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Giorgio Gaber

Ultimo Aggiornamento: 25/07/2005 18:50
20/07/2005 05:55
 
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Anni fa ( era il 79) andai a teatro a vedere "Polli di allevamento" di Giorgio Gaber. Fino ad allora di lui avevo solo sentito alcune canzoni che pero', a causa della loro profonda diversita', non mi avevano permesso di formarmi un 'immagine esatta di lui. Infatti da una parte ricordavo alcune sue apparizioni televisive cantando canzoni orecchiebili che definirei dall'aria un po' "sbarazzina" come torpedo blu, trani a go go ( che non essendo milanese ho impiegato diversi anni per capire cosa fossero i "trani"). Poi con un salto di tempo e di situazione l'avevo riascoltato nei mangianastri degli amici grandi e "impegnati" con canzoni come "i borghesi", "La liberta'" ecc.
Per cui ero molto curioso quando entrai a teatro quella sera ma lo ero ancora di piu' quando ne uscii, volevo assolutamente conosere meglio questo personaggio che per due ore, da solo su un palco mi aveva fatto divertire, incantare, indignare, commuovere. La sera stessa comprai la cassetta (che mi sono portato qua') e nei giorni successivi detti la caccia agli altri spettacoli passati: "Anche per oggi non si vola", "liberta' obbligatoria", "Far finta di essere sani", " il signor G", "Dialogo fra un impegnato e un non so" ecc. e cosi' scoprii non un cantante, ma un vero e proprio mondo, ovverosia il mondo che io stesso vivevo raccontato con ironia, rabbia, a volte tristezza ma sempre in modo libero e soprattutto diverso dalla rappresentazione che fino ad allora avevo avuto davanti agli occhi.
Oltre ad apprezzarne e spesso condivirne i divertenti monologhi, scoprii anche la dolcezza di certe sue canzoni quali "E' sabato" "Quando e' moda e' moda" " Vola, Vola" ( il cui testo ho appena postato nella cartella poesie, "eppure sembra un uomo" e molte molte altre.
Oddio mi accorgo che sto diventando eccessivamente prolisso per cui la finisco qui' ponendo la fatidica domanda:
Che ne pensate di lui?
20/07/2005 21:58
 
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Re:

Scritto da: ugo.p 20/07/2005 5.55
Che ne pensate di lui?



Tutto il bene possibile [SM=x520485]
25/07/2005 18:30
 
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Mavaffffffff!!
Giorgio Gaber l'ho riscoperto non molto tempo fa, quando ne parlavo con gli amici ben più addentro al suo lavoro di artista e cantante. Sapevo che teatralmente era un fenomeno, capace di fare riflettere, sorridere ed anche commuovere: ho visto diversi specials in TV che ne hanno ripercorso la carriera attraverso gli spettacoli itineranti, sempre pieni di persone accorse a sentire una parola, un'idea, un lampo graffiante, soprattutto qualcosa che accomuna tutte le persone, il binomio cervello/cuore, molto spesso calpestato oggigiorno e messo da parte. Rivederlo è sempre un'emozione forte e ci si rende conto che alla fine del suo show si è più ricchi dentro, pur attraverso amare e tristi verità o semplicemente la pura e cristallina semplicità. Credo sia stato l'unico grande cantante italiano capace di trasmettere forti emozioni anche con l'ironia, il sorriso a volte un pò triste, la risata più genuina, la frecciata sociopolitica: dentro tutto ciò, belle canzoni, molto diverse dal classico repertorio melodico, fatto di rime amore/cuore; e si resta lì, incantati, mentre un occhio di bue illumina un palco semioscuro, trascinati dal suo immenso talento, fatto di pensiero ma anche di un grande cuore.

Dedicato a tutti gli amici di VS: Quando sarò capace d'amare

Quando sarò capace d'amare
probabilmente non avrò bisogno
di assassinare in segreto mio padre
né di far l'amore con mia madre in sogno.

Quando sarò capace d'amare
con la mia donna non avrò nemmeno
la prepotenza e la fragilità
di un uomo bambino.

Quando sarò capace d'amare
vorrò una donna che ci sia davvero
che non affolli la mia esistenza
ma non mi stia lontana neanche col pensiero.

Vorrò una donna che se io accarezzo
una poltrona, un libro o una rosa
lei avrebbe voglia di essere solo
quella cosa.

Quando sarò capace d'amare
vorrò una donna che non cambi mai
ma dalle grandi alle piccole cose
tutto avrà un senso perché esiste lei.

Potrò guardare dentro al suo cuore
e avvicinarmi al suo mistero
non come quando io ragiono
ma come quando respiro.

Quando sarò capace d'amare
farò l'amore come mi viene
senza la smania di dimostrare
senza chiedere mai se siamo stati bene.

E nel silenzio delle notti
con gli occhi stanchi e l'animo gioioso
percepire che anche il sonno è vita
e non riposo.

Quando sarò capace d'amare
mi piacerebbe un amore
che non avesse alcun appuntamento
col dovere

un amore senza sensi di colpa
senza alcun rimorso
egoista e naturale come un fiume
che fa il suo corso.

Senza cattive o buone azioni
senza altre strane deviazioni
che se anche il fiume le potesse avere
andrebbe sempre al mare.

Così vorrei amare.


[SM=x520499]


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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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25/07/2005 18:44
 
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Talebano
Che dire di Giorgio Gaber? Lui è stato un grandissimo animale da palcoscenico capace davvero di calamitare l'attenzione delle persone qualunque esse fossero. Aveva un pubblico trasversale fatto di donne impellicciate e di giovani rivoluzionari perchè era capace di dire le cose come stavano senza aver l'aria di essere di parte.
Molti lo consideravano un qualunquista perchè era sempre pronto a satireggiare su tutto e tutti, senza distinzione, invece era un uomo libero che usava il pensiero perchè forse ci è rimasto solo questo di realmente personale ed inviolabile. Quando scrisse "io se fossi dio" ebbe il coraggio di nominare Aldo Moro come responsabile, "...insieme a tutta la democrazia cristiana di trent'anni di cancrena italiana"..solo che lo disse quando il ricordo dell'uccisione di Moro era ancora ben fresco in tutte le menti degli italiani e non prima nè dopo, eppure nessuno si scagliò contro di lui...
Nei suoi spettacoli amava dissertare profondamente su cose semplici, su fatti di tutti i giorni come appunto un libero pensatore che usa il cervello non solo per se stesso ma anche per gli altri.
Quando era in scena un suo lavoro il teatro era sempre gremito all'inverosimile. Bisognava far la fila la notte precedente per avere un numero che il giorno dopo ti desse diritto a prendere un biglietto per un suo spettacolo, e giuro che ogni volta mi riscoprivo a maledire il destino per tanto "menaggio" e a fare comunque la fila.
Oggi mi manca non dover fare più la fila e comunque maledico sempre il destino che ci ha privato di una persona simile, assolutamente particolare, sicuramente trasversale e di un'umanità irraggiungibile.[SM=x520499]

Ci restano su vinile o su cd tutti i suoi spettacoli che ascoltati ancora oggi ci fanno sorridere, riflettere ed indignarci.
Tutto con grandissima semplicità, dono di pochissimi eletti.


************************

"Poi succede che all'improvviso, guardandoti allo specchio, dirai di chi è quel viso?
Non è il mio, non c'è un sorriso.
Il tempo dei segreti, dei sogni e dell'oblio non è più il mio..."
(Aldo Tagliapietra)
************************
25/07/2005 18:46
 
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Ci restano su vinile o su cd tutti i suoi spettacoli che ascoltati ancora oggi ci fanno sorridere, riflettere ed indignarci.
Tutto con grandissima semplicità, dono di pochissimi eletti.

Quoto la frase di Pholas per dire che qualcosa, molto poco, possiedo anch'io e mi fa un piacere ascoltarlo.
Sempre attuale.


"Solo una vita vissuta per gli altri è una vita degna di essere vissuta" (Albert Einstein)
25/07/2005 18:50
 
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Mavaffffffff!!
Bell'intervento, Mauro. Ci metto il testo di quella canzone che hai citato:

Io se fossi Dio

Io se fossi Dio
e io potrei anche esserlo
sennò non vedo chi.
Io se fossi Dio
non mi farei fregare dai modi furbetti della gente
non sarei mica un dilettante
sarei sempre presente.
Sarei davvero in ogni luogo a spiare
o meglio ancora a criticare
appunto cosa fa la gente.
Per esempio il piccolo borghese
com’è noioso
non commette mai peccati grossi
non è mai intensamente peccaminoso.
Del resto, poverino, è troppo misero e meschino
e pur sapendo che Dio è più esatto di una Sveda
lui pensa che l’errore piccolino
non lo conti o non lo veda.
Per questo
io se fossi Dio
preferirei il secolo passato
se fossi Dio
rimpiangerei il furore antico
dove si odiava e poi si amava
e si ammazzava il nemico.
Ma io non sono ancora
nel regno dei cieli
sono troppo invischiato
nei vostri sfaceli.
Io se fossi Dio
non sarei così coglione
a credere solo ai palpiti del cuore
o solo agli alambicchi della ragione.
Io se fossi Dio
sarei sicuramente molto intero e molto distaccato
come dovreste essere voi.
Io se fossi Dio
non sarei mica stato a risparmiare
avrei fatto un uomo migliore.
Sì, vabbe’, lo ammetto
non mi è venuto tanto bene
ed è per questo, per predicare il giusto
che io ogni tanto mando giù qualcuno
ma poi alla gente piace interpretare
e fa ancora più casino.
Io se fossi Dio
non avrei fatto gli errori di mio figlio
e sull’amore e sulla carità
mi sarei spiegato un po’ meglio.
Infatti non è mica normale che un comune mortale
per le cazzate tipo compassione e fame in India
c’ha tanto amore di riserva che neanche se lo sogna
che viene da dire
“Ma dopo come fa a essere così carogna?”
Io se fossi Dio
non sarei ridotto come voi
e se lo fossi io certo morirei per qualcosa di importante.
Purtroppo l’occasione di morire simpaticamente
non capita sempre
e anche l’avventuriero più spinto
muore dove gli può capitare e neanche tanto convinto.
Io se fossi Dio
farei quello che voglio
non sarei certo permissivo
bastonerei mio figlio
sarei severo e giusto
stramaledirei gli inglesi come mi fu chiesto
e se potessi
anche gli africanisti e l’Asia
e poi gli americani e i russi
bastonerei la militanza come la misticanza
e prenderei a schiaffi
i volteriani, i ladri
gli stupidi e i bigotti
perché Dio è violento!
E gli schiaffi di Dio
appiccicano al muro tutti.
Ma io non sono ancora
nel regno dei cieli
sono troppo invischiato
nei vostri sfaceli.
Finora abbiamo scherzato.
Ma va a finire che uno
prima o poi ci piglia gusto
e con la scusa di Dio tira fuori
tutto quello che gli sembra giusto.
E a te ragazza
che mi dici che non è vero
che il piccolo borghese è solo un po’ coglione
che quell’uomo è proprio un delinquente
un mascalzone, un porco in tutti i sensi, una canaglia
e che ha tentato pure di violentare sua figlia.
Io come Dio inventato
come Dio fittizio
prendo coraggio e sparo il mio giudizio e dico:
speriamo che a tuo padre gli sparino nel culo, cara figlia.
Così per i giornali diventa
un bravo padre di famiglia.
Io se fossi Dio
maledirei davvero i giornalisti
e specialmente tutti
che certamente non sono brave persone
e dove cogli, cogli sempre bene.
Compagni giornalisti avete troppa sete
e non sapete approfittare delle libertà che avete
avete ancora la libertà di pensare
ma quello non lo fate
e in cambio pretendete la libertà di scrivere
e di fotografare.
Immagini geniali e interessanti
di presidenti solidali e di mamme piangenti.
E in questa Italia piena di sgomento
come siete coraggiosi, voi che vi buttate
senza tremare un momento.
Cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti
e si direbbe proprio compiaciuti.
Voi vi buttate sul disastro umano
col gusto della lacrima in primo piano.
Sì, vabbe’, lo ammetto
la scomparsa dei fogli e della stampa
sarebbe forse una follia
ma io se fossi Dio
di fronte a tanta deficienza
non avrei certo la superstizione della democrazia.
Ma io non sono ancora
del regno dei cieli
sono troppo invischiato
nei vostri sfaceli.
Io se fossi Dio
naturalmente io chiuderei la bocca a tanta gente
nel regno dei cieli non vorrei ministri
né gente di partito tra le palle
perché la politica è schifosa e fa male alla pelle.
E tutti quelli che fanno questo gioco
che poi è un gioco di forza ributtante e contagioso
come la lebbra e il tifo
e tutti quelli che fanno questo gioco
c’hanno certe facce che a vederle fanno schifo
che sian untuosi democristiani
o grigi compagni del Pci.
Son nati proprio brutti
o perlomeno tutti finiscono così.
Io se fossi Dio
dall’alto del mio trono
vedrei che la politica è un mestiere come un altro
e vorrei dire, mi pare Platone
che il politico è sempre meno filosofo
e sempre più coglione.
È un uomo a tutto tondo
che senza mai guardarci dentro scivola sul mondo
che scivola sulle parole
anche quando non sembra o non lo vuole.
Compagno radicale
la parola compagno non so chi te l’ha data
ma in fondo ti sta bene
tanto ormai è squalificata
compagno radicale
cavalcatore di ogni tigre, uomo furbino
ti muovi proprio bene in questo gran casino
e mentre da una parte si spara un po’ a casaccio
dall’altra si riempiono le galere
di gente che non c’entra un cazzo.
Compagno radicale
tu occupati pure di diritti civili
e di idiozia che fa democrazia
e preparaci pure un altro referendum
questa volta per sapere
dov’è che i cani devono pisciare.
Compagni socialisti
ma sì, anche voi insinuanti, astuti e tondi
compagni socialisti
con le vostre spensierate alleanze
di destra, di sinistra, di centro
coi vostri uomini aggiornati
nuovi di fuori e vecchi di dentro
compagni socialisti, fatevi avanti
che questo è l’anno del garofano rosso e dei soli nascenti
fatevi avanti col mito del progresso
e con la vostra schifosa ambiguità
ringraziate la dilagante imbecillità.
Ma io non sono ancora
nel regno dei cieli
sono troppo invischiato
nei vostri sfaceli.
Io se fossi Dio
non avrei proprio più pazienza
inventerei di nuovo una morale
e farei suonare le trombe per il Giudizio universale.
Voi mi direte: perché è così parziale
il mio personalissimo Giudizio universale?
Perché non suonano le mie trombe
per gli attentati, i rapimenti
i giovani drogati e per le bombe.
Perché non è comparsa ancora l’altra faccia della medaglia.
Io come Dio, non è che non ne ho voglia
io come Dio, non dico certo che siano ingiudicabili
o addirittura, come dice chi ha paura, gli innominabili
ma come uomo come sono e fui
ho parlato di noi, comuni mortali
quegli altri non li capisco
mi spavento, non mi sembrano uguali.
Di loro posso dire solamente
che dalle masse sono riusciti ad ottenere
lo stupido pietismo per il carabiniere
di loro posso dire solamente
che mi hanno tolto il gusto di essere incazzato personalmente.
Io come uomo posso dire solo ciò che sento
cioè solo l’immagine del grande smarrimento.
Però se fossi Dio
sarei anche invulnerabile e perfetto
allora non avrei paura affatto
così potrei gridare, e griderei senza ritegno
che è una porcheria
che i brigatisti militanti siano arrivati dritti alla pazzia.
Ecco la differenza che c’è tra noi e gli innominabili:
di noi posso parlare perché so chi siamo
e forse facciamo più schifo che spavento
di fronte al terrorismo o a chi si uccide c’è solo lo sgomento.
Ma io se fossi Dio
non mi farei fregare da questo sgomento
e nei confronti dei politicanti sarei severo come all’inizio
perché a Dio i martiri
non gli hanno fatto mai cambiar giudizio.
E se al mio Dio che ancora si accalora
gli fa rabbia chi spara
gli fa anche rabbia il fatto che un politico qualunque
se gli ha sparato un brigatista
diventa l’unico statista.
Io se fossi Dio
quel Dio di cui ho bisogno come di un miraggio
c’avrei ancora il coraggio di continuare a dire
che Aldo Moro insieme a tutta la Democrazia cristiana
è il responsabile maggiore
di vent’anni di cancrena italiana.
Io se fossi Dio
un Dio incosciente, enormemente saggio
c’avrei anche il coraggio di andare dritto in galera
ma vorrei dire che Aldo Moro resta ancora
quella faccia che era.
Ma in fondo tutto questo è stupido
perché logicamente
io se fossi Dio
la Terra la vedrei piuttosto da lontano
e forse non ce la farei ad accalorarmi
in questo scontro quotidiano.
Io se fossi Dio
non mi interesserei di odio e di vendetta
e neanche di perdono
perché la lontananza è l’unica vendetta
è l’unico perdono.
E allora
va a finire che se fossi Dio
io mi ritirerei in campagna
come ho fatto io.


[SM=x520499]


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