La mia PS2 giaceva inutilizzata dentro una borsa da ben 3 anni. L'acquistai solamente per poter continuare a seguire e gustare la saga di Final Fantasy, un GDR che mantiene nel tempo l'esclusiva per l'ormai ex gioiellino tecnico di casa Sony.
Giochi per PC, dunque, di casa Squaresoft, manco l'ombra, a parte l'11° capitolo, FFXI, giocabile unicamente on line, alla stregua del notissimo "Warcraft". Un esperimento fu fatto con il settimo capitolo, capolavoro assoluto, ma tecnicamente e visivamente fu un flop.
"Final Fantasy" ha un fascino nemmeno lontanamente paragonabile a qualsiasi altro GDR esistente (o esistito) sulla controparte PC: la
STORIA, l'intreccio, il pathos, la fantasia, la giocabilità, le emozioni che sa suscitare sono uniche ed indescrivibili. Anche questo 12° capitolo mantiene intatte queste caratteristiche, sin dal prologo: Richs, fratello di Vaan, il protagonista della storia, è ucciso a tradimento. Per 10 minuti è un personaggio che si controlla e gestisce, ma si resta increduli, con il "pad" in mano, mentre lo schermo sfuma, diventando buio, con il grido disperato di Richs che invoca il fratello. Quel buio, quelle immagini sfocate, sono viste attraverso i suoi occhi e la sensazione è quella di essere noi stessi a morire in quel preciso istante, anche e soprattutto grazie alla recitazione, alle espressioni facciali, alle movenze naturali dei personaggi, poichè non sono statitici, non sono fredde e visivamente esaltanti immagini di molti e blasonati videogiochi. In un certo senso, essi "vivono", hanno un'anima, seppur artificiale, che si adatta e viene espressa a seconda delle situazioni.
Ed ora torno a giocare, anzi a "vivere", la storia di Vaan & C.
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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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