00 15/08/2006 03:00
Grazie cara Liselotte, è un omaggio che mi riempie di gioia.
La bellezza serena di questo quadro è atipica per l'autore, ricordato più per la violenza raffigurata nelle sue opere, o meglio l'atipica prospettiva e l'atipica "crudezza".
Un passo indietro verso il bello, una luce ancora più luminosa nel buio di questo periodo.

San Francesco che sorregge la Chiesa, nel dipinto di giotto, qui è sorretto a sua volta da un Angelo, un segno di continuità nella strordinaria vita di quest'"uomo" straordinario.


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Io sono niente: senza vita, senza anima, odiato e temuto. Sono morto per tutta l'umanità. Ascoltatemi: io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula
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