Le metto nell'ordine di preferenza. Quattro canzoni erano davvero belle:
Fiorella Mannoia - Grande capolavoro! Canzone bellissima e avvolgente, fra le più belle di sempre di Fiorella, con un grande arrangiamento di Fio Zanotti. Premio della critica arci-meritato!
Massimo Ranieri - Bellissima canzone d'altri tempi, di quelle capaci di far venire giù un teatro, affidata ad uno che di teatri ne ha fatti venire giù diversi. Ranieri arrivò a Sanremo con i favori del pronostico, e vinse senza soffrire troppo.
Francesco Nuti - Fu una delle sorprese di quell'anno. Tutti si aspettavano la canzone comica, e lui spiazzò tutti con questa ballata, che colpì tutti anche se cantata da lui. Cantata da Mina, si rivelò un gran bel pezzo.
Matia Bazar - Un'altra di quelle belle canzoni del periodo "di mezzo" dei Matia Bazar, piena di ritmo e di energia. Avrebbero meritato di più.
Alcune canzoni senza infamia e senza lode:
Fausto Leali, Raf, Ron - Canzoni tipiche e senza sorprese, ma comunque ben costruite.
Anna Oxa - La canzone non era male, e lei dimostrò anche in quella occasione di avere una bella voce, ma l'interpretazione fu forse troppo forzata. Erano anni così.
Denovo - Questo era un gruppo che prometteva molto. A posteriori, rimane poco di loro, fatta eccezione per qualche bella canzone di Luca Madonia (che era autore anche di questa "Ma che idea") e, in seguito, di Mario Venuti.
Nino Buonocore - Ha avuto la sfortuna di capitare in un brutto periodo, nel quale la sua vena delicata faceva fatica ad emergere. Fosse nato dieci anni dopo, certamente sarebbe stato apprezzato molto di più.
Tullio De Piscopo - Fu la sua prima uscita vera da solista, e resta la più riuscita a distanza di anni. Ebbe un successo strepitoso, e non poteva essere diversamente.
Franco Califano - Il Califfo, unico ed inimitabile! Altre parole non servono.
Queste erano davvero brutte:
Toto Cutugno - Inseguì Fausto Leali per fargli cantare questa canzone. Lealì rifiutò, e non aveva torto.
Luca Barbarossa - Si fece un gran parlare di questa canzone, che personalmente ho sempre trovato piuttosto banale ed inutilmente esplicita. Musicalmente è piuttosto insipida, anche con diverse incongruenze. Ma spesso Barbarossa ha scritto di queste cose.
Ricchi e Poveri - Questa è sempre stata considerata una brutta canzone, ma la frase iniziale ("Sta cambiando il mondo...") non era brutta musicalmente, con quell'insolito intervallo di ottava fra la prima e la seconda nota. Ma era l'unica cosa che valeva.
Mino Reitano - Che dire? Questa canzone è l'icona stessa del trash! Ogni parola per descrivere la sua "trashaggine" sarebbe sempre troppo poco!
Infine, fuori concorso (in tutti i sensi):
Figli di Bubba - Mi ricordo ancora le risate davanti allo schermo. In particolare, impagabile la faccia di Mauro Pagani mentre cantava tutto serio "fanculo l'esclusiva, fanculo la TV...". Impagabili!
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Nell'amor le parole non contano
conta la musica
(Roberto Benigni - "Quanto t'ho amato")
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