00 13/10/2006 22:31
Regista e sceneggiatore. Dopo la laurea in chimica si dedica al giornalismo e da Parigi, dove si era trasferito, invia corrispondenze ai giornali italiani. Entra in contatto con l'ambiente cinematografico francese e diventa assistente per Yves Allegret e Joris Ivens. Tornato in Italia, fa amicizia con altri giovani appassionati di cinema come Giuliano Montaldo, che faceva l'attore, e Citto Maselli. Nel 1953 fa l'aiuto regista nel documentario a episodi "L'amore in città"di Antonioni, Fellini, Lizzani, Lattuada, Maselli, Risi e Zavattini e di "Le Infedeli" di Steno e Monicelli. Fra il 1953 e il 1955 dirige alcuni documentari e il suo primo lungometraggio è "La grande strada azzurra" del 1957, protagonista Yves Montand, , premiato al Festival di Karlovy Vary. Nel 1959 gira "Kapò", che viene candidato agli Oscar 1961 come miglior film straniero e che vale a Didi Perego il Nastro d'Argento come migliore attrice non protagonista. Nel 1965 gira il suo capolavoro, "La battaglia di Algeri", premiato con il Leone d'Oro a Venezia nel 1966 e con il Nastro d'Argento nel 1967. Segue nel 1969 "Queimada!", con Marlon Brando, "Ogro" del 1979, con il quale Pontecorvo vince il David di Donatello nel 1980. Nel 1992 viene nominato dal Consiglio Direttivo della Biennale di Venezia direttore della Mostra Internazionale Cinematografica, della quale dirige 4 edizioni, dal 1992 al 1995. La moglie è un critico musicale e il figlio Marco fa il direttore della fotografia mentre l'altro figlio si occupa di musica.



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Dea meravigliosamente luminosa
benedici noi con il tuo agognato sguardo,
Tu che facesti del giorno la notte &
(Mike Oldfield)
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Mikayla Dryadia ap Ruis