00 16/02/2005 00:55
Re:

Scritto da: walloz 15/02/2005 23.52
Bellissimo racconto Stefano!

[SM=x520497]

Per quanto mi riguarda, avendo passato per molti anni le vacanze ad Ancona, ho avuto la possibilita' di andare spesso a visitare Assisi; da piccolo con i miei genitori, magari per una gita domenicale, ed in seguito sia da solo che con Norma, mia moglie. Anzi, e' proprio con lei che ci sono stato le ultime due volte (entrambe nel 2001), ed anche la nostra esperienza è stata particolarmente intensa, tanto che ancora oggi la ricordiamo spesso con piacere.

Venivamo da Roma, dove stavamo trascorrendo una vacanza di 10 giorni (era la settimana compresa tra la Domenica delle Palme e la Pasqua), quando, dopo un paio d'ore di viaggio in treno, siamo arrivati alla cittadina di San Francesco, dove avevamo deciso di passare la giornata. Dopo aver visitato le 3 chiese principali durante la mattinata, ed aver pranzato in una trattoria nascosta tra i vicoli del centro storico, ci siamo allontanati dall'abitato per raggiungere il convento di San Damiano. Appena lasciateci alle spalle le ultime case, ci siamo trovati immersi nel verde e nel silenzio assoluto, quello stesso silenzio già spelndidamente descritto da Stafano. Per me, un silenzio ed una quiete davvero irreali; da ascoltare e da vedere.

Poi, una volta entrati nel convento, tutto e' parso trasformarsi come per magia. Sembrava di essere tornati indietro nel tempo, in un periodo indefinibile tra il presente, il passato ed il futuro. Non saprei come esprimere meglio le sensazioni che abbiamo provato...

I minuti che abbiamo passato meditando nella pace di quel luogo misterioso sono sembrati brevi e lunghissimi allo stesso tempo, e tornare all'aperto (dopo mezz'ora? un'ora? difficile dirlo...) è stato triste come quando si lascia la propria casa alla volta di un lungo viaggio. Noi questa particolare sensazione la proviamo ancora oggi ogni volta che partiamo da Buenos Aires per tornare in Italia. Salutiamo i familiari di Norma caricati dalle intense emozioni vissute in quei pochi giorni, ma tristi nel cuore per sapere di non poter più godere delle persone e dei luoghi a noi cari fino al viaggio successivo.

Ed oggi viviamo la nostra routine quotidiana forti nella speranza (e nella certezza) di poter un giorno tornare a passeggiare in quei vicoli di così intensa tranquillità e pace così come aspettiamo e desideriamo di tornare a riabbracciare i nostri parenti lontani;
In questo senso sono sicuro che quando avremo l'occasione di visitare nuovamente il convento di San Damiano, sarà come essere di nuovo a casa.

[SM=x520528]

(L'immagine di San Francesco che allego l'abbiamo scattata a gennaio 2005 nel duomo di Colonia del Sacramento, in Uruguay, un Paese dove, come in tutta l'America Latina, la figura del Santo è molto amata dalla popolazione)





Grazie di cuore Walloz, hai espresso esattamente lo stato d'animo che si prova nel lasciare quei posti così speciali.
Magari un giorno tutti noi saremo seduti su quella collina, in pace, a parlare di noi e di ciò che amiamo.


Io sono niente: senza vita, senza anima, odiato e temuto. Sono morto per tutta l'umanità. Ascoltatemi: io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula
-------------------------------


www.vicolostretto.net