Graal, uscito un Gran Bretagna nel 1979; e Lewis Perdue, autore nel 1983 di
The da Vinci Legacy. Il libro dei tre inglesi venne ispirato da un servizio che Henry Lincoln aveva girato, per conto della BBC, a Rennes-le-Chateau, in Linguadoca. Il paesino, fra il 1885 e il 1917, era stato teatro delle gesta di un prete, Berenger Saunièr, dedito a scavi, in seguito ai quali cominciarono a diffondersi le voci del ritrovamento del più importante dei tesori: il Santo Graal. Secondo la leggenda, resa famosa dalle imprese dei cavalieri della Tavola Rotonda, esso sarebbe la coppa dell'ultima cena di Cristo, nella quale, poi, Giuseppe di Arimetea avrebbe raccolto il sangue uscito dal costato del Redentore. Ma Saunièr avrebbe
rivelato che il Graal, in realtà, sarebbe il sombolo di Maria Maddalena, moglie segreta di Gesù, il quale, nella storia raccontata dal prete francese, sarebbe sfuggito alla crocifissione, e avrebbe dato origine a una stirpe, dalla quale proverrebbero i Merovingi, primi re di Francia.
La patacca di Saunièr fu raccolta successivamente, racconta Cardini, da un abile divulgatore, Gérard de Sède, che be fece un libro nel 1967. Chi volesse ancora querelare Brown, dunque, dovrebbe mettersi in fila e attendere il proprio turno. Naturalmente, nel passare da un racconto all'altro, la storia si intriga e si infittisce, le fantasie si mescolano con le mezze verità nella composizione di minestroni sempre più improbabili, al cui vertice troneggia, come un cappello sfondato sopra uno spaventapasseri, il best-seller della Mondadori. E che cosa contiene il cappellaccio di Dan Brown? Pessimo prestigiatore, lo scrittore estrae il logorato coniglio della perfidia cattolica: la chiesa, per tenere nascosta la
verità intorno al destino di Gesù e della sua discendenza, perpreta, nel corso della storia, i peggiori crimini; e a commeterli per suo conto, oggi, è, naturalmente, l'Opus Dei, dipinta come un'organizzazione criminale provvista di killer. Provi ad immaginare, il lettore iscritto ad un sindacato, ad un partito, al circolo della caccia, che cosa proverebbe se in un libro come questo si dicesse che l'organizzazione alla quala appartiene commette atti criminali: Brown lo dice dell'Opus Dei con le stesse prove che potrebbero usare contro il coro della parrocchia.
La
verità su maria Maddalena viene invece conservata, nel racconto di Brown, da una associazione segreta, il
Priorato di Sion: il libro si snoda attorno alla caccia che i cattolici-assassini danno all'eroe che cerca di mettere in salvo l'ultima discendente di Maria Maddalena.
Ma, almeno in questo, Dan Brown è originale? Ebbene no: pare abbia copiato anche il
Priorato di Sion, società esoterica fondata nel 1972, con atto notarile, da tale Pierre Plantard, sedicente (come è ovvio) discendente dei Merovingi, cioè di Cristo stesso, e fonte preziosa del libro dei tre inglesi. E ce la mette tutta, il buon Brown, a convincerci che quel che ha scritto, pur attraverso vicende di fantasia, comunicava messaggi veri; in apertura del libro ci spiega:
il Priorato di Sion è una setta realmente esistente. Nel 1975, presso la Bibliothèque Nationale di Parigi, sono state scoperte alcune pergamene, bote come 'Les Dossiers Secrets', in cui si forniva l'identità di innumerevoli membri del Priorato, compresi Isaac Newton, Botticelli, Victor Hugo e Leonardo da Vinci. Brown non dice che i documenti dei dossier parigini sono stati da tempo riconosciuti falsi, e il loro autore smascherato. Il nome del falsario? Il solito Pierre Plantard, che a me è simpatico perchè, in un mondo in cui tanti sgomitano per crearsi un futuro, egli si è impegnato, con burocratico e documentaristico fervore, a costruirsi un passato.
Il
Codice da Vinci sta arrivando al traguardo dei 20 milioni di copie. E il suo successo ha rimesso in corsa un precedente libro di Brown,
Angeli e demoni, ambientato in Vaticano, con un papa che ha un figlio, segreto e assassino, e i cardinali descritti come un branco di pecore; vi lascio indovinare non solo il messaggio, ma anche chi lo ha pubblicato in Italia.
Se un'offesa del genere fosse stata inferta a qualunque altra religione sarebbero intervenuti tutti, dal professore illuminista dell'Onu; poichè insulta il cattolicesimo, sembra che la cosa vada bene a tutti. Nel leggere i due libri mi sono sentito offeso, prima che nella fede, nell'intelligenza; e non capisco perchè, contro i libri di Brown, siano insorti i credenti e non, semplicemente, gli intelligenti. I due libri mi sono costati, in tutto, la bellezza di 37 euro e venti centesimi. raramente ho speso soldi così male. Ma sono gli ultimi che la Mondadori avrà da me. E voglio che lo sappia. Non capisco perchè, se si boicotta la Nike o la Nestlè, non si possa boicottare la Mondadori.
Non si può pubblicare qualunque cosa e pretendere di conservare la dignità. Il libro è di fantasia, ma l'offesa è reale. Sono tentato, come mediamente intelligente e come cattolico, di querelare anch'io. Signore, fà che il nuovo libro di Harry Potter esca presto!
di Antonio Maria Baggio
Condivido al 100% l'ultima affermazione, quella che ho evidenziato in grassetto. Ho sempre considerato i due libri bellissimi e coinvolgenti, ma mi sono anche sentito gratuitamente offeso: senza bigottismo, senza partigianeria, senza strapparmi le vesti...anche se si sa che essere cattolici conta meno di nulla. Non boicotterò la Mondadori, figuriamoci! Spero solo che, se e quando uscirà mai un libro che dirà, inventando, peste e corna sul Partito X o Y, le intelligenze degli
illuminati rimangano sotto terra....giusto per "par condicio".
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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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