00 11/01/2005 19:23
Re:

Scritto da: clopat 11/01/2005 19.12
Sei anni fa,come oggi,ci lasciava il piu' grande cantautore italiano di tutti i tempi.Fu un'autentica doccia fredda apprendere della morte di Fabrizio De Andre' dalle pagine del televideo.L'estate di quell'anno lo avevano visto interrompere i suoi concerti ad Arenzano,per,come si disse allora,dei forti mal di schiena(anche per Augusto Daolio si minimizzo'per un concerto saltato),purtroppo,pochi mesi dopo, un male crudele ce lo porto' via.Qualche settimana fa,alla presentazione del disco di Mauro Pagani"2004:Creuza de ma",qualcuno rivolse al musicista bresciano, la domanda "Cosa ti manca piu' di Fabrizio?",Pagani disse il senso dell'umorismo e devo dargli atto,che,sfatando il mito dei genovesi molto introversi,Fabrizio,ai concerti,parlava e scherzava,faceva battute in genovese,era grande anche per questo.Un'altra cosa che ha detto Mauro Pagani(e che condivido in pieno)era che De Andre',nelle sue canzoni ti faceva il quadro della situazione,ma non dava mai giudizi,lasciava questo compito all'ascoltatore.Mi manca Fabrizio,aspettare l'uscita di un suo disco,metterlo sul piatto in religioso silenzio,era ormai diventato una consuetudine e mi manca ,soprattutto oggi,dove una voce come la sua(o quella di Pasolini,nella letteratura)erano un punto fermo contro le troppe banalita' del nostro tempo.



Non posso che condividere pienamente, caro Clò. Di Faber manca proprio "l'attesa" che riusciva a creare, più di altri. Manca la sua splendida voce, manca quel suo modo misurato e silenziosamente dirompente di raccontare le cose della vita.
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