Il Segno del Comando - di Daniele D'Anza - con Ugo Pagliai, Carla Gravina, Franco Volpi

Quadri da brividi



Nella parte alta, ancora il cavallo.
Al centro, una mano sinistra (che mostra il dorso. La si riconosce dalle unghie). Cerando qui è là, esisterebbero due "vie" magiche a seconda del tipo di ricerca che percorre il "mago".
"La via della mano destra implica una ricerca portata all'elevazione spirituale, al miglioramento interiore, all'avicinarsi ad una divinità superiore cui il praticante tende costantemente e dalla quale riceve ispirazione.
La via della mano sinistra invece mira alla magnificazione dell'ego, alla ricerca e soddisfazione dei bisogni materiale, all'acquisizione del potere terreno, attraverso un processo in cui è il mago a diventare una divinità egli stesso, piuttosto che tendere ad un'unione con un ente supremo, verso il quale spesso è agnostico."

L'ultima immagine sembrerebbe mostrarci un semplice procedimento alchemico, ma che in realtà potrebbe ricondurre, in maniera molto più semplificata, all'albero della vita della Cabala.





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