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Ho incontrato un'ombra - di Daniele D'Anza - con Giancarlo Zanetti, Beba Loncar, Laura Belli

Ultimo Aggiornamento: 30/12/2014 22:54
13/02/2005 22:07
 
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Guardiano del faro

Mavaffffffff!!
La mia recensione - parte seconda
Dopo questa dovuta premessa, entriamo nel cuore della vicenda.

La storia
Philippe Dussart, un designer e pubblicitario di successo, conduce una vita precisa e noiosa. Al suo rientro a casa, dal lavoro, scopre che qualcuno vi è entrato e non si è preoccupato di nascondere i segni della sua presenza: un disco suona (la splendida "A blue shadow") un accendino si trova nel tavolino del salotto, un bicchiere mezzo pieno di brandy fa bella mostra di sè...Ogni giorno, questa imbarazzante presenza è palpabile; decide, quindi, di munirsi di una piccola videocamera e di filmare l'intruso. La scelta è in parte azzeccata: troverà in salotto il cadavere di un uomo e qualcuno ha già chiamato la polizia, che è in arrivo. La voce, confermerà il commissario Vian, è quella di una donna. Dussart, istintivamente, riesce ad occultare il cadavere e ad evitare il probabile arresto; ma qui qualcosa nella storia non convince: perchè tocca con la mano l'oggetto che ha ucciso l'uomo in casa sua? Perchè occultare il cadavere, quando la scientifica lo avrebbe probabilmente scagionato? La risposta, teoricamente, dovrebbe trovarsi nell'articolo che ho pubblicato: il mistero, per un uomo solo ed annoiato, è un'attrazione alla quale è difficile sottrarsi.
Ma torniamo alla storia.
Lo sviluppo delle foto evidenziano l'uomo assassinato (dal cui cadavere aveva sottratto e nascosto i documenti) ed una donna bionda, non perfettamente delineata; la stessa donna che aveva visto, di sfuggita e di spalle, abbandonare la sua casa e salire su un'auto parcheggiata nei pressi della sua abitazione. Tramite i documenti dell'auto, si scopre che l'uomo assassinato è un certo Henry Craven e che era solito svolgere alcuni "lavoretti" per conto terzi. La ballerina di night Soledad era la sua ragazza ed è preoccupata della sua scomparsa. Nel frattempo, Philippe riesce a risalire alla bella e fantomatica bionda e, con la scusa di un tamponamento, a conoscerla. La si vede talvolta in compagnia di un uomo dai capelli bianchi (Kurt Wolf), e Philippe ne noterà il suo atteggiamento alquanto sospetto. La relazione tra Silvia e Philippe è contrastata dalle misteriose e spesso enigmatiche "scuse" con le quali la donna disdice normali appuntamenti; e tutto sembra ruotare attorno alla sua abitazione, tra una madre inspiegabilmente glaciale e diffidente e strani rumori che giungono dal piano superiore. Contemporaneamente, Catherine Jobert, evidentemente innamorata di Philippe, si dà da fare per scoprire qualcosa di più su Silvia e le sue ricerche la portano in Germania, in un paesino di montagna dove la bella donna era solita, da bambina, passare le vacanze. Cerca di ottenere informazioni, ma l'unica cosa che ottiene è un ostile silenzio. Philippe ottiene anche un'altra informazione: Henry Craven si rivolgeva al ricettatore e usuraio Buache per avere del contante. Henry Craven, infatti, ricattava Silvia, e si era fatto donare una collana preziosa. Questo Buache è un uomo "finito", seduto su una carozzella, e, a causa della puntura di una zanzara nel sudamerica, ha il sangue infetto, marcio; soltanto il costante calore insopportabile può permettergli di sopravvivere. Farà una brutta fine: Kurt Wolf, il vero ricattatore della storia, lo ucciderà aprendo le finestre del suo appartamento (N.B: questo personaggio, Buache, mi è sempre rimasto impresso nella memoria, ma non ricordavo in quale sceneggiato).
Philippe, su consiglio di Catherine, decide di invitare Silvia nel suo appartamento in modo da verificarne la reazione; ed è lì che avrà definitiva conferma dei suoi sospetti: è lei la donna che ha ucciso Henry Craven. Ma perchè? Silvia subiva un ricatto, non solo economico, e per difendersi da Craven (un intermediario di Kurt Wolf) lo uccide; il rimorso e lo chock la spingono a telefonare alla Polizia. Ora abbiamo il quadro completo della situazione: Kurt Wolf è il vero delinquente; ma su cosa si basa il suo ricatto?
A dare questa risposta ci pensa Catherine che si rivolge ad un amico giornalista: egli segue da tempo le vicende di ex nazisti che in Germania hanno fondato, nel dopoguerra, un partito, fomentando più o meno velatamente violenza ed attentati. Uno di loro partì in aereo, dopo che si scoprì essere un criminale nazista, ma un'esplosione nel cielo decretò la sua morte e quella del pilota. Catherine riconosce in una pagina di cronaca il volto di Kurt Wolf, il pilota morto nell'incidente; è a qeusto punto che si presume che anche l'altro passeggero, quello più importante, è probabilmente ancora in vita e a piede libero. Catherine rivela tutto al commissario Vian, il quale è propenso a pubblicizzare la cosa per spaventare chi si nasconde e far loro compiere un passo falso. Philippe, intrufolatosi di nascosto nella casa di Silvia, scopre la vera identità dell'uomo che vive segretamente in casa: è un ex nazista ed è il padre della bella ragazza.
Kurt Wolf, nel frattempo, anche lui ex nazista, è ucciso dai suoi antichi commilitoni, avvertiti dalla impaurita Silvia; la sua fine era scontata, in quanto minacciava di rivelare tutto alla stampa, per lucro, se Silvia non avesse pagato. La sua famiglia aveva molto denaro, ma dopo Kurt qualche altro ricattatore sarebbe spuntato fuori nuovamente.
Con Silvia, Philippe passerà una notte d'amore; questo non le impedirà di partire improvvisamente con la sua famiglia, braccata dalla Polizia.
Una folata di vento, nella casa ormai abbandonata, spazzerà via la polvere ed i giornali sparsi nel pavimento.

A risentirci per la terza e ultima parte, riguardante il commento finale.

[SM=x520499]

[Modificato da Tidus forever 13/02/2005 22.22]



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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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