La giornata mondiale della Gioventù

Erano 400.000 a Colonia ad accogliere il Papa, per la giornata della gioventù, creata nel 1987 da Giovanni Paolo II.
Un mare di giovani e non solo ad ascoltare parole di Pace e di speranza, parole di luce nel buio e nel degrado di quest' epoca.

Dopo 500 anni un Papa Tedesco torna nella sua Germania per un appuntamento estremamente importante.
Un grande vento ad accoglierlo, vento che ricorda il giorno dell'estremo saluto all'amato predecessore.


" Un grande abbraccio ideale ha
ricongiunto oggi Benedetto XVI alla sua terra natale: oltre 400 mila fedeli hanno salutato l'arrivo del pontefice tedesco in Germania, alla sua prima visita pastorale, in occasione della XX Giornata mondiale della gioventù a Colonia. Il Papa è stato accompagnato da manifestazioni di giubilo e da cori festanti, e acclamato da ragazzi venuti da tutto il mondo. "

Per me, personalmente è una giornata speciale, che ho seguito con grande attenzione e partecipazione, invidiando chi era presente.
Le sensazioni che provo sono di forte gioia perchè vedere così tanti giovani che ascoltano e vivono parole di pace e speranza mi mette parecchia fiducia, in questo futuro buio.
Certo mi manca il Papa che, sofferente tiene il ritmo ai canti dei ragazzi ma non nascondo che oggi sento molto forte e presente Benedetto XVI, Papa che forte nella propria fede, oggi ha saputo parlare il linguaggio dei cuori di coloro che lo aspettavano e lo ascoltavano.

mi sembrano molto belle, intense, significative e storiche queste giornate.
Il Papa è nella sinagoga di Colonia oggi e andrà a far visita anche ai protestanti.
Due gesti altamente significativi.
Quanti giovani sono presenti da tutto il mondo.
Giovani in ricerca di una guida e di una vita diversa.
In cerca di Dio.

La cosa che mi piace di più delle "giornate della gioventù" è l'entusiasmo e la voglia di stare insieme, di affrontare un viaggio, un cammino, uniti dalla ricerca comune di risposte alle solite domande esistenziali, indipendentemente dall'essere credenti: cosa cerco e cosa voglio dalla vita? Per molti la fede è la risposta a tutto, per altri l'incontro con una persona che parla di fratellanza universale, senza compromessi. Sono particolarmente felice di constatare che ci sono migliaia di giovani sparsi nel mondo che credono fermamente nella pace e nella tolleranza: è vero che non occorre partecipare a queste manifestazioni per dimostrarlo, ma è altrettanto vero che forse sono le più spontanee.

Verissimo, queste giornate sono estremamente belle proprio per la spontanea voglia di aggregazione ma soprattutto di condivisione.
La fede è a mio avviso un dono enorme, che va vissuto interiormente ed alimentato con le proprie esperienze personali.
Un dono intimo, che non deve necessariamente dare una risposta a qualsiasi interrogativo ma deve infondere speranza proprio verso quei dubbi e quelle paure che ci accompagnano nel nostro cammino di vita.
Ciò che è straordinario in queste grandi manifestazioni lo è altrettanto in piccole riunioni o incontri, ovvero il condividere un'energia che ci si sente dentro con altre persone.
E' un po' come aprire le porte della propria casa a chi ci è vicino, il mettere a disposizione quello che si ha raccoliendo ciò che ti donano gli altri.
In poche parole è una vera condivisione di anime, un'amalgama che rende le persone un'unica grande energia, una forza superiore a qualsiasi bruttura.

dobbiamo vergognarci di crociate e Jihad


Oggi a Colonia un importante incontro, ovvero quello del Santo Padre con la comunità Islamica :


Articolo tratto da Repubblica.it
COLONIA - Dopo l'apertura al mondo ebraico, la mano tesa a quello musulmano per opporsi al terrorismo e impedire lo scontro tra religioni. Benedetto XVI ha incontrato oggi a Colonia, nel corso delle Giornate mondiali della gioventù, i rappresentanti delle comunità musulmane della Germania. Terrorismo, considerazione degli errori del passato e appello alla libertà religiosa sono stati i punti centrali del discorso del Pontefice, che ha rivolto un chiaro appello ai rappresentanti musulmani perché educhino i giovani alla tolleranza e non al settarismo o alla parzialità.

Benedetto XVI ha espresso forte la volontà che non ci siano più guerre di religione: "Le pagine di storia registrano le battaglie e le guerre affrontate invocando, da una parte e dall'altra, il nome di Dio - ha detto - quasi che combattere il nemico e uccidere l'avversario potesse essere cosa a Lui gradita". In questo impegno a non ripetere gli errori del passato il Papa ha chiesto alle comunità islamiche di fare fronte comune contro i terroristi che "vogliono avvelenare i nostri rapporti servendosi di tutti i mezzi, anche della religione, per opporsi ad ogni sforzo di convivenza pacifica, leale e serena".

"Se riusciremo a estirpare dai cuori il sentimento di rancore, a contrastare ogni forma di intolleranza e a opporci a ogni manifestazione di violenza, freneremo l'ondata di fanatismo crudele che mette a repentaglio la vita di tante persone, ostacolando il progresso della pace nel mondo", ha proseguito Benedetto XVI che promuovere questa collaborazione ha auspicato uno scambio continuo tra le religioni: "Il dialogo interreligioso e interculturale fra cristiani e musulmani non può ridursi ad una scelta stagionale", ha detto il Papa, che ha esortato a "non cedere alla paura né al pessimismo", ma a '"coltivare piuttosto l'ottimismo e la speranza".

Sono molte le parole di amicizia che Benedetto XVI ha pronunciato di fronte alla delegazione musulmana, discorsi che seguono all'impegno preso nei giorni successivi alla sua elezione a pontefice quando, incontrando i rappresentanti delle altre religioni, ribadì l'intenzione di voler proseguire quel dialogo interreligioso, e in particolare con il mondo islamico, che ha caratterizzato il pontificato di Giovanni Paolo II.

Benedetto XVI si è rivolto di fatto a tutti i leader religiosi musulmani, in particolare quelli europei, che non si riconoscono nel fondamentalismo e condannano il terrorismo e ha chiesto un impegno chiaro contro le organizzazioni terroristiche. Ratzinger ha chiamato le comunità musulmane ad un'azione comune contro il fanatismo che genera odio, una pratica di vita che parte dall'educazione dei giovani. Su questo punto il Papa è stato esplicito, quando ai suoi interlocutori ha detto "voi avete una grande responsabilità nella formazione delle nuove generazioni" e ha chiesto di fare fronte comune per le "sfide che il nostro tempo ci propone". "Non c'è spazio per l'apatia e il disimpegno - ha chiarito il Papa - ed ancor meno per la parzialità e il settarismo".

Per parte sua Ridvan Cakir, presidente dell'Unione turco-islamica dell'Istituto per la religione, nel saluto al pontefice ha richiamato le comuni origini delle due religioni nella stessa discendenza dal padre Abramo. Nel suo nome, ha detto Cakir, va costruito un percorso di riconciliazione e di amicizia. "Il ricordo delle inimicizie e delle guerre riempie oggi l'umanità intera di dolore - ha osservato il rappresentante islamico - Per non rivivere più questa sofferenza, noi, appartenenti alle religioni abramitiche, in particolare cristiani e musulmani, dobbiamo adempiere obblighi importanti".

Cakir ha poi caldeggiato l'ingresso della Turchia nell'Unione Europea in quanto "esempio degno di nota per l'esperienza di come diverse religioni e culture possano convivere nell'amicizia". "Anche il processo d'ingresso della Turchia nell'Ue - ha detto il leader musulmano - rappresenta un'importante occasione da considerare in questo contesto".

[Modificato da principenero717 20/08/2005 20.48]

Intanto i giovani della GMG sono in marcia verso Marienfeld, la località ad una trentina di chilometri da Colonia dove si terranno le liturgie papali. La pioggia caduta per molte ore ieri sera ha trasformato la collina in uno sterminato campo di fango. "Per la veglia di questa sera e la messa di domani mattina con il Papa ci attendiamo un afflusso doppio rispetto al numero degli iscritti alla Giornata mondiale, che sono stati 424mila". Alle prime luci del giorno "si sono presentati 600 ragazzi per avere accesso all'area della Veglia, che è stata aperta con 3 ore di anticipo". "I pellegrini - spiegano i responsabili della sicurezza - stanno arrivando con ogni mezzo, specialmente in pullman e autobus". L'autostrada è sconsigliata, "perché il traffico si è bloccato vicino a Marienfeld. Forse il mezzo migliore per muoversi è la bicicletta

Un papa aperto al dialogo ecumenico ed interreligioso, che segue le orme di Giovanni Paolo II.
L'ho sempre detto che non bisognava temere questo Papa.
contro tutti i pessimisti e catastrofisti questo Papa si dimostra molto diverso da come era stato giudicato.
Giovanni Paolo II è stao una pietra miliare nel pontificato della Chiesa Cattolica e ormai non si può più ignorare.
Anche questo Papa sta entrando nella storia.

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Scritto da: elluas59 20/08/2005 23.15
Un papa aperto al dialogo ecumenico ed interreligioso, che segue le orme di Giovanni Paolo II.
L'ho sempre detto che non bisognava temere questo Papa.
contro tutti i pessimisti e catastrofisti questo Papa si dimostra molto diverso da come era stato giudicato.
Giovanni Paolo II è stao una pietra miliare nel pontificato della Chiesa Cattolica e ormai non si può più ignorare.
Anche questo Papa sta entrando nella storia.

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Sono perfettamente d'accordo Elluas

Dal Corriere della Sera on line:

COLONIA - Il passato della Shoah e delle guerre di religione, il presente del terrorismo fanatico. In due giorni a Colonia, Papa Benedetto XVI ha messo sul tappeto del confronto e delle coscienze molti temi. Non era previsto che se aggiungessero di nuovi nel momento conclusivo, con la messa della domenica mattina davanti a un milione di ragazzi convenuti alla spianata di Marienfeld per la Gmg. Invece il Papa proprio all'apertura della celebrazione ha voluto lanciare un appello.
DIRITTI - Parlando a braccio al milione di giovani raccolti nella spianata di Marienfeld il Pontefice ha auspicato che nel mondo, tra tutti, prevalga la «potestà del diritto e della giustizia». Ai giovani ha anche rivolto il suo ringraziamento «per queste ore meravigliose trascorse insieme, per queste ore che mi avete donato, in una comunione con tutti. Sappiamo tutti di essere imperfetti, di non avere un luogo adeguato per ospitare il Signore». Ma - ha quindi sottolineato, tra l'entusiasmo della folla - «proprio per questo siamo qui, e impediamo che le divisioni ci allontanino gli uni dagli altri». Un fuori programma che per qualche secondo ha inceppato la macchina organizzativa e il cerimoniale della celebrazione liturgica, con quanti fra coloro che assistono il Papa nella Messa che non sapevano che fare, ma che la folla di giovani ha invece premiato con applausi scroscianti. Poi la liturgia è proseguita.

LIBERTA' E RELIGIONE FAI DA TE - Il Pontefice si è poi rivolto direttamente ai giovani nell'Omelia, tracciando una linea da seguire nel rapporto tra la vita di tutti i giorni e la fede. E sulla difficolta di far convivere i propri desideri e gli insegnamenti della Chiesa. Libertà, ha detto ai ragazzi, «non vuol dire godersi la vita, ritenersi assolutamente autonomi, ma orientarsi secondo la misura della verità e del bene, per diventare il tal modo noi stessi veri e buon. Per il Papa l'adorazione è un «gesto di sottomissione, il riconoscimento di Dio come nostra vera misura, la cui norma accettiamo di seguire», un gesto «necessario, anche se la nostra brama di libertà in un primo momento resiste a questa prospettiva. La sottomissione diventa unione, perchè colui al quale ci sottomettiamo è amore». In questo modo, «sottomissione acquista un senso, perchè non ci impone cose estranee, ma ci liberra in funzione della più intima verità del nostro essere». Poi un invito a non piegre la fede alle proprie necessità e a non vivere una religione fai da te. Sarebbe la soluzione più facile ma «nell’ora della crisi ci abbandona a noi stessi». Dio, dice, non «è un mercato religioso. In vaste parti del mondo esiste oggi una strana dimenticanza di Dio, sembra che tutto vada ugualmente anche senza di lui. Ma al tempo stesso esiste anche un sentimento di frustrazione, di insoddisfazione di tutto e di tutti. Viene fatto di esclamare: non è possibile che questa sia la vita. Davvero no. E così insieme alla dimenticanza di Dio esiste come un boom religioso. Non voglio screditare tutto ciò che c’è in questo contesto. Può esserci anche la gioia sincera della scoperta. Ma per dire il vero, non di rado la religione di venta quasi un prodotto di consumo. Si sceglie quello che piace, e certuni sanno anche trarne profitto. Ma la religione creata alla maniera del fai da te, alla fine non ci aiuta. E comoda ma nell’ora della crisi ci abbandona a noi stessi».

Parole sante, e non perchè le ha dette il Papa ma perchè sono parole vere.
La religione fai da te è comoda ma quando hai bisogno ti abbandona.
Sono state giornate memorabili, pur vissute da Roma, alla Tv e al Pc.

...e ci stupisce ogni giorno di più, il caro Papa Benedetto XVI. In tempi non sospetti l'avevo detto che ci avrebbe stupito, ed eccolo che riesce a distaccarsi dalla figura di JPII, ingombrante per l'eredità lasciatagli, proprio in occasione della prova più difficile: il milione di giovani della spianata di Marienfeld. E poi, che ne dite dell'ultimo colpo ad effetto: gli operatori del Centro Televisivo Vaticano lo hanno ripreso in aereo, nella cabina di pilotaggio mentre passando sulla sua città natale (con il velivolo disceso a bassa quota) parlava in diretta con i suoi concittadini, con sullo sfondo uno spettacolo pirotecnico....niente male. Tutti pazzi per Ratzi!