I pipponi del calcio - Stranieri per caso

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Scritto da: marking1972 09/12/2004 17.24



Però Mikha no, lui era il mio idolo, forse non si è molto ambientato, ma era un campione indiscutibile

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Sulle sue qualità nulla da obiettare. Stà di fatto che a Genova fu un mezzo fiasco. Tra l'altro, non mi sembra che poi abbia fatto sfracelli in giro per l'Europa. O sbaglio?

Uribe ancora oggi è ricordato bene a Cagliari: era fortissimo, faceva delle finte pazzesche, ma era un ragazzino, catapultato dal Perù a Cagliari in una squadra di mezzi disastri e fallì miseramente, ma era simpaticissimo. Invece il Cagliari si può vantare di avere avuto nel suo organico , nell'anno del famoso Victorino -narra la leggenda che a Cagliari fosse giunto il fratello del più famoso Pescador, capocannoniere al tristissimo mundialito giocato in Uruguay nel 1982?, poi risoprannominato Il Pescador di stelle- il mitico Bica, altro uruguagio, acquistato dal buonanima presidente Amarugi e mai giunto a Cagliari!!!! Complimenti Tidus, hai sfornato anche Tejera...

Come si chiamava, venne portato dal mitico Rozzi!
E come scordarsi Cvectovic o giù di lì: ricordo ancora Tonino Carino che tentava inutilmente di pronunciare quel cognome.

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Scritto da: bibba 19/01/2005 0.51
Come si chiamava, venne portato dal mitico Rozzi!

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Era Zahoui

Ritornando alla Sampdoria,Walker era un grande difensore centrale ,che ,pero',Eriksson s'intestardiva a fare giocare da terzino,con risultati molto deludenti(un po' quello che fa Novellino,con Kutuzov,giocatore molto interessante,che e' una punta centrale e viene utilizzato sulla fascia)

Che ne dite di:
Vega e Pascolo, svizzeri, rispettivamente catastrofico stopper dal nome spagnolo (Ramon) e incapace portiere del Cagliari, se non ricordo male 1992, del sudafricano Tinkler e dell'uruguagio -tanto per cambiare - Romero?

"Ma noi siamo in tre: io, Smith e Wesson"
Clint Eastwood

Per la gioia del Vicolo e del che oggi con una sana dose di maestria ha battuto la , ha già terminato la sua esperienza catastrofica nella serie A il povero Theofanis Katergiannakis , campione d'Europa stando sempre in panchina e, pare, partito per la Spagna, ad una delle peggiori squadre della Liga, il Levante.
Forza Cagliari, regalaci altre perle.
Bibba

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Scritto da: bibba 31/01/2005 0.18
Per la gioia del Vicolo e del che oggi con una sana dose di maestria ha battuto la , ha già terminato la sua esperienza catastrofica nella serie A il povero Theofanis Katergiannakis , campione d'Europa stando sempre in panchina e, pare, partito per la Spagna, ad una delle peggiori squadre della Liga, il Levante.
Forza Cagliari, regalaci altre perle.
Bibba

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forse dovevo scrivere "...verso una delle..."
sic transit gloria ford!
Bibba

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Scritto da: clopat 19/01/2005 7.46
Ritornando alla Sampdoria,Walker era un grande difensore centrale ,che ,pero',Eriksson s'intestardiva a fare giocare da terzino,con risultati molto deludenti(un po' quello che fa Novellino,con Kutuzov,giocatore molto interessante,che e' una punta centrale e viene utilizzato sulla fascia)

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scusa clopat ma temo che a vedere la samp sei andato poche volte. Walker era un difensore inglese che mal si adattava alla marcatura delle punte italiane. In inghilterra lo chiamavano "glue" perchè s'incollava alla punta avversaria che di solito, però era lenta e pachidermica. In Italia avrebbe potuto marcare al massimo un centravanti su 18 disponibili.
Quanto a Kutuzov non è per niente una punta centrale anzi!!!!
L'anno scorso Zeman, nell'Avellino, lo faceva giocare laterale con ottimi risultati ( segnò 18 gol se non vado errato, mentre al centro giocava Tisci ) e i pochissimi tentativi fatti nella posizione di centrale , proprio per la mancanza di Tisci, sono stati fallimentari. Il problema di Kutuzov è che rispetto all'anno scorso non riesce mai ad avere l'autonomia di 90 minuti nelle gambe. Quando entra e gioca per 20-30 minuti di solito scardina le difese avversarie. Inoltre la coppia Flachi-Rossini anche se quest'ultimo è un divora gol alla "Calloni" è sicuramente meglio assortita di quella ipotetica Flachi-Kutuzov che risulta molto più leggera ed impalpabile. Purtroppo la Samp invece di comprare Cruz che l'Inter sta umiliando con l'eterna panchina ha accettato lo scambio tra (fanculo)Bazzani con quella scamorza del fratello scarso del parimenti scarso superpippaInzaghi e quindi noi come parco attaccanti siamo messi malino, per non dire malissimo. meno male che Flachi canta e porta la croce ( e meriterebbe il ritiro della maglia ) altrimenti per noi sarebbero dolori.
In sostanza sono d'accordo con Novellino che preferisce la coppia Flachi-Rossini (Cruz non c'è), che gioca con un 4-4-2 con i due laterali con licenza di uccidere e che Kutuzov, per quanto sia forte e con la Samp a ranghi completi, giochi solo una trentina di minuti.

[Modificato da pholas 31/01/2005 9.24]

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Scritto da: Tidus forever 09/12/2004 17.41


Sulle sue qualità nulla da obiettare. Stà di fatto che a Genova fu un mezzo fiasco. Tra l'altro, non mi sembra che poi abbia fatto sfracelli in giro per l'Europa. O sbaglio?

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Niente il russo non piaceva nemmeno a me troppo lento per il calcio italiano. Come ogni sovietico ,di quelli rigorosamente targati cccp o al massimo csi, quando lo porti fuori dal burocratico ed ampolloso tran-tran di un meccanismo studiato a memoria e ripetuto ad libitum, evapora senza rimedio. Di bell'aspetto e di ottima tecnica era un perfetto ragioniere che non sbaglia un conto nemmeno se si rompono contemporaneamente tutte le multisumma Olivetti; il problema è che la Samp lo ha comprato per illuminare il centrocampo e supportare un Mancini insupportabile da chiunque umano perchè lui, all'epoca, umano non era. Mikka non era un incontrista, non recuperava palloni ed era costantemente abbacinato dalla bravura di mancio fino ad entrare nell'ottica di essere un peso morto per la squadra. Come in effetti era.

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Scritto da: bibba 19/01/2005 20.15
Che ne dite di:
Vega e Pascolo, svizzeri, rispettivamente catastrofico stopper dal nome spagnolo (Ramon) e incapace portiere del Cagliari, se non ricordo male 1992, del sudafricano Tinkler e dell'uruguagio -tanto per cambiare - Romero?

"Ma noi siamo in tre: io, Smith e Wesson"
Clint Eastwood

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Pascolo non è stato per lungo tempo portiere della nazionale elvetica?

Marco Pascolo, portiere della nazionale elvetica agli europei d'inghilterra è stato uno dei portieri più scarsi mai passato a Cagliari. Peggio del mitico tarzan Minguzzi, di saponetta Fiori, e di Sterchele o Sterchèle. Quando giocò la sua ultima partita tutto il Sant'Elia cantò (da brividi): "Torna all'ovile". Altri tempi quelli di Reginato, Albertosi, Vecchi Copparoni e Conti sino all'ultimo grande portiere del Cagliari, Mario avvocato Ielpo. Da allora, solo mezzi giocatori.
Bibba

272 pagine - 10 euro

Fonte Gazzetta.it

Un libro racconta 100 "bidoni"
Da Blisset a Gascoigne, da Socrates a Rush e Bergkamp: Furio Zara racconta cento storie di giocatori accompagnati in Italia da fama internazionale, ma rivelatisi poi dei flop per chi li acquistò

"L'emblema, per chi ha almeno 30 anni, resta Luther Blisset, il giamaicano che arrivò nel 1983 al Milan dall'Inghilterra preceduto da una fama di giovane furia nera in grado di mietere gol ovunque. In realtà la sua stagione fu una collezione di papere, gol elementari sbagliati e giocate tra il comico e il grottesco, da lui commentate spesso con un serafico sorriso. Blisset è rimasto un'icona, al punto che il suo nome è stato dato a un noto network multimediale di aritisti.
Ora a consacrare l'immagine del brocco come figura cult nel calcio è arrivato un libro di Furio Zara, dall'eloquente titolo Bidoni. Zara ha collezionato ben 100 casi, e ce n'è per tutti i gusti: proviamo a spigolare un po' tra i nomi. Sicuramente, chi può permetterselo anagraficamente ricorda quel dottor Socrates che fu tra i maggiori spauracchi dell'Italia campione del mondo del 1982 prima della gloriosa semifinale vinta per 3-2 sul Brasile. Ma altrettanto certamente i tifosi della Fiorentina non hanno scordato quello che combinò il "dottore" nella stagione successiva, quando la società viola se lo assicurò a peso d'oro: cioè poco e niente. Sempre in ambito viola c'è il nome di Stefan Effenberg, "colonna" della retrocessione del 1993. Nuovamente, però, il centrocampista tedesco è più che mai vivo nella memoria storica del calcio italiano: per dire, il seguitissimo settimanale sportivo dell'emittente radiofonica milanese Popolare network si intitola L'insostenibile leggerezza di Effenberg.
Quanto a bidoni, comunque, non si salva nessuno. Compresa una certa Juventus, che quando a fine anni Ottanta, con ancora negli occhi le magie di Michel Platini, cercava la nuova stella della fantasia credette di averla trovata in Aleksandr Zavarov, che fu in realtà protagonista di due sole, scialbe stagioni. Della stessa epoca è l'ingaggio di Ian Rush, che al Liverpool segnava gol a grappoli: alla Juve totalizzò 7 reti in 39 partite, con una percentuale di realizzazione da difensore-centrocampista.
Ce n'è per tutti, insomma. Anche per l'Inter, protagonista tra gli anni Ottanta e i Novanta di "colpi" come Aaltonen e Bergkamp, ma soprattutto Darko Pancev, il cobra che con Savicevic a ispirarlo segnava grappoli di gol nella Stella Rossa e che giunto a Milano, sponda nerazzurra, combinò solo disastri; e per la Lazio, importatrice di nomi bolliti come Ivan de la Pena o il Paul Gascoigne da 6 gol in tre campionati che però, ancora una volta, ha lasciato un ricordo indelebile. A riprova dello strano fascino del bidone, che è proprio quello che Zara ci racconta"

[Modificato da Tidus forever 17/09/2006 15.52]

"Da Aaltonen a Zavarov, passando per Danuello, Edmundo, Caraballo, Gascoigne, Maradona (Hugo, fratello di), Pancev, Tuta, Vampeta… La penna di Furio Zara dribbla il facile sentimentalismo e la tentazione sadica attraversando con sguardo graffiante, ma anche affettuoso e poetico, le storie di bidoni pirotecnici e incompresi, fuggitivi e reietti, di braccia rubate all’agricoltura, di calciatori miracolati e campioni sfortunati o invecchiati male, di eroismi in panchina e disastri in campo."

Io Victorino me lo ricordo. Proprio al Mundialito, dove sembrava un fenomeno. Arrivo in Italia con un'immagine vincente, sfoggiando un paio di lenti nere, e per un attimo sembrò che il Cagliari avesse trovato il nuovo Gigi Riva. Invece fu un pacco...
Concordo sul fatto che Uribe fosse bravino. Ai suoi tempi, poco prima di venire in Italia, era considerato il terzo migliore nel suo ruolo in Sudamerica (il numero uno era Maradona, il secondo non me lo ricordo). Il Cagliari addirittura se lo tenne benchè fosse sprofondato in serie C. Forse aveva difficoltà a darlo via...
Un altro che mi piacque nonostante tutto era Rincon, colombiano del Napoli. Ricordo che era lentissimo, il che poco si addice a una punta (che dovrebbe essere sgusciante), ma che cinque/sei gol li fece.
Zahoui è stato il primo straniero dell'Ascoli. Ai suoi tempi ricordo si disse che con la palla al piede era un fenomeno, ma soltanto qualora non ci fossero stati altri giocatori in campo (specie quelli della squadra avversaria). Comunque, quando era regola che i calciatori con l'ingaggio ci si cambiassero la macchina, a lui Costantino Rozzi regalava una bicicletta. A Reggio Calabria ne abbiamo avuto un altro della stessa pasta, si chiamava Diè.
Dimenticavo: io Luis Silvio l'ho visto. Alla "Domenica Sportiva", cronaca di non so più quale partita della Pistoiese, che se ne va tutto solo sulla parte destra del campo e poi crossa al centro. La sua vicenda mi ricorda quella di Aristoteles, il calciatore inventato dagli sceneggiatori del film "L'allenatore del pallone" e venduto alla "Longobarda" dai procuratori Gigi e Andrea, che a un certo punto si fidanza con la figlia del mister Lino Banfi. Però Aristoteles almeno i goal li segnava...

alcuni secondo me non andrebbero inseriti nella lista:
escluderei ad esempio Dahlin, che a Roma è stato un quarto d'ora, non ha mai giocato in campionato, perché è stato subito rivenduto, lo stesso per Bartelt, che ha risolto una partita con la fiorentina e poi è stato subito ceduto pure lui, ma quando fu preso non ci si aspettava certo il nuovo Ronaldo, che si credeva fosse Fabio Junior, lui si che è stato un "sola", ho pure la videocassetta a casa