Atmosfere molto inquietanti, suoni sinistri, indizi terrificanti, oggetti vivi: questo e molto altro è lo sceneggiato di cui vorrei parlare.
Si tratta de
Lo strano caso di via dell'Angeletto, un
originale televisivo (?) del 1975 firmato da Ponzi, ed interpretato dagli ottimi Nino Castelnuovo e Paola Gassmann.
La storia, a quanto ricordo (ed i miei sono frammenti, brandelli d'immagini che vorrei tanto ricomporre), ruotava intorno ad una sinistra abitazione, una casa all'apparenza normale, che in realtà celava qualcosa di molto, molto oscuro.
Tra l'incredulità dei protagonisti (che si muovevano inizialmente sulla falsariga del canovaccio di
Ritratto di donna velata), via via temperata dalla terribile consapevolezza di trovarsi con qualcosa che non è umano, l'oggetto stesso si manifestava...vivo!
Già, la
Casa aveva una sorta di autocoscienza, e gemeva, parlava, coinvolgeva i nostri in una sorta di discesa negli inferi.
Ricordo qualcosa dell'ottima interpretazione del "solito" Castelnuovo, credibile forse come non mai; ma soprattutto le vaghe, indefinite, inafferrabili, sottili atmosfere raggelanti che comunicava la Casa.
Qualcuno ricorda altri particolari?
RobertoC
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Dove finisce la ragione comincia un territorio che non ci appartiene, nel quale siamo intrusi: una terra di regole che non conosciamo, dove si parla una lingua misteriosa e dove le nostre logiche non sono utilizzabili in alcun modo.
Noi in questo territorio possiamo solo subire il mistero, che, anziché disvelarsi, si fa sempre più impenetrabile.
Io non so dire se questa sia una pena o un premio. Io non so dire nulla, ma so che questo luogo (...) non dev’essere in alcun modo cercato né in alcun modo trovato.
“Voci notturne”, 1995, epilogo.