00 20/05/2005 09:31
In casa mia si sta affacciando il ricambio generazionale anche per Tex.
Tommaso, nove anni e un po', ha scoperto di avere in casa, sullo scaffale alto, altissimo, un premio particolare per quelle rare occasioni in cui evita il cazziatone e devo premiarlo, e mi riferisco ovviamente ad alcuni Tex del padre.

Non ho seguito la discussione dall'inizio, e me ne spiace, e non faccio comunque fatica a riconoscere, nel post iniziale, molti titoli che hanno fatto la storia del pesonaggio.
Premesso che iniziai a comprare regolarmente i fumetti del ranger dai 14 anni in poi (nell'infanzia avevo sempre letto un eroe dimenticato dai più, Pecos Bill), devo fare un passo indietro, ma non chiedetemi il numero, e forse neanche il titolo (poteva essere "Incubo!"?).
Mi riferisco comunque all'esordio di Mefisto e all'avvio della saga "nera" che ricordo tra i momenti più affascinanti dell'intera storia di Tex, e da quello che mi diceva un amico che coi fumetti si guadagna da vivere, non solo per me: Mefisto, Yama, La dama di picche, la setta che mummificava le vittime con dardi avvelenati, baron Samedi, etc, sembra abbia lasciato un segno indelebile nelle generazioni di lettori avvicendate nel tempo.
Cosa c'entri un'ambientazione di questo genere con un fumetto western non lo so, non me lo chiedo più da tempo, né penso che sia importante:ma la figura di Mefisto, in particolare, è stato un "break" senza precedenti nella scena italiana, anche perchè, oltre alle originalissime sceneggiature, attorno a lui si muovono personaggi che, gia' da soli, avrebbero potuto essere soggetto di chissà quante altre storie.
Forse l'estensione della saga al regno delle ombre e ai personaggi infernali, attuata con l'ingresso in scena di Yama, metterà un po' alla prova gli equilibri della vicenda dei 4 pards, forse perchè questa tendenza, più che ad un obiettivo editoriale, corrispondeva ad un interesse reale dell'autore, ma nel complesso questa componente, quella complementare orientata alle sette religiose e quella più tipicamente "gialla" hanno dato per me i risultati migliori.


Finché u matin crescià da puéilu rechéugge
frè di ganeuffeni e dè figge
bacan d'a corda marsa d'aegua e de sä
che a ne liga e a ne porta 'nte 'na creuza de mä.
(Fabrizio De Andrè, 1984)