00 15/12/2008 22:14
ma non stava cambiando il clima?
Solo ora mi accorgo che apro questa chiacchierata subito dopo quella sul protocollo di Kyoto di memoria tidusina. Ma voi non avete idea di quanto mi fremino gli zebedei a vedere in tivì, a sentire alla radio, a leggere sui giornali, ad ascoltare la ggggente che parla di come sia brutto il tempo in questi giorni, mammamiacheacquachefa, quanta neve su in montagna, e ci sono le strade imbiancate, e c'è freddo come a gennaio ecchequiecchelà eccheccazzoperò! Solo ieri non c'era più la mezza stagione, ed adesso si fanno i paragoni con gli autunni e gli inverni più di tutto della storia? Più piovosi, più nevosi, più freddosi.... c'è qualche cosa che non mi torna più.
Leggo in questi giorni un libro di Paolo Rumiz, "La leggenda dei monti naviganti". La prima parte è la narrazione ampliata del suo racconto a puntate del viaggio che realizzò nel 2003 da Fiume sino alla Liguria lungo tutta la catena delle Alpi; la seconda parte è invece l'ampliamento del viaggio lungo tutto l'Apennino dalla Liguria sino alla Calabria che realizzò nel 2006. Entrambe le narrazioni furono pubblicate da repubblica. Orbene, pur nel fascino dell'uso della parola di Rumiz, nella meravigliosa narrazione e ricchezza di temi, è tutto un raccontare di come era meglio la montagna prima, di come hanno tolto l'acqua ai ruscelli, di come non c'è più la pastorizia tra i masi, di come gli sciatori fanno casino di come di come di come.... ma qualcuno, lassù sulle montagne glielo avrà anche permesso ai montanari si o no, di costruire disboscando, di fare piste di sci sotto speroni, di cementificare fiumi, di costruire negli alvei e nelle golene...oh gli stronzi distruttori della natura sono solo al sud? Resto pietrificato dalla poca memoria degli intervistati: nessuno che si accorga che come si ritirano i ghiacciai si trovano solo reperti moderni? si trovano pezzi di corpi e armi e uniformi della prima guerra mondiale, ma di tempi precedenti? Niente, non uno scheletro, non un carretto, non un'ascia...anche Oetzi, l'uomo di similaun deve esser fnito lassù per caso... eppure di guerre s ene sono combattute sempre, sulle alpi...cos'è, i valligiani accolsero a braccia aperte Annibale? o i Lanzichenecchi? o la soldataglie asburgico/ispaniche nel diciassettesimo secolo? o i cacciatori delle alpi e gli schuetzen durante il nostro così poco glorioso risorgimento? Eppure basterebbe guardarsi con un po' d'attenzione molti dei quadri dei viaggiatori che nel '600, '700 prima metà dell'800 facevano il gran tour d'Italie: sono pochissime le montagne innevate e con ghiacciai. eppure, in tutti i testi di storia economica si parla della microglaciazione che colpì l'europa nella seconda metà dell'800, primi trent'anni del '900: significherebbe che prima tutto ciò che oggi si rimpiange non c'era o ce n'era pocopoco? Tutto ciò dovrebbe far riflettere. che poi il clima stia cambiando sarà anche vero, ma forse se si facesse più attenzione alla Storia della terra si direbbero meno stupidaggini.
Per inciso, paolo Rumiz, durante questa estate, ha pubblicato diversi articoli su un suo viaggio nell'estremo nord occidentale del Nord america, Alaska e canada. Lì gli inuit si tramandano di nonno di padre in figlio di come lo stretto di bering succeda che si liberi dai ghiacci e diventi navigabile...ma poi i ghiacci ritornano in fretta e la memoria si perde nel tempo...
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[Modificato da bibba 15/12/2008 22:19]


"Ma noi siamo in tre: io, Smith e Wesson"
Clint Eastwood