Mi piace associare, forse più per esperienza personale, la musica Heavy Metal al periodo giovane e un po anticonformista della mia vita. Quel periodo che un po tutti (o quasi) hanno vissuto, e al quale credo faccia riferimento anche l'amico Danny. Sono convinto che anche il Principe si riconosca un po in quei particolari tasselli di vita vissuta tipici dell'adolescenza e di certe confusioni e sregolatezze. Per me era normale ascoltare anche 7 o 8 ore di Heavy Metal o Hard Rock, e quindi associarvi i miei capelli lunghi a metà schiena e il carattere scontroso e bastiancontrario esternato soprattutto in famiglia.
Poi ovviamente il genere l'ho sempre ascoltato anche crescendo e dandomi di conseguenza una certa regolata di vita e indirizzo, tanto che pure attualmente il mio Cd Rom dei Deep Purple o dei primi Van Halen, ce l'ho sempre in macchina.
L'unica disgressione, se posso dire così, nel Metal più estremista, la ebbi con gli Accept e il loro Resteless and Wild (1982) di cui ricordo ancora con piacere e malinconia, i brani poderosi e scattanti del lato A del vinile, così come la cover dell'LP, riproducente due chitarre incrociate e incendiate.