Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.

Il confine del Monopoli

Aeroporto Dal Molin di Vicenza: un punto di vista

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    Tidus forever
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    Mavaffffffff!!
    00 09/02/2007 13:34
    La storia

    Il Dal Molin è l’aeroporto civile di Vicenza. Mai decollato come scalo locale, ospita al proprio interno un Aeroclub; fino alla fine del 2006 la torre di controllo e una parte delle installazioni erano sotto il controllo dell’Aeronautica militare italiana, la quale ha ceduto definitivamente la gestione dell’intera area ai civili solo con l’inizio del 2007.
    Il Dal Molin si trova nella zona nord della città; esso è ormai l’unica grande area verde restata all’interno del capoluogo berico. Si trova in una zona già fortemente urbanizzata (è circondato dai quartieri S. Bortolo e Laghetto e dalla frazione di Caldogno, Rettorgole) e molto trafficata: proprio in
    questa zona, infatti, si intersecano con Viale Dal Verme (“tangenziale” non dichiarata della città) le stade statali che collegano il capoluogo berico a Marostica-Bassano e Schio-Thiene. L’aeroporto, inoltre, si affaccia su Strada S. Antonino, congestionata direttrice tra Caldogno e Vicenza.
    Esso dunque, anche alla luce dell’area in cui è inserito, funge oggi da polmone verde per l’intero quadrante nord della città. Nel sottosuolo sono presenti importanti falde acquifere.
    Gli Stati Uniti hanno chiesto al Governo italiano la concessione di quest’area per poter costruire una nuova installazione militare e riunificare la 173° Brigata Aerotrasportata - oggi divisa tra Vicenza e Ramstein (Germania). E’ questa la Brigata che nel 2003 è stata lanciata nel nord dell’Iraq durante i primi giorni dell’invasione per aprire la strada verso Bagdad.
    Nelle parole del generale James L. Jones, comandante delle forze Usa in Europa, pronunciate davanti al Senato americano nel marzo 2005, “la 173° Brigata aerotrasportata sarà ampliata in Brigate Combat Teame”, cioè un unità di intervento rapido con la potenza di fuoco di una divisione. Insomma, quella che Vicenza si candida ad ospitare sarà la più potente unità da combattimento schierata al di fuori dei confini statunintensi, pronta ad intervenire velocemente in qualsiasi teatro di guerra e sottoposta alle competenze dirette del Pentagono. “Rafforzata come organico (è previsto l'arrivo di altri 1.800 militari) e come dotazioni: 55 tank M1 Abrams, 85 veicoli corazzati da combattimento, 14 mortai pesanti semoventi, 40 jeep humvee
    con sistemi elettronici da ricognizione, due nuclei di aerei spia telecomandati Predator, una sezione di intelligence con ogni diavoleria elettronica, due batterie di artiglieria con obici semoventi i micidiali lanciarazzi multipli a lungo raggio Mrls, quanto basta per cancellare una metropoli. A parte il nome della brigata, cambia tutto e la forza bellica cresce a dismisura” (fonte: l’Espresso, 22 settembre 2006). Attualmente a Vicenza è già presente una caserma americana - la Ederle - ed altre installazioni minori. La caserma Ederle, situata nella zona est della città, ospita circa 2.500 soldati, il comando Setaf e tutte le strutture necessarie alla formazione
    e all’addestramento dei militari. Vi è, inoltre, un’area commerciale e diversi hangar con funzione di deposito.
    Altri siti sono il Villaggio - dove alloggiano le famiglie dei militari, alcuni depositi nella zona industriale di Marola e il sito Pluto presso Longare. Quest’ultimo rappresenta da sempre un interrogativo per i vicentini: composto da una serie di gallerie e bunker sotto i Colli Berici, nessuno ha mai saputo con certezza che tipo di materiale vi sia stoccato. E’ stato apparentemente abbandonato per alcun anni, ma sembra che negli ultimi tempi siano iniziati nuovi lavori per l’espansione e il rafforzamento della struttura.
    Il progetto Dal Molin, presentato nel giugno 2006 (ma discusso segretamente a partire almeno dal 2003) prevede la cementificazione di circa 600.000 mq equivalenti a 1900 appartamenti di 100m ciascuno. All’interno dell’attuale aeroporto - che diventerà una zona militare del tutto inaccessibile ai cittadini - verranno costruti dormitori per
    1.200 soldati, due parcheggi multipiano, officine per la riparazione dei mezzi e silos per il deposito di materiali e armamenti, impianti sportivi e un centro commerciale. I vertici militari statunitensi ripetono che non hanno nessuna ambizione sulla pista dell’aeroporto - dove, sostengono, potranno continuare ad atterrare aerei civili - ma più di qualche vicentino si è chiesto come mai e con tanta determinazione gli emissari degli Stati Uniti abbiano richiesto proprio quest’area.
    Ai cittadini vicentini Amministrazione comunale e generali americani si sono affrettati ad elencare i presunti benefici economici; in particolare, la questione occupazionale è stata utilizzata come ricatto (“le caserme portano lavoro, se non si fa il Dal Molin chiude anche la Ederle”) per tentare di convincere i vicentini ad accettare l’imposizione di una nuova installazione militare; ma, di questo passo, potremmo trasformare anche la guerra da strumento di morte ad opportunità occupazionale.
    Si è poi molto parlato di ricadute positive sull’economia locale e nel settore del commercio: nessuno, però, ha saputo portare prove reali a dimostrazione di questi vantaggi.
    Prove certe, invece, esistono per i costi che i cittadini dovranno sostenere per la presenza della nuova installazione militare.
    Intanto economici; perchè nessuno dice agli italiani che il 41% delle spese di mantenimento delle basi Usa in Italia è sostenuto dallo Stato Italiano: i contribuenti, dunque, pagano ogni anno centinaia di milioni di euro alle strutture militari
    a stelle e strisce.
    Poi ambientali. La costruzione della base, infatti, costituirebbe un’immensa cementificazione di un’area oggi verde con la costruzione di strutture alte anche più di 12m; è noto, inoltre, che nelle vicinanze delle installazioni militari molti agenti pericolosi per la salute dei cittadini presentano
    valori anormali (non è un caso che ad Aviano ci sia il più grande centro contro i tumori d’Italia). E’ bene ricordare, inoltre, che gli Stati Uniti non hanno firmato l’accordo di Kyoto: all’interno delle basi (che godono dell’extraterritorialità) non vi è dunque alcun limite alle emissioni nocive. Infine, facendo riferimento ai progetti di adeguamento dell’acquedotto di AIM, la base - destinata ad ospitare 2.500 soldati - consumerà tanta acqua quanta quella di cui hanno bisogno 30.000 cittadini, un vero spreco. Non solo: la nuova base consumerà tanto gas naturale quanto quello utilizzato 5.500 vicentini e energia elettrica pari al consumo
    di 26.000 cittadini (fonte: ing. Vivian, 25 novembre 2006).
    Dal punto di vista urbanistico la nuova base rappresenta una follia, tanto che ben 19 noti urbanisti italiani si appellano a Prodi perchè impedisca questo scempio; è bene ricordare che Vicenza è un’importante città d’arte tutelata dall’Unesco.
    Non da ultimo, vi sono i costi sociali. In primo luogo dal punto di vista della sicurezza: Vicenza, ospitando un’unità d’elite dell’esercito nord-americano, diventerà un’obiettivo sensibile per coloro che vogliono colpire gli interessi statunitensi. I vicentini, dunque, saranno quotidianamente sottoposti al rischio di attentati.
    Non bisogna dimenticare, inoltre, gli episodi di cronaca nera (stupri, risse, ecc.) sempre più frequenti. Tra l’altro, difficilmente un reato commesso da un militare americano potrà essere giudicato da un magistrato italiano: in tal senso il Cermis insegna.

    Nascita del progetto

    Il progetto è stato tenuto segreto ai cittadini per almeno 3 anni. E’ nel 2003, infatti, che gli Stati Uniti chiedono all’allora Governo Berlusconi la possibilità di costruire una nuova base militare all’interno del Dal Molin. Il Sindaco Enrico
    Hullweck, messo al corrente, non ritiene necessario informare il Consiglio comunale e la città che così rimangono all’oscuro di tutto fino alla primavera del 2006.
    Il caso esplode nel maggio 2006, quando i cittadini scoprono il progetto e costituiscono i primi comitati; il Sindaco nega, ma appena due giorni dopo l’Assessore Claudio Cicero si presenta in
    Consiglio Comunale accompagnato da alcuni generali e, con il supporto di alcune diapositive, illustra il progetto sottolineando che tutti gli edifici saranno costruiti in stile palladiano per non avere un impatto sulla città - che, è bene ricordarlo, è tutelata dall’Unesco.
    Il tentativo di minimizzare la portata devastante del progetto non inganna nessuno ed iniziano le prime mobilitazioni. La prima manifestazione NO DAL MOLIN è datata 3 luglio 2006. Nello stesso mese estivo si susseguono in Parlamento le interrogazioni.
    A fine luglio Romano Prodi, nel corso del Question Time, impegna il Governo a “riconsiderare complessivamente il progetto che aveva già avuto un assenso informale da parte del precendente Governo”. Le forze politiche locali dell’Unione si schierano tutte per il no, mentre il 9 agosto, anniversario dell’atomica su Hiroshima, circa mille persone sfilano in fiaccolata. A settembre nasce l’Assemblea permanente, un luogo trasfersale nella quale cittadini, comitati, associazioni ecc si riuniscono per costruire l’opposizione alla nuova base militare. Tra Roma e Vicenza, intanto,continua il rimpallo di responsabilità che vede da una parte l’Amministrazione comunale, dall’altra il Governo. Settembre ed ottobre sono ricche di iniziative locali. La politica istituzionale, invece, stenta ad esprimersi sull’argomento. Dopo un incontro con il
    Ministro Parisi, però, il Sindaco decide di portare in Consiglio Comunale la questione; il si alla costruzione vince di misura - 21 a 18 - ma la giornata sarà ricordata non per quello che è successo dentro l’Aula, bensì per quello che è accaduto all’esterno: migliaia di persone, infatti, contestano
    il consiglio comunale provocando sette ore ininterotte di assordante baccano sotto le finestre del Municipio. Gli strumenti di quest’insolita serata sono pentole, fischietti, tamburi e qualunque altro oggetto produca rumore.
    La mobilitazione continua. Dopo aver minacciato la calata su Roma con pentole e fischietti, l’Assemblea permanente ottiene un incontro con il Ministro Parisi; l’incontro si svolge il 24 novembre e il Ministro assicura che per il Governo è prioritario
    conoscere l’opinione della comunità locale: in tal senso la strada migliore potrebbe essere quella del referendum (che però l’Amministrazione comunale non concederà mai).
    Il 2 dicembre si svolge la prima manifestazione nazionale. Erano previsti 5.000 manifestanti, ne arrivano 30.000. I manifestanti sfilano lungo un percorso di circa 8 km, dalla
    Ederle al Dal Molin. Nonostante i tentativi di criminalizzazione preventiva e i tanti falsi allarmi lanciati dall’Amministrazione comunale (ma anche da alcuni esponenti
    dell’Unione) non vi è la minima tensione tra forze dell’ordine e manifestanti. A gennaio la situazione precipita. Il 9 l’Ambasciatore americano in Italia Ronald Spogli visita Vicenza. Incontra il Sindaco, il Prefetto, la Presidente della Provincia e le categorie economiche. Non i tanti cittadini che
    contestano la sua visita e che, con un sit-in pacifico, bloccano per circa un ora la sua auto parcheggiata all’esterno del Municipio. Il giorno successivo, a Roma, Spogli comunica
    l’ultimatum statunitense a Prodi: “decidere entro dieci giorni”. Le voci sul possibile esito della vicenda si rincorrono mentre Vicenza si mobilita.
    Domenica 14 gennaio si inaugura la Fiera dell’oro: i cittadini manifestano ma non vengono lasciati avvicinare agli ingressi dei padiglioni. La vetrina è troppo importante per quegli stessi industriali che, pochi giorni prima, si sono piegati ai ricatti dell’ambasciatore americano e sono scesi pesantemente
    in campo a favore del si al Dal Molin.
    Nella notte tra il 14 e il 15 gennaio si inizia a montare il Presidio Permanente; i lavori vanno avanti per l’intera giornata.
    In serata il colpo di scena. Romano Prodi, dalla Romania, comunica che “il governo non si oppone” alla costruzione della nuova installazione militare. Solo due giorni prima il Ministro Parisi aveva ripetuto che “prima di qualunque decisione bisogna
    fare il referendum”. I cittadini, insomma, sono stati traditi da quello stesso Governo che aveva sempre posto come imprescindibile l’opinione della comunità locale (secondo un sondaggio condotto da Ilvo Diamanti, il 63% dei vicentini è contrario alla nuova base). La sinistra si ribella, ma dal Governo arrivano soltato chiusure: “la decisione è presa e non si torna indietro”, sentenzia Rutelli.
    Appena due ore dopo la conferenza stampa di Prodi, migliaia di vicentini scendono in piazza per esprimere la propria rabbia e la propria indignazione. Una lunghissima fiaccolata si snoda per le strade della città e, dopo aver attraversato il centro
    storico, si dirige verso la stazione ferroviaria. I binari vengono occupati da donne, uomini, bambini, anziani. Il blocco durerà circa 2 ore, dopodichè in molti parteciperanno all’inaugurazione del Presidio Permanente.
    Nei giorni successivi si moltiplicano le iniziative: gli studenti scioperano, Municipio e Prefettura vengono presidiati più volte. La tensione in città sale, così come la rabbia e
    la determinazione a non arrendersi. Il Presidio Permanente viene attraversato da migliaia di persone, le assemblee sono partecipatissime, la solidarietà fortissima.
    Vicenza decide di non arrendersi e continuare la propria battaglia per fermare questo scempio. Ormai, è un’intera comunità locale che si è messa in cammino.

    Tappe principali del NO al Dal Molin

    2003-2006 TRATTATIVE SEGRETE :Il Sindaco Huellweck e l’allora Presidente del Consiglio Berlusconi trattano segretamente con gli americani la cessione dell’Aeroporto Dal Molin e danno una disponibilità informale per la militarizzazione della città.

    25 maggio ‘06: CROLLA IL MURO DEL SILENZIO: Vicenza scopre il progetto segreto. L’Assessore Cicero, accompagnato dai militari, presenta la nuova base militare al Consiglio Comunale

    3 luglio 06: NASCE IL DISSENSO: Prima manifestazione No Dal Molin

    5 luglio ‘06: PRESIDIO AL DAL MOLIN: Circa 500 persone presidiano per alcune ore l’ingresso dell’Aeroporto

    23 luglio ‘06: DAL MOLIN IN PARLAMENTO: Una delegazione di vicentini va a Roma per sottoporre la questione ai Parlamentari. Seguono alcune interrogazione e Prodi si impegna a riconsiderare la disponibilità accordata agli Usa dal precendente Governo

    9 agosto ‘06: FIACCOLATA

    12 settembre ‘06 BLOCCATA LA FIERA

    19 settembre ‘06: NASCE L’ASSEMBLEA PERMANENTE

    23 settembre ‘06 SCUOLE IN PIAZZA: 3.000 studenti sfilano in corteo

    21 ottobre ‘06: BLIZ AL DAL MOLIN: Un centinaio di persone invadono pacificamente l’Aeroporto dove viene tenuta una conferenza stampa

    26 ottobre ‘06: PENTOLE SOTTO IL MUNICIPIO: Il Consiglio Comunale discute - e approva - il progetto. In piazza migliaia di persone manifestano con pentole, tamburi, fischietti e ogni altro oggetto rumoroso. Sette ore di baccano accompagnano la
    svendita della città dal parte del Comune

    24 novembre ‘06: PARISI ASCOLTA VICENZA: Dopo aver annunciato di voler portare la protesta sotto le finestre del Ministero della Difesa, una delegazione dell’Assemblea Permanente viene
    ricevuta da Parisi

    2 dicembre ‘06: MANIFESTAZIONE NAZIONALE: 30 mila persone sfilano in corteo dalla Ederle al Dal Molin

    16 gennaio ‘07: GIORNATA DELLA VERGOGNA: Romano Prodi annuncia dalla Romania che “il Governo non si oppone al progetto”. Migliaia di persone manifestano e occupano per due ore la
    stazione. Nasce il Presidio permanente

    VERSO IL 17 FEBBRAIO: iniziative quotidiane al Presidio e in città. Da tutta Italia arriva un caloroso sostegno. Vicenza è stata tradita dal Governo, ma non è affatto sola.

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    [Modificato da Tidus forever 09/02/2007 13.36]



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    "Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
    "Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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    Guardiano del faro

    Mavaffffffff!!
    00 09/02/2007 13:50
    Sabato 17/02 manifestazione nazionale
    Il raduno del corteo è fissato per le 14.30 di fronte alla stazione dei treni di Vicenza.

    NO alla seconda base militare e ereoporto USA al Dal Molin.
    NO all’ampliamento del deposito di bombe nucleari di Longare.
    NO alla guerra.
    NO a Vicenza città armata.
    NO alla militarizzazione del territorio.
    NO al segreto militare sull’operazione.
    NO a un’economia armata.
    NO a uno sviluppo militare.
    NO alla cultura di morte.
    NO alla politica di guerra.
    NO alla distruzione del territorio.
    NO all’inquinamento dell’aria.
    NO all’inquinamento delle falde acquifere.

    SI a un impiego per usi civili del Dal Molin.
    SI al Referendum per far decidere i cittadini.
    SI a Vicenza città d’arte.
    SI alla pace.
    SI alla politica del dialogo.
    SI a un’economia di pace.
    SI alla cultura di pace.
    SI all’ambiente.

    PERCHE’ il sindaco di Vicenza e il governo italiano eletti e stipendiati dai cittadini vanno contro gli elettori?
    PERCHE’ il sindaco di Vicenza ha ingannato i cittadini tenendo nascosta la richiesta della nuova base USA?
    PERCHE’ il sindaco di Vicenza non vuole fare il Referendum per lasciar decidere i cittadini?
    PERCHE’ il governo italiano ha ingannato i suoi cittadini dicendo che non erano già stati presi accordi per costruire la base?
    PERCHE’ il governo italiano ha ingannato i suoi cittadini scrivendo nel programma elettorale che avrebbe ridotto le servitù militari e consultato la popolazione prima di fare le grandi opere?

    Possono un sindaco e un governo imporre a 200 mila cittadini (Vicenza, Caldogno, Dueville, Longare, Torri di Quartesolo, Arcugnano, Quinto e le altre zone limitrofe interessate) un’altra base militare con aeroporto in mezzo alle case e altre stutture di supporto quando i 2/3 della popolazione sono contrari?

    BASTA CON LE POLITICHE DITTATORIALI.

    L’area dove dovrebbe sorgere la seconda base con il relativo aeroporto militare è quel “buco” verde tra le case che vedi al centro della foto, proprio a ridosso del centro abitato di Vicenza (in basso), città dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’umanità.

    Osserva la pista dell’aeroporto (è quella striscia trasversale di colore chiaro): confina a sud e a nord con quartieri residenziali ad alta densità abitativa proprio nella direzione di atterraggio e di decollo.

    Cosa succede se un aereo ha un problema di decollo o di atterraggio? Una strage!

    E se il pilota è degli USA, come va a finire?... un altro Cermis.

    Vi sembra possibile mettere una base militare con relativo aeroporto a confine con il centro della città?

    Vi sembra possibile mettere una base militare con relativo aeroporto in mezzo alla case?


    ATTUALI aree militari USA a Vicenza

    1) BASE MILITARE Ederle – Vicenza - 612.000 mq
    2) BASE MILITARE SOTTERRANEA – loc. Fontega - Recintati 150.000 mq e servitù militare 1.110.000 mq)
    3) BASE MILITARE SOTTERRANEA “PLUTO” – Longare - 200.000 mq
    4) VILLAGGIO AMERICANO – Vicenza - 289.000 mq
    5) CENTRO AUTOVEICOLI VEICOLI – Torri di Quartesolo - 40.000 mq
    6) CENTRO LOGISTICO GESTIONE STRUTTURE MILITARI - Torri di Quartesolo - Lerino - 35.000 mq

    TOTALE AREE ATTUALI: 1.326.000 mq

    NON E’ GIA’ TROPPO ?!

    FUTURE aree militari USA a Vicenza

    1) BASE MILITARE CON EREOPORTO (ora Dal Molin) – Vicenza
    1a FASE: 550.000 mq
    2a FASE: 773.000 mq

    2) VILLAGGIO AMERICANO – Quinto e/o Torri di Quartesolo - 400.000 mq

    3) BASE MILITARE SOTTERRANEA - Longare - + 1.000.000 mc

    ­­­­­TOTALE AREE FUTURE: 1.723.000 mq

    ­­­­­TOTALE COMPLESSIVO AREE MILITARI USA: 3.049.000 mq

    TOTALE PERSONALE MILITARE E NON: circa 20.000 persone

    VI SEMBRA SOSTENIBILE TUTTO QUESTO PER VICENZA, CITTA’ DI 113.500 ABITANTI, DICHIARATA DALL’UNESCO PATRIMONIO DELL’UMANITA’?!

    Il contributo annuale alla "difesa comune" versato dall’Italia agli USA per le "spese di stazionamento" delle forze armate americane è pari a 326 milioni di euro.

    Attualmente il 41 per cento dei costi totali di stazionamento sono a carico del governo italiano (dati dalla pagina "B-10" del 2004 Statistical Compendium on Allied Contributions to the Common Defense", ultimo rapporto ufficiale reso noto dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti).

    La base già esistente costa a noi italiani 41 millioni di euro ogni anno. La nuova base militare USA al dal Molin costerà altri 41 millioni di euro ogni anno.

    TOTALE di 82 MILIONI DI EURO L'ANNO

    BASTA CON LE IMPOSIZIONI DALL’ALTO. I VICENTINI E GLI ITALIANI NON SONO SUDDITI. BASTA CON LE POLITICHE AFFARISTICHE A BENEFICIO DI ALCUNI E A DANNO DI TUTTI.

    [SM=x520499]


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    principenero717
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    Vampirus terribilis
    00 10/02/2007 15:17
    Caro Tid, tu sei vicentino e senza dubbio conosci meglio di me la situazione del tuo territorio, della tua Vicenza.
    Rispetto ovviemente il tuo parere, però va considerata una cosa,c'è un accordo Nato in essere, gli accordi, per come la vedo io vanno rispettati o, nel caso ridiscussi.

    Onestamente ne ho piene le scatole di slogan antimperialisti da manifestazioni da 4 soldi, guidate da capopopoli ancora da meno, dove i cattivi sono sempre gli americani (intesi quasi a livello razziale).
    Mi rendo conto però che in questo caso non ci sono di mezzo i soliti guru (chiaro che ci speculino anche loro per i soliti interessi politici)c'è di mezzo un popolo, un territorio, una cultura.
    Ora, è evidente che non si possa fare un referendum per ogni cosa, ma forse, in questo caso, andrebbero ascoltate con maggior attenzione le voci di chi poi avrà a che fare con questa struttura.
    Non voglio entrare nel merito della guerra, pace e degli slogan urlati a gran voce da chi (spesso) non sa mimimamente cosa sia la pace, però una base Nato su un territorio di un alleato ci sta tutta.
    Se non la si vuole allora va fatta una scelta coerente e chiara, non il solito compromesso italiota.
    Non si vuole la base? ok, usciamo dalla nato, perchè non saremmo più credibili.
    Sono il primo ad odiare la politica di Bush, ma il mio rancore non è e non sarà mai verso il popolo americano, i suoi militari.
    Qui si tratta di essere seri, la botte piena e la moglie ubriaca non possono coesistere.
    Per cui o si alla base e rispettiamo i patti oppure no alla base ma fuori dalla Nato.
    Spero davvero che una volta tanto riusciremo a prenderci un minimo di responsabilità politica.


    Io sono niente: senza vita, senza anima, odiato e temuto. Sono morto per tutta l'umanità. Ascoltatemi: io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula
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    clopat
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    Sante Gaiardoni
    00 10/02/2007 17:27
    Volevo proprio sapere da Andrea qualcosa circa questo argomento piuttosto spinoso.Personalmente,senza polemiche, ma sta' benedetta Liberazione grazie agli alleati per quanto dovremmo pagarla?Se c'era una base Nato ,perche' si deve ,per forza ampliarla?Per me,sinistra o destra al governo,ci doveva essere il ritiro sia dall'Iraq che dall'Afghanistan e mi fa sorridere che le truppe sono state inviate laggiu' per "missioni di pace",non c'e pace dove c'e' la guerra.Per quanto riguarda la base Nato,come tutte le cose che riguardano i cittadini, cioe' coloro che ci vivono(siano strutture militari o civili tipo il Tav),penso che debbano essere loro e non il Governo a decidere,perche' tutto cio' avviene sulla loro pelle,ma questa forse e' solo utopia,del resto se decidessimo noi forse le cose andrebbero un po' meglio e questo non e' qualunquismo.

    [Modificato da clopat 10/02/2007 17.28]



    "Aspettero'ancora qualche anno per sentirmi dire:sei grande!"
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    principenero717
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    Vampirus terribilis
    00 10/02/2007 18:20
    Re:

    Scritto da: clopat 10/02/2007 17.27
    Volevo proprio sapere da Andrea qualcosa circa questo argomento piuttosto spinoso.Personalmente,senza polemiche, ma sta' benedetta Liberazione grazie agli alleati per quanto dovremmo pagarla?Se c'era una base Nato ,perche' si deve ,per forza ampliarla?Per me,sinistra o destra al governo,ci doveva essere il ritiro sia dall'Iraq che dall'Afghanistan e mi fa sorridere che le truppe sono state inviate laggiu' per "missioni di pace",non c'e pace dove c'e' la guerra.Per quanto riguarda la base Nato,come tutte le cose che riguardano i cittadini, cioe' coloro che ci vivono(siano strutture militari o civili tipo il Tav),penso che debbano essere loro e non il Governo a decidere,perche' tutto cio' avviene sulla loro pelle,ma questa forse e' solo utopia,del resto se decidessimo noi forse le cose andrebbero un po' meglio e questo non e' qualunquismo.

    [Modificato da clopat 10/02/2007 17.28]




    Claudio, il punto è proprio quello che evidenzi tu.
    L'italia fa parte di un'alleanza politico militare, quest'alleanza prevede degli obblighi (immagino definiti al momento del raggiungimento dell'accordo) ai quali non ci si può tirare indietro.
    Il punto a mio parere è valutare se e per quanto questa alleanza deve durare.
    Chiaro che se rimaniamo nella posizione di alleati gli americani ci chiederanno la possibilità di sfruttare il nostro territorio, fondamentale in termini strategici.
    Una nazione seria Non può far parte di un accordo e violarlo allo stesso momento.
    Per quello ho scritto che dobbiamo fare una scelta precisa, o dentro o fuori.

    In poche parole o si è fedeli fino in fondo o si decide di star fuori.
    ciò che non mi piace è senza dubbio la strumentalizzazione della questione, strumentalizzazione politica.
    Sul carro di chi urla di più non ci sono i vicentini, ma i soliti noti in cerca di visibilità con sparate antiamericane.
    Se si decide di non avere gli Usa come alleati le basi non solo non vanno ampliate, ma vanno smantellate.
    Questa è una decisione politica che deve essere decisa dalla politica, con senso di responsabilità ed in rappresentanza del popolo elettore.

    Chi abbiamo eletto DEVE decidere cosa fare di vicenza.
    per questo motivo, credo, sarà difficile prendere una posizione seria, ragionata e perchè no, coraggiosa, almeno non con le classi dirigenti degli ultimi anni e le attuali.

    [Modificato da principenero717 10/02/2007 18.31]



    Io sono niente: senza vita, senza anima, odiato e temuto. Sono morto per tutta l'umanità. Ascoltatemi: io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula
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    00 10/02/2007 20:34
    Re:

    Scritto da: principenero717 10/02/2007 15.17
    Caro Tid, tu sei vicentino e senza dubbio conosci meglio di me la situazione del tuo territorio, della tua Vicenza.
    Rispetto ovviemente il tuo parere, però va considerata una cosa,c'è un accordo Nato in essere, gli accordi, per come la vedo io vanno rispettati o, nel caso ridiscussi.




    Scritto da: clopat 10/02/2007 17.27
    Volevo proprio sapere da Andrea qualcosa circa questo argomento piuttosto spinoso.



    Come recita il titolo del topic, si tratta di "un punto di vista" e non è detto che sia necessariamente (o totalmente) il mio [SM=x520505]
    I miei due post sono estrapolati da una e-mail fatta circolare nella mia zona e l'ho letta con molto interesse. Tengo a precisare che sono contrario alla militarizzazione americana del Dal Molin, ma non come anti-yankees: mai avuto problemi a Vicenza. Al contrario, possono andare a fare in culo tutto i politici che strumentalizzano questa vicenda e che di Vicenza e dei vicentini importa assolutamente un cazzo! Mi ribello, semmai, al fatto compiuto: è vero che c'è un patto NATO da rispettare, ma per quanto mi riguarda NESSUNO può venire in casa mia e cagare nel mio water senza la mia autorizzazione.

    [SM=x520499]


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    "Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
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    00 10/02/2007 21:07
    Ma qui non ti stanno chiedendo di cagare, ti stanno chiedendo di allargare il water ! [SM=x520495] [SM=x520497]


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    00 10/02/2007 21:11
    Re:

    Scritto da: principenero717 10/02/2007 21.07
    Ma qui non ti stanno chiedendo di cagare, ti stanno chiedendo di allargare il water ! [SM=x520495] [SM=x520497]



    Appunto....Si finisce nella m....a [SM=x520569] [SM=x520499]


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    00 11/02/2007 00:47
    Io credo che il problema sia sempre lì: gli interventi distruttivi eseguiti d'ufficio alla faccia delle popolazioni residenti.

    Ponte sullo Stretto, TAV, Base Nato... Il Vajont non ha insegnato nulla.

    In risposta a Principe, io sono convinto che questa ondata di "antiamericanesimo" che si vede è dovuta soprattutto alla prepotenza incontrastata che questa nazione sta dimostrando a tutto il mondo. Loro sono i più forti, i più fighi e buoni e possono permettersi di fare tutto ed il contrario di tutto, dalle guerre per i petrolio, alla mancata accettazione del protocollo di kioto. Dalla base NATO, al voler costringere l'IRAN a rinunciare all'atomica (e qui non giustifico il nucleare iraniano, ma i mezzi per scongiurare una nuova guerra mondiale devono essere diplomatici)
    Loro decidono, loro ratificano, loro eseguono.
    Nessuno deve ostacolarli, altrimenti si è contro di loro.

    Credo che, comunque, in questo caso, qualche loro "pezzo grosso" abbia detto che non è comunque obbligatorio che detta base venga ampliata.
    A questo punto non riesco proprio a capire il motivo di questa decisione del governo. Sicuramente è una brutta nota stonata per un governo di sinistra schieratosi sempte dalla parte dei pacifisti quando era all'opposizione.

    [Modificato da Fiore de Campo 11/02/2007 0.51]

    [Modificato da Fiore de Campo 11/02/2007 0.53]





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    00 11/02/2007 04:38
    Re:

    Scritto da: Fiore de Campo 11/02/2007 0.47
    Io credo che il problema sia sempre lì: gli interventi distruttivi eseguiti d'ufficio alla faccia delle popolazioni residenti.

    Ponte sullo Stretto, TAV, Base Nato... Il Vajont non ha insegnato nulla.

    In risposta a Principe, io sono convinto che questa ondata di "antiamericanesimo" che si vede è dovuta soprattutto alla prepotenza incontrastata che questa nazione sta dimostrando a tutto il mondo. Loro sono i più forti, i più fighi e buoni e possono permettersi di fare tutto ed il contrario di tutto, dalle guerre per i petrolio, alla mancata accettazione del protocollo di kioto. Dalla base NATO, al voler costringere l'IRAN a rinunciare all'atomica (e qui non giustifico il nucleare iraniano, ma i mezzi per scongiurare una nuova guerra mondiale devono essere diplomatici)
    Loro decidono, loro ratificano, loro eseguono.
    Nessuno deve ostacolarli, altrimenti si è contro di loro.

    Credo che, comunque, in questo caso, qualche loro "pezzo grosso" abbia detto che non è comunque obbligatorio che detta base venga ampliata.
    A questo punto non riesco proprio a capire il motivo di questa decisione del governo. Sicuramente è una brutta nota stonata per un governo di sinistra schieratosi sempte dalla parte dei pacifisti quando era all'opposizione.

    [Modificato da Fiore de Campo 11/02/2007 0.51]

    [Modificato da Fiore de Campo 11/02/2007 0.53]



    Caro Fiore,
    come ho detto qui e più volte nei vari topic, odio profondamente la politica di Bush, uno dei più grandi criminali in circolazione, ma qui non parliamo di un qualcosa deciso nel suo mandato ma di un patto militare che a mio modesto parere va rispettato.
    Se non si intende rispettarlo la scelta deve essere drastica e chiara.
    Non si può rimanere nella nato e nello stesso tempo tirarsi fuori dai doveri che questa scelta comporta.
    Da questo punto di vista sono ultranazionalista, sarei ben felice nel vedere il mio paese crescere e scegliere una linea indipendente, non più sotto l'ala materna che da ma che ti chiede in cambio molto.
    Ora, senza questa decisione drastica, non siamo nella posizione per poter decidere diversamente, destra o sinistra che sia.

    L'italia deve decidere con chi stare una volta per tutte, decidere se seguire la linea "occidentale" (ma questo comporta onorare i patti) oppure decidere di scegliere una linea europea indipendente dalle stelle e strisce.
    Per poter scegliere quest'ultima strada deve esserci un'europa forte, tutto il contrario di quello che è adesso, un insieme di nazioni che vanno avanti per la propria strada ed i propri interessi economici( vogliamo credere che dietro il no di francia e germania alla guerra in iraq ci sono motivi ideologici e morali e non interessi economici e di sfruttamento?)
    Io SOGNO un'Italia matura, forte, con un peso politico che meriteremmo, un'Italia che può decidere il suo futuro, senza alcun tipo di interferenza da nessuno.
    Non siamo ora nella situazione per poter realizzare questo sogno, per colpa di anni di politica estera senza senso, perchè abbiamo dilapidato il nostro patrimonio culturale e la nostra identità di Nazione.
    Abbiamo bisogno purtroppo di essere parte di un qualcosa, perchè non siamo abbastanza forti per camminare con le nostre gambe, perchè queste ce le siamo tagliate da soli.
    Ora possiamo permetterci solo di essere una nazione credibile e per me la credibilità sta nella coerenza.
    Coerenza vuol dire portare avanti un progetto del quale facciamo parte.
    Come detto e ripetuto... si alla base a Vicenza o fuori dalla Nato.
    Basta con i comportamenti equivoci e da barzelletta che accompagnano le risate quando si parla di noi.
    Sarei felice di vedere qualcuno che decide e che si assume le proprie responsabilità, senza slogan senza demagogia, ma con serietà e coerenza, sarebbe ora.


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    00 11/02/2007 10:47
    Re: Re:

    Scritto da: principenero717 11/02/2007 4.38

    Come detto e ripetuto... si alla base a Vicenza o fuori dalla Nato.



    Il mio slogan è: "SI alla base a Saronno" [SM=x520487] [SM=x520499]


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    00 11/02/2007 13:00
    Re: Re:

    Scritto da: principenero717 11/02/2007 4.38

    Caro Fiore,
    come ho detto qui e più volte nei vari topic, odio profondamente la politica di Bush, uno dei più grandi criminali in circolazione, ma qui non parliamo di un qualcosa deciso nel suo mandato ma di un patto militare che a mio modesto parere va rispettato.
    Se non si intende rispettarlo la scelta deve essere drastica e chiara.
    Non si può rimanere nella nato e nello stesso tempo tirarsi fuori dai doveri che questa scelta comporta.
    Da questo punto di vista sono ultranazionalista, sarei ben felice nel vedere il mio paese crescere e scegliere una linea indipendente, non più sotto l'ala materna che da ma che ti chiede in cambio molto.
    Ora, senza questa decisione drastica, non siamo nella posizione per poter decidere diversamente, destra o sinistra che sia.

    L'italia deve decidere con chi stare una volta per tutte, decidere se seguire la linea "occidentale" (ma questo comporta onorare i patti) oppure decidere di scegliere una linea europea indipendente dalle stelle e strisce.
    Per poter scegliere quest'ultima strada deve esserci un'europa forte, tutto il contrario di quello che è adesso, un insieme di nazioni che vanno avanti per la propria strada ed i propri interessi economici( vogliamo credere che dietro il no di francia e germania alla guerra in iraq ci sono motivi ideologici e morali e non interessi economici e di sfruttamento?)
    Io SOGNO un'Italia matura, forte, con un peso politico che meriteremmo, un'Italia che può decidere il suo futuro, senza alcun tipo di interferenza da nessuno.
    Non siamo ora nella situazione per poter realizzare questo sogno, per colpa di anni di politica estera senza senso, perchè abbiamo dilapidato il nostro patrimonio culturale e la nostra identità di Nazione.
    Abbiamo bisogno purtroppo di essere parte di un qualcosa, perchè non siamo abbastanza forti per camminare con le nostre gambe, perchè queste ce le siamo tagliate da soli.
    Ora possiamo permetterci solo di essere una nazione credibile e per me la credibilità sta nella coerenza.
    Coerenza vuol dire portare avanti un progetto del quale facciamo parte.
    Come detto e ripetuto... si alla base a Vicenza o fuori dalla Nato.
    Basta con i comportamenti equivoci e da barzelletta che accompagnano le risate quando si parla di noi.
    Sarei felice di vedere qualcuno che decide e che si assume le proprie responsabilità, senza slogan senza demagogia, ma con serietà e coerenza, sarebbe ora.


    Carissimo Amico, tu hai ragione a parlare di coerenza, ma in questo caso chi esce dai patti è proprio la NATO.
    Nel momento in cui ha preteso ed ottenuto un territorio per costruirci la base, credo che abbia concordato assieme allo Stato Italiano anche le aree delle concessioni.
    Adesso, tali spazi, si dimostrano insufficienti e si moltiplicano x volte. Non era nei patti. In tutto questo chiudono la base in Germania. Ma siamo figli dell'oca nera?

    Poi, se la base dovrà diventare anche un trampolino di lancio per le varie guerre del Mediterraneo, mi spiace ma è anche contro la NOSTRA Costituzione. Le basi rimangono OSPITATE in ITALIA e la NATO deve RISPETTARE uno STATO SOVRANO!
    E non dimentichiamochi che meraviglia di "top gun" vengono ad addestrarsi qui, considerato che sono riusciti pure a tirarsi giù una funivia uccidendo decine di persone solo perchè credevano che pilotare un vero caccia equivalesse al giocare con un simulatore di volo. Ed alla prima sollevazione popolare, ci hanno rimandato indietro la Baraldini per zittirci.
    Poi, se questa esce con l'indulto, si fanno rodere, quando vietano l'estradizione di quel meraviglioso esempio di solerzia che fu quel soldato che uccise il nostro Calipari.

    No, mi spiace, non ci sto.

    Sono saltato un po' di palo in frasca, e non intendo andare fuori tema. Ma questa coercizione non l'approvo. Vicentini avete tutta la mia solidarietà (per quel che possiate farci...)

    [Modificato da Fiore de Campo 11/02/2007 13.03]

    [Modificato da Fiore de Campo 11/02/2007 13.25]





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    Mavaffffffff!!
    00 11/02/2007 13:39
    Dal mio punto di vista
    Premesso che non sono antiamericano, antisovietico e via di questo passo [SM=x520566] , quello che mi preoccupa, da un punto di vista strettamente personale, è il viavai di aerei che sorvoleranno la mia testa. Mi risuona ancora nelle orecchie il "boom" del muro del suono infranto da un aereo militare italiano, sfrecciato sopra casa mia e proprio poco tempo fa per operazioni NATO: nel mio quartiere, che è in linea d'aria con l'aeroporto e "corridodio aereo", sembrava fosse esplosa una bomba atomica!
    Poichè l'aeroporto di Vicenza è in piena città e non in una zona dedicata, fuori dalle balle, se la mia tranquillità e quella dei cittadini sarà turbata dai "top gun", prevedo proprio che ci sarà una sollevazione popolare.

    [SM=x520499]


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    "Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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    00 12/02/2007 08:47
    Mah..
    a pensarci bene, visto che l'Italia non ha la forza nè politica nè "tecnica" di essere un popolo "sovrano" (sovrano poi di chi, considerando le teste che circolano nella nostra politica...) e protetti da qualcuno bisogna pur stare (non dimentichiamoci dove l'Italia è localizzata) credo sia meglio decidere se "sottostare" agli USA o prima o poi sottostare ad ABU OMAR.
    Credo anche che forse sia più conveniente sopportare qualche "bang" dei topgun che qualche BOOM di un'autobomba...
    Tutti vogliono la pace ma c'è anche chi non la vuole a tutti i costi. Prima è meglio convincere quelli e poi magari possiamo essere "autosovrani"..
    Io scelgo il male minore (che poi tanto male al vicentino non fà visto che i comuni limitrofi alla base incassano un sacco di soldi dalle rendite degli affitti)--

    [Modificato da cheman77 12/02/2007 8.49]

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    Focazza della malora
    00 12/02/2007 09:16
    Re:

    Scritto da: cheman77 12/02/2007 8.47
    Mah..
    a pensarci bene, visto che l'Italia non ha la forza nè politica nè "tecnica" di essere un popolo "sovrano" (sovrano poi di chi, considerando le teste che circolano nella nostra politica...) e protetti da qualcuno bisogna pur stare (non dimentichiamoci dove l'Italia è localizzata) credo sia meglio decidere se "sottostare" agli USA o prima o poi sottostare ad ABU OMAR.
    Credo anche che forse sia più conveniente sopportare qualche "bang" dei topgun che qualche BOOM di un'autobomba...
    Tutti vogliono la pace ma c'è anche chi non la vuole a tutti i costi. Prima è meglio convincere quelli e poi magari possiamo essere "autosovrani"..
    Io scelgo il male minore (che poi tanto male al vicentino non fà visto che i comuni limitrofi alla base incassano un sacco di soldi dalle rendite degli affitti)--

    [Modificato da cheman77 12/02/2007 8.49]




    Benvenuto Cheman77 [SM=x520497] [SM=x520499]
    Io sull'argomento non mi esprimo perchè non lo conosco [SM=x520504]

    [Modificato da focaone 12/02/2007 9.17]



    ***************************
    Usciamo a Nottingam sud,
    e andiamo a casa di mia nonna. Lei ti capira'. Ha dei parenti in citta'.
    Ad Ankara, Ankara uno Lazio zero. Scusa Ameri, per me e' molto duro.
    Altri tempi, altre situazioni, altro modo di vedere.
    Comunque, per me e'molto duro.
    Lo vedi la gente com'? felice. Guarda?
    guarda come camminano nei prati, quei due focozzoni....

    da "Nottingam" by Squallor
    ***************************
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    bibba
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    Obababibba
    00 12/02/2007 10:16
    la vita oltre la storia?
    Non sapevo assolutamente come intitolare questo mio semplice intervento, ed allora ho preso a pretesto due parole che mi significano (in senso semiotico) molte delle mie scelte: vita e storia. Fatta questa premessina, purtroppo, e ne ho già chiacchierato sabato pomeriggio con il prode Tidus, non c'entra la Nato, non c'entra questo o quel Governo, non c'entra il Comune di Vicenza o la Regione Veneto. C'entrano due pezzi di carta con alcune firme che alla fine della II Guerra Mondiale l'italietta sconfitta e voltagabbana (così venne interpretata) si trovò costretta a dove firmare: il Trattato di Pace detto corto e il Trattato di Pace detto Lungo. In essi, veri e propri diktat imposti dalle potenze Alleate, con la consulenza del generale Alexander (noto anti-italiano, ammiratore di Hitler...per inciso)e l'avvallo del futuro presidente USA Eisenhower e di Churchill (che ne frattempo faceva scomparire tutta la sua corrispondenza con Mussolini...) l'Italia subiva l'onta di una resa incondizionata, miseramente coperta da parole di elogio per la lotta partigiana e la semi-cobelligeranza degli ultimi tempi. Di fatto l'Italia dovette accettare di non poter metter becco sine die alle decisioni militari ad uso e consumo delle potenze vincitrici, relative al proprio territorio, alle basi militari terrestri, marittime ed aviarie. Il diritto internazionale e dei popoli non era stato ancora ben enunciato, e di fatto, salvo rarissime eccezioni, non ha mai potuto deliberare in materia, prima di sottostare a valutazioni esterne. Paghiamo ancora la follia del ventennio, la sua deriva razzista, la sua pedissequa accaettazione delle scelte hitleriane, la pochezza di menti bacate che ancora oggi fanno sì che l'Italia non conti un emerito pisello! Italiani brava gente da spedire in Libano, in Afghanistan, in Congo, ovunque ma inutili e impotenti di fronte alle scelte tipo quella di Vicenza. [SM=x520491]


    "Ma noi siamo in tre: io, Smith e Wesson"
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    00 12/02/2007 13:31
    Re:

    Scritto da: cheman77 12/02/2007 8.47
    ...e protetti da qualcuno bisogna pur stare (non dimentichiamoci dove l'Italia è localizzata) credo sia meglio decidere se "sottostare" agli USA o prima o poi sottostare ad ABU OMAR.
    Credo anche che forse sia più conveniente sopportare qualche "bang" dei topgun che qualche BOOM di un'autobomba...



    Benvenuto anche da parte mia, Cheman77 [SM=x520497] [SM=x520556]

    Quello che non sopporto di questa situazione è che prima gli USA fanno i cocci (vedi guerra all'Iraq: nessuna arma chimica è stata trovata ed era la motivazione principale, se non l'unica) e poi pretendono che li raccogliamo noi senza fiatare, dopo avere innestato un vespaio (vedi "guerra preventiva", un'invenzione tipicamente americana). E' innegabile che c'è un problema "terrorismo islamico", ma perchè la povera Vicenza deve chinare la testa "sine die" ed adeguarsi costantemente alle necessità della NATO? Capisco anche che il "bang" è meglio del "boom", ma sono anche convinto che più Vicenza diventerà militarmente importante, molto più probabili saranno le possibilità di un "boom" (e certamente non "economico" [SM=x520554])

    [SM=x520499]

    [Modificato da Tidus forever 12/02/2007 13.40]



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    00 12/02/2007 13:53
    Tanto per sottolineare la mia assoluta imparzialità in questa vicenda, voglio ricordare che molti di coloro che si reputano anti-americani, specie tra i giovani studenti sputa-slogan, sono gli stessi che il 04/07 pronunciano questa frase:

    "Ciò, tosi...n'demo a vedere i foghi a la Ederle?" [SM=x520487] [SM=x520499]


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    00 12/02/2007 17:33
    Re: Re:

    Scritto da: principenero717 11/02/2007 4.38

    Caro Fiore,
    come ho detto qui e più volte nei vari topic, odio profondamente la politica di Bush, uno dei più grandi criminali in circolazione, ma qui non parliamo di un qualcosa deciso nel suo mandato ma di un patto militare che a mio modesto parere va rispettato.




    Anch'io non capisco questo passaggio...cioè il patto significa che dobbiamo fare tutto quello che dicono e vogliono gli americani??
    Uhm mi lascia dubbiosa a questo punto la parola "patto"...un patto è un accordo, scusa se mi fermo su questo punto ma lo trovo basilare....mi è successo appena due anni fa di incontrare chi confodeva la parola "alleanza" con la parola "sudditanza"...ti garantisco che ci sono differenze sostanziali e irrinunciabili...

    Su Vicenza ho visto proprio ieri una trasmissione su raitre della non simpaticissima Annunziata che ha il brutto vizio di non far finir le frasi...le finisce lei e mette in bocca all'altro quello che vuole, chiunque sia...
    C'erano l'affatto diplomatico Casarini che invece ieri ha fatto sfoggio di tutte le sue capacità politiche e un ex-sindaco di Vicenza della Margherita ma che si è autosospeso dal partito proprio per questa vicenda...ha fatto vedere una foto dell'area che dovrebbero, ancora una volta, devastare...un piccolo polmoncino verde in mezzo a una foresta di mattoni...

    boh..io sto con Vicenza...


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    00 12/02/2007 18:43
    sicuramente sono stato poco chiaro nei miei topic, come mi capita spesso [SM=x520487]

    Provo a riassumere in due parole il mio pensiero.
    L'Italia fa parte di un'alleanza che prevede degli obblighi (alleanza datata, come fa notare Bibba, alleanza imposta se vogliamo) alleanza che in più di un'occasione ha anche portato dei benefici, economici politici ecc ecc oltre sicuramente a problemi che fiore ha elencato (sono senza dubbio molti di più).
    come si può leggere dal mio topic sopra io AUSPICO un'Italia fuori dalla Nato, perchè sono cambiati i tempi, perchè la madre america ci chiede sempre di più, perchè mi piacerebbe vedere riconosciuto alla mia Nazione un ruolo politico ben diverso rispetto a quello che ha attualmente.
    AUSPICO un 'italia inserita all'interno di una nuova realtà, realtà solida, economicamente e politicamente, una realtà che ora non c'è, che si chiama Europa.
    Una realtà NON in contrapposizione agli USA, ma allineati in ottica di pensiero (speriamo in OBAMA) realtà che può giocarsi le sue carte alla pari con i "cugini" americani.
    Questa realtà forte farebbe da contrapposizione (SOLO) economica alle nuove superpotenze commerciali dell'est del mondo.
    ORA non è così, per cui la decisione diventa davvero ostica.
    Non voglio che l'Italia faccia la solita figura da macchietta che non sa prendere una posizione politica che sia una.
    Per quello sono drastico, o dentro la Nato e rispettiamo quelli che sono i patti, gli accordi o quello che vi pare oppure via, fuori dalla Nato, senza se e senza ma.
    Questa decisione comporterebbe in questo momento più di un problema, ma non si può restare in bilico in un'alleanza con atteggiamenti ambigui ed onestamente fastidiosi, che andrebbero a minare la nostra credibilità internazionale.


    Io sono niente: senza vita, senza anima, odiato e temuto. Sono morto per tutta l'umanità. Ascoltatemi: io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula
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