00 12/04/2009 15:28
A for Andromeda


Ho ordinato in Inghilterra il cofanetto BBC con la versione originale di "A for Andromeda" (1961) e il sequel "The Andromeda Breakthrough" (1962). Purtroppo del primo sceneggiato resta poco, poiché tra la fine degli anni '60 e l'inizio dei '70 la BBC 'riordinò' i suoi archivi, vale a dire buttò o cancellò parecchio del suo materiale. Di "A for Andromeda" restano l'intero sesto episodio e la parte finale del settimo (e ultimo), più alcuni spezzoni degli altri. Ad ogni modo, il cofanetto presenta una 'ricostruzione' dello sceneggiato tramite una lunga serie di fotografie dette 'telesnaps' e disascalie. Conoscendo già la storia, e con un po' di buona volontà, questa ricostruzione risulta abbastanza interessante e piacevole. La seconda miniserie (in 6 episodi) è invece presente per intero. I 3 dischi comprendono anche vari extra, tra cui un ottimo documentario sulla genesi e la realizzazione degli sceneggiati; come di consueto nei prodotti BBC, sono presenti i sottotitoli in inglese, che permettono una perfetta comprensione dei dialoghi anche a chi ha scarsa dimestichezza con la lingua di Shakespeare. In più, un libretto di 32 pagine con ogni possibile informazione sulle due miniserie, in cui è persino menzionato - udite, udite - il rifacimento della Rai. Dato alla BBC quello che è della BBC, riconosciuto cioè che edizioni di questa qualità in Italia ce le sogniamo (con tutto il rispetto per ElleU, Fabbri, etc), devo però anche dire che, per quanto riguarda lo sceneggiato in sé, la versione di Cottafavi mi sembra molto migliore. Mancano qui, è vero, certi elementi caricaturali discutibilmente inseriti da Cremaschi, però a mio avviso "A for Andromeda" (da quello che ho potuto capire dalla ricostruzione) difetta anche di drammaticità e di tensione. Luigi Vannucchi, poi, rispetto all'anonimo Peter Halliday, è (per restare in tema) di un altro pianeta. La seconda parte della storia, "The Andromeda Breakthrough", è interessante e si segue con piacere, anche se l'elemento politico-spionistico prende il sopravvento su quello fantascientifico. Ad ogni modo, ne consiglio senz'altro la visione a chi - come me - è un amante di questa appassionante storia.



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(L'ultimo samurai)