Voci notturne-di Fabrizio Laurenti-con Lorenzo Flaherty e Massimo Bonetti

Lucawenz, 06/09/2013 21:49:

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Avendone voglia, si potrebbe approntare un'edizione integrale basata sulla recente versione in digitale, ma con l'inserimento delle scene tagliate, recuperate dalla vecchia registrazione analogica...

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Alludi?

L'ho visto, questo sceneggiato, proprio sul "tubo".
Mi è piaciuto molto: atmosfere inquietanti ed ottima storia, anche se intrisa di strafalcioni (userei altri termini, ma non voglio infierire ).

Analizziamo i più evidenti:

- l'investigatore americano, Fedrigo, merita l'Oscar della "monaggine" (se mi passate il termine) e di essere incatramato e cosparso di piume. Difficilmente riscontrabile in altre sceneggiature, è un personaggio che non ha nè capo, nè coda: tromba subito, con la prima che gli capita (beato lui), poi se ne invaghisce, abbassa le difese (manco sa chi sia), si fa fregare e si fa ammazzare. Un "mona", appunto. Credibilità? Zero.

- Giacomo: è stato immolato sul ponte Sublicio, ma prima di morire (consenziente o vittima?) "trasmette" (come???? a mezzo raccomandata???) il suo "subconscio" (o il suo "io", la sua "anima", la sua "essenza", fate voi...) ad un disgraziato dentro l'ascensore e fa pervenire il seguente messaggio: "mamma, sono io, Giacomo, sto bene", Scusate, ma non capisco: ti drogano, ti portano a fare un tuffo carpiato tra i topacci del Tevere, e lui dice che sta bene????? . Ma stiamo scherzando? Tutto qui???? Ma vaffffffffff!!!!!!

- il finale: dice e non dice, rivelazioni pari a zero, punti interrogativi su tutta la linea. Le domande restano senza risposta e l'unica cosa nota è che Norberto Sinisgalli è ancora tra noi. Boia ladra, sorbiamoci un lambrusco perchè la vita l'è bela...hic!...

I miei voti:

- storia: 9
- attori: 7,5
- pathos: 9
- sceneggiatura: 4


P.s: e il corpo di Giacomo che, grazie all'intruglio etrusco, mandava ancora segnali elettrici, nonostante fosse deceduto da parecchi giorni, perchè l'hanno risotterrato? Non poteva servire come potenziale abajour? Bello ritto, in piedi, con una lampadina in bocca...