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La colonna sonora e la visita... guidata
Ovviamente abbiamo ascoltato musica, prevalentemente "disco", questa volta (per la gioia di Clopat [SM=x520505] ), oltre che alla già citata "Dentro" di Beba Loncar, che lascio commentare a Tidus [SM=x520487]
La visita culturale con Tidus si è limitata al Lung'Adige, con annessa storia del Dos Trento e canto alpino di "Paganella" [SM=x520518]
Quindi, da ponte San Lorenzo fino alla badia di San Lorenzo, recentemente ristrutturata. Il frate all'interno (anche se era passata l'ora di chiusura) è stato ospitale come nella migliore tradizione.
Subito dopo Tidus è partito e noi siamo ritornati sulle orme lasciate due anni fa, per ammirare tutto quello che nel frattempo è stato restaurato.
Partenza quindi per la Basilica di Santa Maria Maggiore (sede del concilio di Trento); attraverso piazza Bellesini eccoci in Via Verdi per ammirare il palazzo sede dell'Università di Sociologia (Curcio, BR ed affini); di lì da Piazza d'Arogno in via Garibaldi e quindi in Piazza Duomo, che vale sempre la pena di essere visitata.
Attraverso la splendida via Bellenzani visita esterna dei Palazzi Thun, Colico e Galasso. Quindi la storia del tipo che si è venduto l'anima al diavolo ed è riuscito a farla franca ed eccoci così in via Manci, una tra le più eleganti strade della città.
"Il Cantone", via San Pietro e l'unico esempio di gotico della città, la chiesa di San Pietro, davvero notevole dopo il restauro.
Attraverso la "tirolese" via San Marco, eccoci davanto al Castello del Buon Consiglio, ma la mostra era già chiusa.
Allora ecco il Palazzo Saracini, restaurato da poco, che troneggia di fronte alla Torre Verde.
Ritorno alla macchina attraverso il Palazzo della Regione, che ospita una interessante mostra di dipinti lignei di fine Ottocento, il Palazzo della Provincia Autonoma e quindi da Gianni, che fa uno tra i gelati migliori della città.
Attraversato il ponte di San Giorgio, abbiamo salutato gli amici che tornavano a casa, non senza strappare la promessa di una visita autunnale, stavolta per vederla davvero la mostra egizia.

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Se la Fabbrica Italiana Automobili Torino si chiama FIAT,
perché la Federazione Italiana Consorzi Agrari si chiama Federconsorzi?