00 29/11/2004 06:19
Re: Re:

Scritto da: Fiore de Campo 29/11/2004 1.10


Ma non mi dire... io ero convinto che fosse una metafora della resurrezione. Nella mia mente, avvalorava il tutto il fatto che Neeley non sale sul pulmino dopo lo sbaraccamento delle scenografie. Credevo che, appunto, Neeley viene lasciato lì "morto", e mentre tutto pare finito eccolo che sulle note della meravigliosa "John 19,41" cammina indistinto in un meraviglioso tramonto. Era morto ed ora è risorto.
Non ci posso credere... tutto originato dal caso... che delusione... [SM=x520489]



Cavolo Fiore, la tua interpretazione di questa scena avrebbe convinto anche me se non avessi ascoltato il commento del regista. Se ti può consolare io non mi sono mai accorto del pastore nè, tantomeno, del gregge di pecore, eppure se dovessi contare le volte che ho visto questo film!
Facciamo che non ti ho detto niente e che quando entrerai in possesso del dvd eviterai di ascoltare l'ultimo commento di Norman Jewison; la tua interpretazione dell'accaduto mi piace molto di più della versione reale.[SM=x520503]


************************

"Poi succede che all'improvviso, guardandoti allo specchio, dirai di chi è quel viso?
Non è il mio, non c'è un sorriso.
Il tempo dei segreti, dei sogni e dell'oblio non è più il mio..."
(Aldo Tagliapietra)
************************