12/02/2005 23:18 |
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Ho incontrato un'ombra (1974) (TV)
Regia di
Daniele D'Anza
Scritto da:
Biagio Proietti
Da un soggetto di:
Gianni Amico
Mimmo Rafele
Enzo Ungari
Cast:
Giancarlo Zanetti: Philippe Dussart
Beba Loncar: Silvia Predal
Laura Belli: Catherine Jobert
Renato De Carmine: Commissario Vian
Mico Cundari: Kurt Wolf
Norma Jordan: Soledad
Simonetta Stefanelli: Gal Fabian
Bruno Catteneo: Jeanmarie Duclos
Maria Los: la madre di Silvia
Enry Hardt: il padre di Silvia
Corrado Gaipa: Buache
Musiche originali di
Romolo Grano
Sigle TV di
Berto Pisano (A blue shadow - Tema di Silvia)
Trama:
Un designer, Philippe Dussart, al suo rientro a casa dal lavoro ha la sensazione che qualcuno vi abiti durante la sua assenza. Col passare dei giorni la sensazione aumenta, finché non troverà in salotto il cadavere di un uomo. Qualcuno ha già chiamato la polizia, che è in arrivo. Dussart riesce ad occultare il cadavere e ad evitare il probabile arresto. Chi vuole tutto questo? Una donna dai capelli biondi che, nei giorni precedenti, aveva frequentato il morto proprio nella casa del designer? In realtà la bella Silvia Predal è soltanto vittima di uno tragica storia: suo padre è un ex nazista ricercato in Germania e subisce un ricatto non solo economico; alla fine, così com'era comparsa, la donna sparirà, lasciando al protagonista l'impressione di "aver incontrato un'ombra".
[Modificato da Tidus forever 13/02/2005 22.16]
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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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12/02/2005 23:29 |
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Il link dell'articolo: -------> www.vicolostretto.net/Ho%20incontrato%20un'ombra.htm
[Modificato da Tidus forever 20/06/2009 15:18]
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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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13/02/2005 08:56 |
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"A blue shadow", tema conduttore e sigla finale dello sceneggiato "Ho incontrato un'ombra", stazionò per ben 14 settimane al 1° posto nella Hit Parade di Luttazzi, riuscendo ad eguagliare il record in precedenza stabilito da "Pensieri e parole" di Lucio Battisti.
Un grosso successo di pubblico e di vendite.
Se la Fabbrica Italiana Automobili Torino si chiama FIAT,
perché la Federazione Italiana Consorzi Agrari si chiama Federconsorzi?
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13/02/2005 11:12 |
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13/02/2005 11:22 |
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Re: Re: La colonna sonora
Scritto da: Guapix 13/02/2005 11.12
Bellissimo pezzo peccato che non ricordi più nulla dello sceneggiato, tranne Giancarlo Zanetti e la mia concittadina Laura Belli
Oggi pomeriggio, con calma, darò una descrizione più articolata della trama, con tanto di parere critico. Qualcosa ti verrà in mente, vedrai.
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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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13/02/2005 20:57 |
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La mia recensione - parte prima Premessa
Ci sono sceneggiati che sono entrati prepotentemente nella memoria di chi li ha visti, come per esempio "Il segno del comando" e " A come Andromeda"; di questi si conoscono abbastanza bene le trame e le tematiche, anche a distanza di anni. Merito del regista, degli attori e delle azzeccate sceneggiature. Di altri, come per "Ho incontrato un'ombra" (e per certi versi anche "Gamma", del quale parlerò prossimamente) si ricordano pochi e significativi frammenti, come la sigla, i protagonisti, qualche "flash fotografico" e poco o nulla riguardo la storia: perchè? Il motivo principale è da imputare alle loro sporadiche e poco pubblicizzate repliche, per lo più in tardissima serata ed assolutamente inaffidabili per quanto riguarda gli orari; videoregistrare diventa un'impresa impossibile e l'unico sistema efficiente consiste nel rimanere svegli, davanti al video, a volte fino all'alba. Non basta, comunque, questa motivazione per spiegare la loro sistematica scomparsa dalla TV: sceneggiati come "Odissea", "La freccia nera", "Sandokan" e così via, hanno trovato maggiore visibilità, anche in fasce pomeridiane, senza contare il fatto che sono stati riprosti in DVD dalla ElleU o, come per "Belfagor", dalla Yamato Video. Allora potrebbe essere soltanto un discorso di qualità, in quanto considerati "minori"? Probabilmente sì, anche se all'epoca il successo fu straordinario (almeno per quanto riguarda "Ho incontrato un'ombra"); oggi, dopo averlo rivisto dopo almeno 5 anni, non posso che riconfermare una certa delusione. Intendiamoci: tutti si ricordano della magnifica sigla "A blue shadow", della bellissima Beba Loncar e del suo fantomatico apparire/scomparire; ma al di là di questo, buio assoluto. Il bello è che non ha nemmeno una trama particolarmente articolata e quindi di difficile presa mnemonica: in qualche modo, quindi, dovremmo ricordare il tema principale della storia; invece nulla...Cosa può avere impedito, al nostro cervello di ragazzini, di assimilare il "cuore" della vicenda? A distanza di tanti anni, del "Segno del comando" mi ricordavo della maledizione della reincarnazione (tema principale); di "A come Andromeda" di questo essere biologico costruito su suggerimento da parte del calcolatore; di "Ho incontrato un'ombra" soltanto un disco che suona ed una donna che appare e scompare. Curioso, vero? Il realtà il motivo, almeno per me, è molto semplice; ma lo dirò nella terza parte di questa recensione.
[Modificato da Tidus forever 13/02/2005 22.27]
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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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13/02/2005 22:07 |
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La mia recensione - parte seconda Dopo questa dovuta premessa, entriamo nel cuore della vicenda.
La storia
Philippe Dussart, un designer e pubblicitario di successo, conduce una vita precisa e noiosa. Al suo rientro a casa, dal lavoro, scopre che qualcuno vi è entrato e non si è preoccupato di nascondere i segni della sua presenza: un disco suona (la splendida "A blue shadow") un accendino si trova nel tavolino del salotto, un bicchiere mezzo pieno di brandy fa bella mostra di sè...Ogni giorno, questa imbarazzante presenza è palpabile; decide, quindi, di munirsi di una piccola videocamera e di filmare l'intruso. La scelta è in parte azzeccata: troverà in salotto il cadavere di un uomo e qualcuno ha già chiamato la polizia, che è in arrivo. La voce, confermerà il commissario Vian, è quella di una donna. Dussart, istintivamente, riesce ad occultare il cadavere e ad evitare il probabile arresto; ma qui qualcosa nella storia non convince: perchè tocca con la mano l'oggetto che ha ucciso l'uomo in casa sua? Perchè occultare il cadavere, quando la scientifica lo avrebbe probabilmente scagionato? La risposta, teoricamente, dovrebbe trovarsi nell'articolo che ho pubblicato: il mistero, per un uomo solo ed annoiato, è un'attrazione alla quale è difficile sottrarsi.
Ma torniamo alla storia.
Lo sviluppo delle foto evidenziano l'uomo assassinato (dal cui cadavere aveva sottratto e nascosto i documenti) ed una donna bionda, non perfettamente delineata; la stessa donna che aveva visto, di sfuggita e di spalle, abbandonare la sua casa e salire su un'auto parcheggiata nei pressi della sua abitazione. Tramite i documenti dell'auto, si scopre che l'uomo assassinato è un certo Henry Craven e che era solito svolgere alcuni "lavoretti" per conto terzi. La ballerina di night Soledad era la sua ragazza ed è preoccupata della sua scomparsa. Nel frattempo, Philippe riesce a risalire alla bella e fantomatica bionda e, con la scusa di un tamponamento, a conoscerla. La si vede talvolta in compagnia di un uomo dai capelli bianchi (Kurt Wolf), e Philippe ne noterà il suo atteggiamento alquanto sospetto. La relazione tra Silvia e Philippe è contrastata dalle misteriose e spesso enigmatiche "scuse" con le quali la donna disdice normali appuntamenti; e tutto sembra ruotare attorno alla sua abitazione, tra una madre inspiegabilmente glaciale e diffidente e strani rumori che giungono dal piano superiore. Contemporaneamente, Catherine Jobert, evidentemente innamorata di Philippe, si dà da fare per scoprire qualcosa di più su Silvia e le sue ricerche la portano in Germania, in un paesino di montagna dove la bella donna era solita, da bambina, passare le vacanze. Cerca di ottenere informazioni, ma l'unica cosa che ottiene è un ostile silenzio. Philippe ottiene anche un'altra informazione: Henry Craven si rivolgeva al ricettatore e usuraio Buache per avere del contante. Henry Craven, infatti, ricattava Silvia, e si era fatto donare una collana preziosa. Questo Buache è un uomo "finito", seduto su una carozzella, e, a causa della puntura di una zanzara nel sudamerica, ha il sangue infetto, marcio; soltanto il costante calore insopportabile può permettergli di sopravvivere. Farà una brutta fine: Kurt Wolf, il vero ricattatore della storia, lo ucciderà aprendo le finestre del suo appartamento (N.B: questo personaggio, Buache, mi è sempre rimasto impresso nella memoria, ma non ricordavo in quale sceneggiato).
Philippe, su consiglio di Catherine, decide di invitare Silvia nel suo appartamento in modo da verificarne la reazione; ed è lì che avrà definitiva conferma dei suoi sospetti: è lei la donna che ha ucciso Henry Craven. Ma perchè? Silvia subiva un ricatto, non solo economico, e per difendersi da Craven (un intermediario di Kurt Wolf) lo uccide; il rimorso e lo chock la spingono a telefonare alla Polizia. Ora abbiamo il quadro completo della situazione: Kurt Wolf è il vero delinquente; ma su cosa si basa il suo ricatto?
A dare questa risposta ci pensa Catherine che si rivolge ad un amico giornalista: egli segue da tempo le vicende di ex nazisti che in Germania hanno fondato, nel dopoguerra, un partito, fomentando più o meno velatamente violenza ed attentati. Uno di loro partì in aereo, dopo che si scoprì essere un criminale nazista, ma un'esplosione nel cielo decretò la sua morte e quella del pilota. Catherine riconosce in una pagina di cronaca il volto di Kurt Wolf, il pilota morto nell'incidente; è a qeusto punto che si presume che anche l'altro passeggero, quello più importante, è probabilmente ancora in vita e a piede libero. Catherine rivela tutto al commissario Vian, il quale è propenso a pubblicizzare la cosa per spaventare chi si nasconde e far loro compiere un passo falso. Philippe, intrufolatosi di nascosto nella casa di Silvia, scopre la vera identità dell'uomo che vive segretamente in casa: è un ex nazista ed è il padre della bella ragazza.
Kurt Wolf, nel frattempo, anche lui ex nazista, è ucciso dai suoi antichi commilitoni, avvertiti dalla impaurita Silvia; la sua fine era scontata, in quanto minacciava di rivelare tutto alla stampa, per lucro, se Silvia non avesse pagato. La sua famiglia aveva molto denaro, ma dopo Kurt qualche altro ricattatore sarebbe spuntato fuori nuovamente.
Con Silvia, Philippe passerà una notte d'amore; questo non le impedirà di partire improvvisamente con la sua famiglia, braccata dalla Polizia.
Una folata di vento, nella casa ormai abbandonata, spazzerà via la polvere ed i giornali sparsi nel pavimento.
A risentirci per la terza e ultima parte, riguardante il commento finale.
[Modificato da Tidus forever 13/02/2005 22.22]
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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
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14/02/2005 10:27 |
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La mia recensione - parte terza Commento
"Ho incontrato un'ombra" si può definire uno sceneggiato riuscito a metà. Le atmosfere del giallo e del mistero, necessarie per far decollare l'attenzione dello spettatore, si mescolano troppo ed insistentemente con la caratterizzazione dei personaggi principali, Philippe e Silvia, appesantendo notevolmente la fluidità della storia. A questo si aggiunga uno Zanetti troppo compassato nella recitazione, con espressioni facciali pressochè uguali per tutto lo sceneggiato; lo dimostra, infatti, il suo tipico atteggiamento riflessivo, costituito dalla classica e perenne sigaretta accesa, quasi a voler concentrarsi, da perfetto frustrato, su un problema che non dovrebbe direttamente riguardarlo. Infatti, perchè appassionarsi per un estraneo che entra in casa? Perchè complicarsi la vita? Qualunque persona di buon senso ricorrerebbe sin da subito alla Polizia. E' una donna misteriosa? Con tutto il rispetto, chissenefrega! Invece si incaponisce: la sua vita è monotona ed il mistero gli trasmette sensazioni mai provate prima; peccato che si ritrovi con un cadavere in casa! Che fa, allora? Lo occulta e tanti saluti! Cosa volete che sia! Il commissario Vian fa rima con "fiol d'on can" e quindi che si arrangi. L'avventura è sua, la donna è bella e quindi contento lui contenti tutti. Soprattutto quando si cimenta in duetti esistenziali con la Loncar, è in quei momenti che il racconto diventa particolarmente lento, risultando un "mattone" là dove dovrebbe costantemente mantenere alto il pathos. Si arrivi, quindi, alla conclusione con un finale che di per sè non lascia l'amaro in bocca, ma scivola via senza lasciare il segno: tutto, infatti, ruota intorno al rapporto Philippe/Silvia/Catherine e ci si rende conto che è davvero difficile, per un ragazzino che lo vide all'epoca, ricordarsi di una storia infarcita di dialoghi esistenziali, di sentimenti più o meno espressi, di sospiri: probabilmente ne avrò interrotto la visione dopo la seconda puntata. Purtroppo, dopo tanti anni, le cose non sono poi così cambiate: oggi, grandicello, apprezzo anche gli psicodrammi ed i films sentimentali; questo sceneggiato, però, rivisto con gli occhi dell'adulto, ne conferma la pallosità, essendo forzatamente troppo, troppo, troppo lento. Pensate che le belle frasi riportate nell'articolo sono state estrapolate dalle puntate e sono riuscito ad apprezzarle solo leggendole: ottime per un libro, nefaste per una visione in TV, specie se ci si prefigge di fare un giallo e catturare l'attenzione dello spettatore.
Resta, però, la grandezza della colonna sonora la quale conferisce allo sceneggiato più di quanto meriti.
[Modificato da Tidus forever 14/02/2005 10.39]
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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
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14/02/2005 19:15 |
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| | | OFFLINE | | Post: 2.354 | Registrato il: 11/08/2004 | Città: GENOVA | Età: 66 | Sesso: Maschile | Guardiano del faro | | Sante Gaiardoni | |
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Confermo cio' che scrive Tidus,lo sceneggiato e' piuttosto noioso e senza tantissimi colpi di scena,si basa essenzialmente sulla figura di Silvia,che appare e scompare,con un grande alone di mistero(e spesso lasciando il disco"A blue shadow"ancora sul piatto).I gialli tratti da Francis Durbridge o quelli di Casacci e Ciambricco(Tenente Sheridan)avevano piu' colpi di scena e azzeccare il colpevole era una sorta di sfida.Nonostante tutto resta il rimpianto,anche questo che non e' il miglior sceneggiato farebbe la sua degna figura nel palinsesto attuale.
"Aspettero'ancora qualche anno per sentirmi dire:sei grande!" |
14/02/2005 19:17 |
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| | | OFFLINE | | Post: 2.354 | Registrato il: 11/08/2004 | Città: GENOVA | Età: 66 | Sesso: Maschile | Guardiano del faro | | Sante Gaiardoni | |
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Ah dimenticavo,complimenti Tid,i tuoi articoli sono sempre ottimi
"Aspettero'ancora qualche anno per sentirmi dire:sei grande!" |
14/02/2005 20:04 |
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| | | OFFLINE | Post: 9.705 | Registrato il: 08/08/2004 | Città: VICENZA | Età: 60 | Sesso: Maschile | Guardiano del faro | | Mavaffffffff!! | |
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Scritto da: clopat 14/02/2005 19.17
Ah dimenticavo,complimenti Tid,i tuoi articoli sono sempre ottimi
Grazie Clopat Concordo con quanto hai detto: non è un capolavoro, ma fa la sua degna figura ancora oggi.
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15/02/2005 09:46 |
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| | | OFFLINE | Post: 3.444 | Registrato il: 08/08/2004 | Città: CASTEL MAGGIORE | Età: 64 | Sesso: Femminile | Guardiano del faro | | Hau dippe profonne ior ammore | |
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Pur non ricordandomi una cippola dello sceneggiato, vedendo il trailer mi sono ricordata subito di Buache, Giancarlo Zanetti e Laura Belli li ricordavo benissimo, invece beba Loncar l'avevo completamente rimossa. Vedendo gli spezzoni del trailer, trovo Ho incontrato un'ombra troppo cupo, lento e un pò noioso ecco perchè mi sono dimenticata tutto.
Credo anche io che l'unica cosa da ricordare è la colonna sonora. |
15/02/2005 17:30 |
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| | | OFFLINE | | Post: 2.725 | Registrato il: 08/08/2004 | Città: TRENTO | Età: 65 | Sesso: Maschile | Guardiano del faro | | Martino Mio | |
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L'ho rivisto di recente perché lo avevo registrato da RaiTre qualche tempo fa.
Nonostante ciò non ricordo un granché e le cose possono essere due: davvero non è uno sceneggiato all'altezza di "Lungo il fiume e sull'acqua", tanto per citarne uno tratto dai romanzi di Durbridge come diceva Clopat, oppure sto diventando rimbambito e non mi ricordo più nulla
All'epoca comprai la cassetta (si chiamavano StereoSette, ve lo ricordate?) che - al di là di "A blue shadow" - non conteneva brani particolarmente memorabili pure quella
Se la Fabbrica Italiana Automobili Torino si chiama FIAT,
perché la Federazione Italiana Consorzi Agrari si chiama Federconsorzi?
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15/02/2005 17:50 |
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| | | OFFLINE | Post: 9.705 | Registrato il: 08/08/2004 | Città: VICENZA | Età: 60 | Sesso: Maschile | Guardiano del faro | | Mavaffffffff!! | |
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Questo sceneggiato ha un pregio: siamo nel 1974, in pieni anni '70, e riusciamo comodamente a cogliere moda, arredamento, automobili ecc.. di quel periodo. Un documento storico, forse il più rappresentativo dell'epoca: sembra un mondo al di fuori del tempo, eppure sono passati solo trent'anni.
[Modificato da Tidus forever 15/02/2005 17.51]
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20/06/2009 15:09 |
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| | | OFFLINE | Post: 9.705 | Registrato il: 08/08/2004 | Città: VICENZA | Età: 60 | Sesso: Maschile | Guardiano del faro | | Mavaffffffff!! | |
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Copertina DVD Fabbri Editori
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26/06/2009 13:03 |
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| | | OFFLINE | | Post: 869 | Registrato il: 03/10/2004 | Sesso: Maschile | Naufrago | | Nanu nanu | |
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Finora ho visto le prime due puntate e, se devo dire la verità, non mi sembra così brutto. Ho trovato invece molto interessanti, appassionanti, le indagini di Philippe e la ricerca di Silvia.
Ovviamente bella la musica, che ti ripiomba in piena atmosfera anni settanta, e bellissima Beba Loncar. Attrice cui probabilmente, giudizio puramente estetico e non alta considerazione della bravura, lo spettacolo italiano non ha reso per quanto valeva. [Modificato da domiix 26/06/2009 14:34] |
26/06/2009 13:28 |
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domiix, 26/06/2009 13.03:
Finora ho visto le prime due puntate e, se devo dire la verità, non mi sembra così brutto.
Lo sceneggiato in sè non è brutto, ma è lentissimo, al limite del mattone. I dialoghi, però, sono molto belli, introspettivi: come scrissi più di quattro anni fa, "pensate che le belle frasi riportate nell'articolo sono state estrapolate dalle puntate e sono riuscito ad apprezzarle solo leggendole: ottime per un libro, nefaste per una visione in TV, specie se ci si prefigge di fare un giallo e catturare l'attenzione dello spettatore".
Attendo l'uscita del secondo DVD per rivederlo nuovamente a distanza di tempo.
La musica, inutile ricordarlo, è stratosferica. E siccome sono particolarmente ispirato, mi frulla in testa un certo articolo da pubblicare. Per adesso, nessuna anticipazione
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26/06/2009 13:31 |
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domiix, 26/06/2009 13.03:
...e bellissima Beba Loncar.
Straordinariamente sensuale e femminile. Sì, è bellissima!
[Modificato da Tidus forever 26/06/2009 13:31]
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28/06/2009 18:34 |
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| | | OFFLINE | | Post: 2.725 | Registrato il: 08/08/2004 | Città: TRENTO | Età: 65 | Sesso: Maschile | Guardiano del faro | | Martino Mio | |
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Anche lei, come tante altre attrici, a metà anni Settanta incise un disco. Una canzone dal titolo "Dentro", dove lei recitava su una musica languida, definirlo cantare mi sembra parecchio azzardato.
La ricordate? Era quella che cominciava con "quando ti ho visto tu mi hai vista" e terminava con "e mi sentivo sempre più donna... ebbene sì, sempre più puttana".
L'anno esatto lo controllo quando ho tempo, ma mi pare il 1976.
Il retro era lo stesso brano in versione strumentale.
A sentirla ora è piuttosto comica, ma all'epoca funzionò abbastanza, soprattutto per via delle radio libere che la trasmettevano in continuazione.
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28/06/2009 21:12 |
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| | | OFFLINE | | Post: 869 | Registrato il: 03/10/2004 | Sesso: Maschile | Naufrago | | Nanu nanu | |
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Per voler restare nel tema, penso che non ci sia un'attrice che meglio rappresenta gli anni settanta come Laura Belli. L'unico contraltare possibile lo vedo, ma in misura molto minore, in Stefania Casini. Un'attrice non bellissima, la Belli, una ragazza qualunque che avrebbe ben potuto essere la figlia dei tuoi vicini di casa. A ben vedere non aveva la "fisicità" di una Beba Loncar o (per menzionare un cult dei seventies) di una Dagmar Lassander. Però nell'immaginario di quanti erano giovani e crescevano in quel periodo una certa qual bellezza l'aveva.
Era anche sposata con Claudio Lippi, il quale alla stampa dell'epoca dichiarava: "Se non sposo Laura, non sposerò nessun'altra". Mi ha fatto piacere rivederla qualche mese fa che parlava alla folla nella serata anti-Berlusconi di Piazza Navona con Di Pietro e Sabina Guzzanti... [Modificato da domiix 28/06/2009 21:13] |
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