Non hai niente di cui devi scusarti, cara Antonella.
Sono contento tu abbia scritto questo messaggio, come mi avevi detto.
Io credo non ti sia mancata mai la nostra vicinanza.
La mia, quella di chi ha scritto, e quella anche di chi non ha scritto, ma sicuramente ha letto.
Scrivi, appena puoi, ne sarò contentissimo.
Non credo neanche che tu non ti lasci aiutare, o perlomeno, almeno finchè mi risponderai, anche ogni tanto, al telefono, scriverai messaggi qui e risponderai alle mie e-mail.
Ti sarò sempre vicino e sono certo che, prima o poi, ti incontrerò.
Ora ho troppi problemi familiari per cui non posso spostarmi da Roma.
"Solo una vita vissuta per gli altri è una vita degna di essere vissuta" (Albert Einstein)