Quanto piove, quanto nevica, quanto freddo, quante alluvioni

Il tuo ragionamento non fa una grinza, ma personalmente mi limito all'esperienza personale, ossia quella vissuta.
Più un'esposizione "amarcord", la mia, della serie "ti ricordi quando...", che un tema scientifico.
E quindi, limitatamente al tempo che mi concede il tram tram lavorativo quotidiano, ecco, per ora, sinteticamente, le mie osservazioni:

- Quando avevo 7/10 anni (fine '60, inizio '70), il giorno dei defunti che si passava al cimitero con annessa visita parenti, faceva freddo, c'erano nebbioni che si tagliavano col coltello, indossavo scirpa di lana, berretto e guanti, con relativo paletot, si mangiavano caldarroste belle calde. Oggi, per trovare tutto ciò, devi aspettare i primi di dicembre, se ti va bene: tre anni fa, il freddo dicembrino non sapevo nemmeno dove stasse di casa; un'unica giornata ventosa di 2 gradi centigradi, poi 10/12 gradi costanti.
- Quando andavo alle elementari (si iniziava il primo di ottobre), la pioggia era quasi una costante, con tante foglie bagnate a tappezzare i marciapiedi e gli stivaletti di gomma che si immergevano nelle pozzanghere. Oggi le piogge autunnali le scovi col lanternino: non prima di dicembre (intendo quelle serie) e sono disastri: in un giorno viene giù il quantitativo di un mese.
- L'estate non si sa quando inizia e nemmeno quando finisce. Ci sono primavere improvvise caldissime e "settembri" che, anzichè essere un'anticamera graduale dell'autunno, scoppiettano ancora a 40°!

In virtù di ciò, non sarà forse un cambiamento climatico decisivo come una nuova era geologica, ma è un fenomeno che perlomeno dura ormai da più di 10/15 anni. L'uomo ci ha messo del suo (vedi cementificazione e inquinamento) ed il periodo preso in considerazione è nulla di fronte alle centinaia e migliaia d'anni, però resta un dato di fatto che il clima, oggi, presenta una preoccupante "anomalia"