Das boot - di Wolfang Petersen - con Jürgen Prochnow, Klaus Wennemann, Herbert Gronemeyer

Das boot (1981)(U-boot 96)

Regia di
Wolfgang Petersen

Scritto da:
Lothar G. Buchheim (novel)
Wolfgang Petersen (writer)

Cast:
Jürgen Prochnow ... Capt.-Lt. Henrich Lehmann-Willenbrock - Der Alte
Herbert Grönemeyer ... Lt. Werner - Correspondent
Klaus Wennemann ... Chief Engineer Fritz Grade - Der Leitende-Der LI
Hubertus Bengsch ... 1st Lieutenant - Number One-1WO
Martin Semmelrogge ... 2nd Lieutenant - 2WO
Bernd Tauber ... Kriechbaum - Chief Quartermaster-Navigator
Erwin Leder ... Johann
Martin May ... Ullman
Heinz Hoenig ... Hinrich (as Heinz Hönig)
Uwe Ochsenknecht ... Chief Bosun
Claude-Oliver Rudolph ... Ario
Jan Fedder ... Pilgrim
Ralf Richter ... Frenssen (as Ralph Richter)
Joachim Bernhard ... Preacher
Oliver Stritzel ... Schwalle
Konrad Becker ... Bockstiegel
Lutz Schnell ... Dufte
Martin Hemme ... Brückenwilli
Rita Cadillac ... Monique
Otto Sander ... Phillip Thomsen
Günter Lamprecht ... Captain of the 'Weser'
Thomas Boxhammer
Roger Barth

Prodotto da:
Michael Bittins
Mark Damon
Ortwin Freyermuth
John W. Hyde
Edward R. Pressman
Günter Rohrbach
Edward Summer

Musiche originali di
Klaus Doldinger

Trama:
Nell'autunno del 1941 un sommergibile tedesco ha il porto di La Rochelle come base delle sue incursioni nell'Atlantico. Dopo alcuni mesi e diverse missioni pericolose i quarantatré componenti dell'equipaggio (tutti giovani dai diciassette ai ventitré anni con poche eccezioni) sono ridotti a un branco di larve allucinate. A La Rochelle saranno massacrati nel corso di un apocalittico attacco aereo britannico.

Commento:
In assoluto tra i più bei films, non solo di guerra, mai realizzati. Colonna sonora strepitosa, perfettamente adeguata, adrenalina alle stelle, storia appassionante, approfondimento psicologico dei personaggi, perfetta ambientazione scenica. La vita di bordo dell'equipaggio del sommergibile tedesco è perfettamente realizzata: tensioni e concentrazione, noiosa vita quotidiana di bordo e la spasmodica attesa del confronto col nemico; spazi angusti, claustrofobici, intrisi di sudore, carburante, grasso e aria malsana. E poi giù, adagiati sul fondo, nel buio più profondo, illuminati da una torcia d'emergenza, a pompare disperatamente acqua da un sommergibile che sembra scoppiare dalla tremenda pressione del mare. Tubature da sistemare, motori diesel da aggiustare, ossigeno ormai esaurito: un semplice succo d'uva per ritrovare le forze. E quindi sù, lentamente, col cuore gonfio di speranza ed angoscia, stretti attorno al capitano, a contare ogni metro rubato all'oceano, fino a quel boccaporto finalmente aperto che lascia entrare l'aria della vita.
Semplicemente grandioso, epico, umano.

Il trailer



L'incalzante "Heimkehr" di Klaus Doldinger