00 27/11/2004 22:01
Non l'avevo mai notato e c'è voluto il commento del regista Norman Jewison e del "gesù" Ted Neely, un commento sempre molto appassionato, per evidenziare un fatto stranissimo che accade alla fine del film.
Se vi ricordate, il film finisce in maniera speculare da come era iniziato: infatti come gli attori erano arrivati in mezzo al deserto su di un autobus così ripartono non appena finito il film. Una volta partito l'autobus, la camera indugia sul bellissimo tramonto in pieno deserto e, proprio in questo momento, appare una figura misteriosa in lontananza di molto sfocata rispetto all'inquadratura. Attimi di sgomento poichè questa figura non fa parte del cast... ma allora chi è?
La risposta pochi secondi dopo quando un gregge di pecore si profila all'orizzonte; era un pastore del luogo immortalato per sempre in una delle pellicole di maggior successo mondiale. Certo è che immortala anche qualche brivido in mezzo alla schiena dell'ignaro spettatore.

Un'altra cosa che non sapevo assolutamente è che le locations del film sono tutte assolutamente naturali, meno il ponteggio destinato ai grandi sacerdoti e che oggi, alla luce di tutte queste faide in corso, un film del genere, in quelle locations, forse, non si può più girare.
La visione su dvd del film, rispetto all'unica che mi ricordo su vhs, è davvero di un altro pianeta.
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"Poi succede che all'improvviso, guardandoti allo specchio, dirai di chi è quel viso?
Non è il mio, non c'è un sorriso.
Il tempo dei segreti, dei sogni e dell'oblio non è più il mio..."
(Aldo Tagliapietra)
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